Google Ads testa un nuovo menu segmenti compatto: sarà un passo avanti?

Anita Innocenti

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Più spazio per i dati o schermo più affollato? La nuova interfaccia di Google Ads divide gli esperti di digital marketing.

Google Ads sta testando un nuovo menu a tendina per la segmentazione delle campagne, più compatto rispetto all'attuale. L'obiettivo è migliorare l'efficienza visiva, ma esperti come Saquib Syed e utenti si interrogano se la maggiore densità informativa sia realmente un passo avanti o crei confusione, specialmente con account complessi. Il test è in corso da metà giugno 2025.

Google Ads cambia le carte in tavola (di nuovo): arriva un menu segmenti “ristretto”. Ma è davvero un passo avanti?

Pare che a Mountain View non si stiano mai fermi un attimo, soprattutto quando si tratta di ritoccare le interfacce dei loro strumenti pubblicitari. L’ultima novità, ancora in fase di test, riguarda il menu a tendina per la segmentazione delle campagne in Google Ads. L’idea, sulla carta, è quella di renderlo più compatto, quasi minimalista, per, dicono loro, farci vedere più opzioni tutte insieme sullo schermo.

Saquib Syed, un professionista del marketing digitale, è stato tra i primi ad accorgersene e a condividere la sua scoperta, come riportato su Search Engine Roundtable. Questo “alleggerimento” visivo, che ha iniziato a fare capolino su alcuni account selezionati da metà giugno 2025, sostituirebbe l’attuale layout più arioso con uno decisamente più denso di informazioni.

Ora, la domanda sorge spontanea:

Più informazioni concentrate significano davvero maggiore efficienza o rischiano solo di farci incrociare gli occhi, soprattutto quando si gestiscono tante campagne complesse?

Questo ennesimo cambiamento, se ci pensi bene, non arriva isolato.

È un po’ il modus operandi di Google: un continuo lavoro di lima sulle sue interfacce, a volte utile, altre volte, diciamocelo, un po’ meno.

Ricordi quando, solo a maggio 2025, hanno iniziato a sperimentare con la posizione del conteggio dei risultati “Informazioni su questi risultati” in Google Search, spostandolo nel menu strumenti? O ancora, il recente dietrofront sul report dei cambi di stato dei prodotti in Merchant Center, reintrodotto dopo le lamentele degli utenti.

Segnali, questi, che indicano una ricerca costante di un equilibrio – forse mai del tutto raggiunto – tra densità informativa e facilità d’uso.

Ma la vera questione è:

Questi continui aggiustamenti sono pensati per semplificare la vita a noi inserzionisti o rispondono a logiche interne che non sempre coincidono con le nostre reali necessità quotidiane?

Più opzioni o più mal di testa? l’impatto sul lavoro di chi fa pubblicità

L’obiettivo dichiarato di questo nuovo menu compatto sarebbe quello di permettere un accesso più rapido agli strumenti di segmentazione – quelli che usi per analizzare le performance per tempo, dispositivo, dati demografici e via dicendo. In teoria, un menu che occupa meno spazio potrebbe velocizzare l’analisi, specialmente se lavori con più schede aperte o su schermi non giganteschi. Qualcuno, tra i primi ad averci messo le mani, parla già di una navigazione più fluida.

Saquib Syed stesso ha sottolineato come la nuova interfaccia sia “notevolmente più compatta”, pur riconoscendo che “riduce il disordine visivo”.

Ma c’è un “ma”.

Non è che questa compattezza, lodata da alcuni, possa trasformarsi in un incubo per chi è meno esperto o per chi, semplicemente, preferiva un po’ più di “respiro” tra un’opzione e l’altra?

D’altronde, i menu a tendina per i segmenti sono fondamentali, per capire a fondo come stanno andando le campagne, analizzando il comportamento del pubblico e l’utilizzo dei diversi dispositivi. Un’interfaccia meno chiara potrebbe, paradossalmente, rallentare proprio quel processo decisionale che Google dice di voler migliorare.

Le discussioni online, tra LinkedIn e X, mostrano già pareri contrastanti: i veterani sembrano apprezzare l’efficienza, mentre i nuovi arrivati o chi gestisce account più piccoli esprime qualche perplessità sulla curva di apprendimento. Secondo quanto riportato da PPC Land, il test è limitato e la decisione su un rilascio più ampio dipenderà, come al solito, dal feedback raccolto.

Viene da chiedersi se questo feedback riesca sempre a cogliere le esigenze di tutti, o se non finisca per privilegiare una certa tipologia di utente, magari quello più “intensivo”. Anche perché i cambiamenti all’interfaccia dovrebbero sempre supportare, e non complicare, le strategie di ottimizzazione fondamentali, come la segmentazione basata sull’intento e l’uso dell’IA per le offerte.

La domanda che resta sospesa è se questo specifico cambiamento andrà davvero in quella direzione, o se si tratta dell’ennesima modifica a cui dovremo, volenti o nolenti, abituarci.

Staremo a vedere se questa “compattezza” si tradurrà in una reale vittoria per chi lavora ogni giorno con Google Ads.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

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