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Ma la domanda è: questa “innovazione” avvantaggia davvero l’utente o è l’ennesima strategia di Google per monopolizzare il traffico web, a discapito dei creatori di contenuti originali?
Google ha lanciato caroselli di immagini integrati nelle AI Overviews, potenziati dal modello Gemini 2.5. Questa funzionalità, utile per l'utente nella ricerca visiva (soprattutto shopping), solleva preoccupazioni tra i proprietari di siti web, temendo un'ulteriore diminuzione del traffico organico e una maggiore permanenza degli utenti direttamente sulla pagina di Google, a scapito dei click verso i contenuti originali esterni.
Google ci “delizia” con più immagini e meno click? Ecco i nuovi caroselli nelle AI Overviews
Google ha sfornato un’altra delle sue “innovazioni” nelle AI Overviews. Questa volta si tratta di un carosello di immagini che puoi scorrere direttamente nei riassunti generati dall’intelligenza artificiale come riporta Sachin Patel.
Immagina la scena: cerchi qualcosa e, zac, non solo il solito pappardellone di testo AI, ma anche una bella sfilza di foto.
Carino, vero?
Peccato che, come al solito, quando Google muove un dito, c’è sempre da chiedersi chi ci guadagna davvero. E la risposta, temo, potrebbe non piacerti.
Questa novità, come riportato per primo da Search Engine Roundtable, sembra essere pensata soprattutto per le ricerche legate allo shopping, permettendoti di sbirciare tra i prodotti senza nemmeno scomodarti a cliccare su un sito.
Bello comodo per te, forse, ma per chi quel sito ce l’ha e campa con i visitatori?
Già si parla di un’ulteriore mazzata al traffico organico, che, diciamocelo, da quando sono arrivate queste AI Overviews non se la passa proprio benissimo.
E mentre Google ci racconta che è tutto merito del suo fiammante modello Gemini 2.5, che rende le ricerche più “multimodali” e super intelligenti (come descritto sul loro blog ufficiale), la domanda sorge spontanea: più intelligenti per chi? Per l’utente che trova la pappa pronta, o per Google che si tiene stretto il traffico?
E bada bene, non è solo una sensazione.
La giostra delle immagini: bella da vedere, ma a che prezzo per il tuo sito?
Parliamoci chiaro: queste AI Overviews, caroselli inclusi, stanno diventando sempre più ingombranti nella pagina dei risultati. Occupano spazio, tanto spazio, quello che una volta era il regno dei risultati organici, quelli per cui tu, magari, hai sudato sette camicie per posizionarti.
Ora, se l’utente trova già immagini e un riassunto che sembra esauriente direttamente su Google, che incentivo ha a cliccare per visitare il tuo sito?
Secondo alcune analisi, come quelle di BrightEdge che monitorano da vicino l’impatto di queste funzionalità, specialmente nell’e-commerce, la penetrazione delle AI Overviews è già significativa e questi nuovi formati visivi potrebbero assestare un altro duro colpo ai click-through rates.
D’altronde, Whistler Billboards aveva già evidenziato come i risultati organici in prima posizione subissero un calo di click non da ridere con la comparsa dei sommari AI.
Certo, da Mountain View ti diranno che l’obiettivo è “migliorare l’esperienza utente”, fornire “risposte visive soddisfacenti” e che, secondo i loro dati, l’utilizzo delle AI Overviews è in crescita – si parla di un +10% di utilizzo in alcuni mercati chiave, come riportato da Dentsu analizzando i dati Google I/O 2025.
Ma la domanda è: se l’esperienza utente si esaurisce sempre più spesso sulla pagina di Google, cosa resta per chi crea i contenuti originali?
Le briciole?
È un po’ come se il ristorante ti facesse vedere il menù con le foto dei piatti e poi ti dicesse che hai già mangiato abbastanza solo guardando.
Ma il bello deve ancora venire, perché dietro questa facciata di “innovazione al servizio dell’utente” si nasconde una strategia ben precisa.
“Innovazione” o ennesima mossa per blindare l’ecosistema Google?
Non giriamoci intorno: ogni nuova funzionalità che Google introduce, specialmente quelle che trattengono l’utente sulla sua piattaforma, serve a rafforzare il suo ecosistema. Più tempo passi su Google, più dati fornisci, più annunci vedi.
Semplice, no?
Queste AI Overviews con i caroselli di immagini sono l’ennesimo tassello di un puzzle in cui Google diventa sempre più il punto di arrivo anziché il punto di partenza della navigazione. E mentre ci viene detto che questo porterà a “ricerche più approfondite in un secondo momento”, come sostenuto da Lily Lin, Product Lead per Search di Google in un intervento su Think with Google, resta il dubbio che quel “secondo momento” per molti siti potrebbe non arrivare mai.
La verità è che ci troviamo di fronte a un cambiamento epocale nella ricerca, dove il traffico organico, linfa vitale per tanti business online, è sempre più sotto assedio.
E tu, cosa pensi di fare?
Stare a guardare mentre la giostra gira e il tuo traffico viene risucchiato o iniziare a pensare a come sopravvivere in questo nuovo scenario, magari cercando di capire se e come sfruttare questi nuovi formati, sempre che Google ce ne dia davvero la possibilità senza chiedere un altro pezzo della nostra anima (e del nostro portafoglio)?
La sfida è aperta, e ti assicuro, non sarà una passeggiata.