Claude si mette a parlare: Anthropic rincorre ChatGPT e Gemini

Anita Innocenti

Le regole del digitale stanno cambiando.

O sei visibile o sei fuori. Noi ti aiutiamo a raggiungere i clienti giusti — quando ti stanno cercando.

Contattaci ora →

Dietro l’entusiasmo per la nuova funzionalità vocale di Claude si nasconde la competizione serrata con ChatGPT e Gemini, tra promesse di comodità e il rischio di una privacy sempre più a rischio

Anthropic ha lanciato la modalità vocale per il suo assistente AI Claude su iOS e Android, ponendolo in diretta concorrenza con ChatGPT e Gemini. La funzionalità promette conversazioni in tempo reale e integrazioni, ma molte opzioni sono a pagamento. L'articolo si interroga se sia un vero beneficio per gli utenti o una mossa strategica nella "guerra delle voci intelligenti", evidenziando limiti nella versione gratuita e questioni di privacy.

Claude si mette a parlare: Anthropic rincorre ChatGPT e Gemini, ma è oro tutto quel che luccica?

E così, un altro pezzo da novanta (o almeno, ci provano) del mondo dell’Intelligenza Artificiale si è svegliato una mattina e ha deciso che il suo pargolo digitale doveva imparare a chiacchierare. Parliamo di Anthropic, i genitori di Claude, che hanno annunciato il lancio di una modalità vocale per il loro assistente su iOS e Android.

Bello, eh?

Finalmente potrai fare due chiacchiere con Claude invece di digitare come un forsennato.

Ma, diciamocelo chiaramente, ogni volta che questi colossi sfornano una “novità”, la domanda che mi frulla in testa è sempre la stessa: è vera innovazione pensata per noi comuni mortali o è solo l’ennesima mossa sullo scacchiere per non farsi mangiare dalla concorrenza?

Ecco Claude con la parlantina: cosa ci offrono (e cosa, forse, ci tacciono)

Sulla carta, la promessa è allettante: conversazioni in tempo reale, la possibilità di passare dalla voce al testo senza battere ciglio, e tutto potenziato dal loro modello Claude Sonnet 4. Addirittura, come descritto sulla pagina di supporto di Anthropic, potrai scegliere tra cinque diverse voci e vedere i punti chiave della conversazione riassunti mentre parli.

Se hai i piani a pagamento, potrai persino comandare a Claude di gestire il tuo Google Calendar o Gmail. Per Google Docs, invece, devi essere un cliente Enterprise, e già qui storco un po’ il naso:

La solita segmentazione per spillare più soldi?

Per gli utenti aggratis, invece, la festa dura poco: una ventina, massimo una trentina di messaggi vocali e poi, ciccia, si chiude il rubinetto.

Vogliono farci assaggiare il miele per poi venderci tutto il barattolo, mi sa. È una strategia vecchia come il cucco, ma tant’è.

E mentre ci illustrano queste meraviglie, viene da chiedersi quanto sia davvero “naturale” questa interazione e quanto, invece, sia ancora un po’ impacciata e macchinosa, come spesso accade con queste tecnologie appena nate.

Ma non è solo una questione di funzionalità fini a sé stesse, vero? Dietro c’è una strategia ben precisa, una corsa a chi arriva primo o, per lo meno, a chi non resta ultimo.

La guerra delle voci intelligenti: chi vincerà la battaglia (e chi pagherà il conto)?

Anthropic non si è svegliata ieri. Come riportato da Business Standard, già a marzo il loro Chief Product Officer, Mike Krieger, ammetteva candidamente di essere in trattative con pesi massimi come Amazon ed ElevenLabs per potenziare le capacità vocali. Segno che l’aria si stava facendo pesante e che bisognava muoversi, e in fretta.

D’altronde, i concorrenti non stanno certo a pettinare le bambole. OpenAI con il suo ChatGPT parlante e Google con Gemini sono già lì, pronti a spartirsi la torta. E non dimentichiamoci di Microsoft, che, come sottolineato da CNBC TV18, ha aggiornato il suo Copilot alla fine del 2024 proprio con comandi vocali e funzioni visive, trasformando ogni PC in un potenziale interlocutore.

È una vera e propria guerra, e come in tutte le guerre, c’è sempre qualcuno che rischia di farsi male, o quantomeno di restare confuso: noi utenti.

La ricezione, infatti, è la solita altalena di emozioni: c’è chi applaude alla comodità di gestire email e appuntamenti a mani libere e chi, come su Reddit, mugugna per i limiti della versione gratuita, specie se confrontati con quelli, apparentemente più generosi, di ChatGPT.

E poi c’è l’eterna questione della privacy: Anthropic giura che i nostri dati, collegati agli account Google, non verranno usati per addestrare i modelli. Sarà, ma in un mondo dove i dati sono il nuovo petrolio, un po’ di sano scetticismo non guasta mai,

che ne dici?

Insomma, Claude ora ha una voce. Che sia un vero passo avanti o solo un altro tassello nel grande puzzle delle ambizioni delle Big Tech, ce lo dirà solo il tempo. E, soprattutto, ce lo dirà la nostra reale esperienza d’uso.

Sarà davvero utile?

Ci semplificherà la vita o sarà l’ennesimo gadget tecnologico di cui potremmo fare tranquillamente a meno?

Staremo a vedere.

Tu, intanto, cosa ne pensi? Darai una chance a Claude versione loquace o ti tieni stretto il caro, vecchio, silenzioso testo? La parola, o meglio, la voce, passa a te.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi i migliori aggiornamenti di settore