Glossario SEO: heat map significato

Heat map: significato e definizione del termine.


Heat map: cos’è e qual è la sua traduzione

Il termine Heat Map significa letteralmente mappa di calore. Se ti sei immaginato alle Maldive a prendere il sole, dimentica tutto! Anzi: inchiodati bene alla sedia e lucidati le pupille, perché la Heatmap può trasformarsi in un arma fondamentale per la SEO e per il tuo web marketing più in generale.

La mappa di calore è un grafico nel quale i valori sono rappresentati da colori. Grazie alle heat map puoi monitorare i comportamento degli utenti sul tuo sito: vedrai le tue pagine non come un comune mortale bensì con delle aree colorate da toni caldi e freddi.

Solitamente i colori caldi indicano (ma dai!) le zone calde (più battute) della pagina, ovvero quelle in cui i visitatori si soffermano maggiormente. I colori freddi invece corrispondono alle parti di pagina tenute in minor considerazione.

Le Heatmap utilizzate per l’analisi del comportamento utente si suddividono, in genere, in 4 categorie principali.

Ecco quali:

  • Click map: in questo caso i valori riguardano i click degli utenti
  • Hover map: queste mappe di calore rappresentano i movimenti del mouse (da to hover, in italiano gironzolare)
  • Scroll Map: analizzano gli scroll dei visitatori
  • Tap map: utilissime per quanto riguarda i dispositivi mobili. Ti consentono infatti di vedere le aree su cui gli utenti fanno “tap”, ovvero toccano lo schermo.

Vuoi sapere perché dovresti utilizzare le Heat Map? Leggi il prossimo paragrafo!

Perché usare le Heat Map

Come ti ho già anticipato, le Heat Map ti permettono di comprendere il comportamento dei tuoi visitatori.

Ma a quale scopo?

Ecco 4 principali vantaggi che, da buon consulente SEO, ho individuato per te:

  1. Le mappe di calore ti permettono di svolgere al meglio un A/B test. Infatti quando crei due differenti versioni di una pagina puoi verificare quali aree sono maggiormente interessanti agli occhi degli utenti e quali meno, scegliendo la versione più produttiva tra la A e la B.
  2. Grazie alle Heat Map puoi verificare quali modifiche apportare alle tue pagine. Per esempio se gli utenti risultano poco interessati ad una parte di testo, e arrivati a quel punto abbandonano la sessione, puoi pensare di migliorarla oppure di eliminarla. Oppure se noti che gli utenti si soffermano particolarmente su un determinato punto, puoi decidere di inserirvi un link o una call to action.
  3. Puoi monitorare quali argomenti interessano maggiormente i visitatori ed approfondirli in ulteriori pagine o articoli.
  4. Con le mappe di calore puoi verificare l’efficacia di un elemento all’interno della pagina, per esempio un’immagine. Prova ad inserire la foto di una persona: questa persona deve però guardare il punto in cui vuoi che l’utente compia un’azione (fare click, leggere, iscriversi…). Con la mappa di calore verifica se gli utenti, dopo l’inserimento della foto, si soffermano maggiormente sul punto osservato dalla figura, la risposta potrebbe sorprenderti 🙂

Strumenti per creare Heatmap

Potevano mancare in un mio approfondimento take away gli strumenti per creare mappe di calore? Certo che no!

Ecco quali sono i principali tool e plugin per creare Heat Map online:

  • Crazy Egg: ti consente di creare Heat Map gratis per un periodo di 30 giorni. Successivamente, per continuare ad utilizzarlo, dovrai sottoscrivere un abbonamento.
  • Heatmap for WordPress: un plugin gratuito molto utile se il tuo CMS è WordPress.
  • HotJar: immancabile pioniere di questo genere d’analisi.

Conclusioni

Che dici, le Heat Map ti hanno incuriosito? Inizia subito ad utilizzarle per supportare i tuoi A/B test e per perfezionare l’ottimizzazione in ottica SEO delle tue pagine!

Vuoi approfondire maggiormente l’argomento e lavorare sul tuo sito? Contattami subito per una !