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Contattaci ora →L’accordo da 15 miliardi di dollari prevede l’accesso prioritario di Meta ai dati di Scale AI e la creazione di una divisione AGI guidata dal giovane CEO Alexandr Wang.
Meta ha investito 15 miliardi di dollari in Scale AI, acquisendo il 49% per accelerare sull'AGI. L'accordo da 10 miliardi in prepagati assicura a Meta priorità sui dati cruciali per l'addestramento. Il CEO di Scale, Alexandr Wang, avrà un ruolo in Meta per guidare l'AGI. Mossa strategica per il controllo dati.
Il “colpo grosso” di Meta: non solo soldi, ma dati e priorità assolute
Te lo spiego subito.
Di quei 15 miliardi, ben 10 sono una specie di “pagamento anticipato” per futuri servizi di raccolta dati. Semafor descrive la cosa in questo articolo come una mossa per garantirsi l’accesso alla vasta rete di collaboratori di Scale AI, quelli che, per intenderci, “allenano” le intelligenze artificiali.
Scale AI, sulla carta, resta indipendente come ti scrivevo qui, ma il suo giovane CEO, Alexandr Wang – un ragazzo di 28 anni, tienilo a mente – si ritroverà a capo di una nuova divisione AGI direttamente dentro Meta, pur mantenendo il suo ruolo in Scale.
Una mossa che ricorda un po’ quello che hanno fatto altri colossi, vero?
Ma chi sono esattamente questi due attori principali e perché proprio Scale AI è finita così prepotentemente nel mirino di Meta?
Dietro le quinte: Zuckerberg, Wang e la corsa ai dati strategici
Da una parte abbiamo Mark Zuckerberg, che non ha bisogno di molte presentazioni: il fondatore di Facebook, ora Meta, un uomo che da un progetto universitario ha tirato su un impero e che dal 2021 ha virato con decisione verso l’intelligenza artificiale.
Dall’altra, Alexandr Wang, il fondatore di Scale AI, che si è fatto un nome fornendo dati specializzati, anche a enti governativi e militari.
La sua azienda, che riporta anche un immediato rialzo delle azioni Meta alla notizia, è considerata una specie di miniera per i dati di addestramento multimodali, fondamentali per i futuri modelli di Meta come “Behemoth” e Llama 4.
In pratica, Meta si sta comprando il controllo sulla “filiera” dei dati come documenta bene CNBC.
Una mossa furba, sempre secondo le analisi, per evitare grane legali sul copyright dei dati, che stanno affliggendo altri colossi, e per mettere il turbo allo sviluppo dell’AGI.
E il mercato, ovviamente, ha gradito.
Tutto liscio quindi?
Non proprio, perché quando si muovono questi giganti, qualche ombra c’è sempre.
Tra applausi del mercato e dubbi etici: cosa nasconde davvero l’accordo?
Diciamocelo.
Un investimento di questa portata (te lo avevo anticipato qui) fa impallidire persino l’acquisizione di WhatsApp nel 2014, che già sembrava enorme. Qui però la posta in gioco è diversa: non si tratta di allargare la base utenti di un social, ma di mettere le mani sulle fondamenta stesse dell’intelligenza artificiale del futuro. Gli analisti parlano di costi elevatissimi per ottenere dati specializzati, con Scale che pagherebbe profumatamente esperti per trasformare la loro conoscenza in “cibo” per le IA.
Ma c’è un “ma”, come sempre quando si parla di queste cifre e di queste aziende. Se da un lato l’accordo potrebbe, sulla carta, accelerare l’arrivo dell’AGI da decenni a pochi anni, dall’altro non mancano le voci critiche.
C’è chi, ad esempio, storce il naso di fronte a questa concentrazione di potere e a una struttura contrattuale che alcuni definiscono quasi “sfruttamento 2.0” dei dati, paragonandola a una forma di “AI sharecropping”, dove Meta sembra avere un controllo sproporzionato sulle operazioni di Scale.
Gira voce, poi, che lo stesso Zuckerberg in una nota interna abbia messo nero su bianco un concetto piuttosto forte: “Chi controlla le pipeline di addestramento controllerà il futuro dell’intelligenza”.
Parole che fanno riflettere, no?
Staremo a vedere se questa mossa sarà davvero un passo avanti per l’umanità o, più prosaicamente, solo per il bilancio di Meta e per il controllo di pochi.
Mossa aggressiva. Vediamo se Wang e i dati fanno la differenza per Meta.
Un bel colpo per Meta, non c’è che dire. 15 miliardi sono tanti, ma se puntano all’AGI devono fare sul serio. Vedremo se questo investimento darà i frutti sperati nel lungo periodo.
Meta fa shopping aggressivo. Speriamo che l’AGI migliori davvero le nostre vite.
Soldi a palate per l’AGI. Speriamo non finisca come con il metaverso, con tutti noi a chiederci “a cosa serve?”.
Se Laura, hai ragione. Ricordo ancora quando Zuckerberg ci vendeva il metaverso come il futuro. Ora questi 15 miliardi fanno paura, spero solo non sia l’ennesima bolla speculativa. Speriamo che l’AGI porti benefici concreti.
Soldi e dati, un binomio che fa tremare. Speriamo ne facciano buon uso.
Alexandr Wang dentro Meta? Mossa interessante. Sembra che Zuckerberg voglia tenere il controllo stretto sull’AGI. Vediamo se questa volta i miliardi spesi porteranno risultati concreti, al di là dei proclami.
Marco Verdi, concordo. Wang in Meta è una garanzia di controllo. Resta da capire se questa montagna di soldi produrrà qualcosa di utile per noi utenti, oltre che per Zuckerberg. Il metaverso insegna…
Mi sembra una scommessa rischiosa, ma Meta ha le spalle larghe. Vedremo se l’AGI sarà all’altezza delle aspettative, e soprattutto, se ne varrà la pena.
Camilla Piras, hai ragione. Meta ha dimostrato di poter bruciare miliardi senza batter ciglio. Speriamo che questa volta l’investimento porti a qualcosa di concreto, altrimenti sarà un’altra delusione.