Google wallet dice addio a PayPal negli USA

Anita Innocenti

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Dal 2025 stop all’integrazione di PayPal in Google Wallet per gli utenti USA, con la rimozione degli account collegati e la necessità di trovare metodi di pagamento alternativi

Google Wallet negli USA interromperà l'integrazione con PayPal a partire dal 13 giugno 2025. Gli account collegati saranno rimossi, bloccando l'uso di PayPal per pagamenti contactless e abbonamenti tramite Wallet. Nuovi collegamenti sono già impossibili. La mossa riguarda solo gli utenti americani e solleva interrogativi sulle strategie di Google.

Google Wallet e PayPal: amici mai? O meglio, non più negli USA!

Te lo dico subito, senza troppi giri di parole: se sei un utente di Google Wallet negli Stati Uniti e ti affidavi comodamente a PayPal per i tuoi pagamenti, preparati a una bella novità, e non di quelle che fanno saltare di gioia.

A partire dal 13 giugno 2025, l’integrazione tra Google Wallet e PayPal per te finirà.

Sì, hai capito bene:

quel comodo sistema che ti permetteva di usare il tuo account PayPal direttamente da Wallet per pagare contactless o gestire abbonamenti, come riportato da Android Authority, verrà smantellato. Google, infatti, ha annunciato che gli account PayPal collegati verranno automaticamente rimossi dal servizio in quella data.

Immagina la scena: apri l’app e… sorpresa!

Una bella gatta da pelare per chi contava su quella fluidità, che ora dovrà trovare alternative.

Ma la vera domanda che sorge spontanea è:

perché questa decisione improvvisa, che odora tanto di marcia indietro rispetto a una partnership che sembrava consolidata?

Cosa cambia davvero (in peggio?) e chi si salva (forse)

Cerchiamo di capire meglio cosa comporta questa “separazione consensuale”, anche se il consenso dell’utente finale, come al solito, è l’ultimo dei pensieri. A quanto pare, la possibilità di collegare nuovi account PayPal a Google Wallet è già stata bloccata da aprile 2025, quindi la mossa era nell’aria da un po’, anche se magari non così drastica.

Agli utenti statunitensi, quindi, come riporta The Verge, non resterà che ingegnarsi per configurare metodi di pagamento alternativi all’interno di Google Wallet e, cosa non da poco, andare a rivedere tutte quelle sottoscrizioni o servizi ricorrenti che si appoggiavano a PayPal tramite Wallet prima della fatidica scadenza.

Un bel lavoraccio, non c’è che dire.

C’è una piccola, piccolissima scappatoia: le carte di debito fisiche a marchio PayPal, quelle che sono delle vere e proprie Mastercard, potranno ancora essere aggiunte direttamente a Wallet. Meno male, dirai tu, ma capisci bene che non è esattamente la stessa cosa in termini di praticità integrata.

E qui arriva il bello, o meglio, il bizzarro: questa mannaia, come specificato sulla pagina di supporto di Google, colpirà solo gli utenti negli USA, mentre quelli in Germania, per esempio, potranno continuare a usare PayPal in Wallet come se nulla fosse.

Perché questa disparità di trattamento?

Google non lo spiega chiaramente, lasciando aperte le solite speculazioni: favoritismi, test di mercato, o semplicemente strategie diverse per bacini d’utenza diversi?

Ai posteri, o meglio, agli analisti, l’ardua sentenza.

Ma il sospetto che l’utente sia solo una pedina in giochi più grandi si fa sempre più forte, non trovi?

Un divorzio annunciato? le strategie (poco) nascoste di Google

A guardare indietro, questa rottura tra Google e PayPal mette fine a una collaborazione che durava da quasi un decennio, come sottolinea TechTimes, e che aveva visto addirittura un’espansione nel 2018 per includere pagamenti su Chrome e YouTube, come descritto all’epoca da PYMNTS.com. Sembrava un legame solido, destinato a durare.

E invece, eccoci qui.

La cosa che lascia più perplessi è la totale assenza di una motivazione chiara da parte di Google per questo cambio di rotta. Un classico, quando si parla di colossi tecnologici che decidono le sorti dei nostri strumenti digitali quotidiani senza troppe cerimonie. Gli osservatori più attenti ipotizzano che questa mossa rientri in una strategia più ampia di Google per ridurre la propria dipendenza da processori di pagamento terzi, accentrando il più possibile il controllo sui flussi finanziari che passano dalle sue piattaforme.

D’altronde, Google Wallet si sta evolvendo, puntando a diventare un portafoglio digitale onnicomprensivo, con supporto per documenti d’identità e pass per i trasporti, come sbandierato durante l’evento I/O 2025 developers.googleblog.com. Tutto molto bello, per carità, ma se questo significa meno scelta e più “lock-in” per l’utente, siamo sicuri che sia un vero progresso?

La sensazione è che, mentre Wallet si espande in decine di paesi e stringe accordi con centinaia di banche, l’obiettivo finale sia sempre quello: tenerti il più possibile all’interno dell’ecosistema Google.

Che ti piaccia o no.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

2 commenti su “Google wallet dice addio a PayPal negli USA”

  1. Riccardo Barone

    Vedremo se questa scelta sarà un vantaggio per Google. Di solito, quando si restringe la scelta, gli utenti cercano alternative. Magari qualcuno passerà ad Apple Pay.

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