Google e le sue AI Overviews: ecco cosa dicono gli ultimi studi

Anita Innocenti

Le regole del digitale stanno cambiando.

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Traffico in calo e AI Overviews: un’analisi approfondita rivela come le nuove funzionalità di Google stiano influenzando la visibilità online di editori e aziende, mettendo in discussione il futuro del web.

Diversi studi indipendenti mostrano un calo drastico del click-through rate per i risultati organici quando compaiono le AI Overviews di Google. Mentre Google le difende come utili per gli utenti, editori e aziende vedono diminuire il traffico, sollevando dubbi su chi tragga reale vantaggio da questa evoluzione a spese dei creatori di contenuti.

Google e le sue AI Overviews: stanno davvero aiutando te o solo i loro profitti?

Ti sei accorto anche tu che il traffico dal caro, vecchio Google non è più quello di una volta?

Magari hai notato un calo strano, inspiegabile, e ti stai grattando la testa chiedendoti cosa diavolo stia succedendo. Beh, non sei il solo, e la risposta potrebbe nascondersi proprio lì, in bella vista, in cima ai risultati di ricerca: le AI Overviews di Google.

Comode, non c’è che dire.

Risposte immediate, servite su un piatto d’argento.

Ma a quale prezzo per chi, come te, vive di traffico e contenuti autentici?

Diciamocelo chiaramente: la situazione non è proprio entusiasmante.

Studi recenti stanno mettendo nero su bianco quello che molti già sospettavano da tempo. Prendi, ad esempio, le analisi di Ahrefs, Amsive e Similarweb, che ci sbattono in faccia una realtà piuttosto scomoda: il click-through rate medio per il primo risultato organico, quando compare una di queste AI Overviews, è letteralmente crollato.

Parliamo di un passaggio dal 7,3% di marzo 2024 a un misero 2,6% di marzo 2025.

Un bel colpo basso, non trovi?

E non è un caso isolato.

Anche da Amsive arriva la conferma di un “calo significativo del CTR”, specialmente per quelle ricerche che non riguardano un brand specifico e per le posizioni più defilate in pagina.

E se non bastasse, Search Engine Roundtable rincara la dose, parlando senza mezzi termini di come queste AI Overviews, di fatto, “feriscano” i tassi di click.

Sembra quasi che Google stia erigendo una sorta di barriera invisibile tra te e i tuoi potenziali clienti.

Ma aspetta, perché la faccenda si complica ulteriormente quando scopri chi sta dettando le regole di questo nuovo gioco…

La versione di Google: “tutto a gonfie vele”, ma sarà vero?

Eh sì, perché secondo una ricerca di BrightEdge queste sintesi generate dall’intelligenza artificiale ora compaiono in oltre l’11% delle ricerche, con un incremento del 22% rispetto all’anno precedente.

E indovina un po’?

Sono associate a una diminuzione di quasi il 30% del CTR da maggio 2024.

Google, dal canto suo, ci racconta la solita storia rassicurante: dicono che il web sta “prosperando” grazie a queste innovazioni e che le AI Overviews, in realtà, forniscono agli utenti informazioni rapide e precise, continuando a mandare traffico “di valore” ai siti.

“Traffico di valore”…

Una bella definizione, vero?

Peccato che, come spesso accade con questi colossi tecnologici, manchino dati specifici da parte loro a smentire queste cifre un tantino preoccupanti. E mentre loro si autocelebrano, c’è chi, come Semrush, sottolinea che ben l’88,1% di queste AI Overviews appare per ricerche puramente informative.

Tradotto per noi comuni mortali: Google risponde direttamente, l’utente legge soddisfatto e tanti saluti al tuo sito, che magari quella risposta l’ha fornita con fatica e competenza.

Viene da chiedersi se questa “evoluzione” non sia piuttosto una furbata per tenerci tutti più stretti nella sua rete.

E chi ci rimette, alla fine?

Editori e aziende con l’acqua alla gola: quale futuro ci aspetta?

E chi ci rimette, appunto, siamo spesso noi: editori, piccole e medie imprese, professionisti che sul web ci lavorano, ci investono tempo e denaro.

L’impatto, come puoi ben capire, non è un buffetto sulla spalla.

Ci sono settori, come quello scientifico o sanitario, dove le AI Overviews sono diventate quasi la norma, fagocitando click. E per chi opera in nicchie specifiche, come i fornitori di servizi per la casa, la batosta può essere ancora più pesante: uno studio di Homepros su 10.000 parole chiave del settore ha rivelato che il CTR organico si è più che dimezzato, passando dall’1,4% allo 0,64% quando l’IA di Google decide di mettersi in mezzo.

Certo, c’è chi, come Andy Yu di BrightEdge, prova a vedere il lato positivo, suggerendo che i pochi click rimasti potrebbero arrivare da utenti più “qualificati” e vicini alla decisione d’acquisto.

Sarà, ma intanto il traffico complessivo diminuisce.

E la cosa fa riflettere, soprattutto quando scopri che una delle fonti più citate da queste AI Overviews è Reddit un social network che, per sua stessa natura, converte molto poco quel tipo di traffico “esterno”.

Fa sorridere amaramente, non credi?

Per essere onesti fino in fondo, c’è da dire che i risultati organici che non vengono toccati da queste AI Overviews sembrano tenere botta, con la prima posizione che mantiene un CTR del 39,8% nel 2025. Una magra consolazione per chi, invece, si vede sistematicamente “coperto” dalla risposta preconfezionata dell’IA.

Insomma, il quadro che emerge è, come minimo, da tenere d’occhio.

Da una parte Google che spinge sull’acceleratore dell’intelligenza artificiale, presentandocela come la panacea per ogni nostra curiosità. Dall’altra, i dati che iniziano a raccontare una storia un po’ diversa, una storia di traffico che si contrae e di un web che, forse, invece di aprirsi, si sta rinchiudendo sempre più dentro i confini dorati di Google stesso.

Resta da vedere se questa sia solo una turbolenza passeggera, una fase di assestamento verso un nuovo equilibrio, o se ci stiamo davvero dirigendo verso un futuro in cui la visibilità organica, quella sudata e meritata, diventerà un privilegio per pochi eletti.

Tu come la vedi, è davvero questo il “progresso” che ci meritiamo?

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

5 commenti su “Google e le sue AI Overviews: ecco cosa dicono gli ultimi studi”

  1. Articolo lucidissimo. Il calo del CTR lo stiamo vivendo anche noi e il paradosso è che più si investe in contenuti di qualità, meno si viene premiati.

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