Le regole del digitale stanno cambiando.
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Contattaci ora →L’ennesimo aggiornamento dell’algoritmo di Google stravolge le SERP nel fine settimana, lasciando i professionisti SEO nel caos e senza comunicazioni ufficiali.
Sabato 28 giugno le SERP di Google hanno mostrato un'elevata volatilità, segnale di un probabile aggiornamento non confermato. Questo segue mesi di scossoni silenziosi, creando incertezza per SEO e aziende. Google resta muto, mentre le attività subiscono perdite di traffico e visibilità, influenzate anche dalle AI Overviews.
Google ci ricasca: un altro weekend di passione per la SEO
Sabato 28 giugno, i sensori che usiamo tutti i giorni per monitorare l’andamento delle classifiche sono letteralmente impazziti.
I grafici mostravano picchi di volatilità degni di un aggiornamento maggiore, con fluttuazioni importanti che hanno toccato un po’ tutti i settori. Come riportato da diverse fonti, tra cui Search Engine Roundtable, la comunità SEO ha passato le ultime ore a scambiarsi grafici e segnalazioni, cercando di capire la portata e la natura di questi cambiamenti.
Il punto, però, non è tanto il singolo scossone del 28 giugno.
Il problema è che questo è solo l’ultimo capitolo di una telenovela che va avanti da mesi.
Il silenzio assordante di Google e la sfilza di aggiornamenti fantasma
Ricordi quando Google ci aveva promesso più trasparenza e aggiornamenti core più frequenti per dare stabilità?
Ecco, a quanto pare se lo sono dimenticati.
L’ultimo aggiornamento confermato risale a marzo, ma da aprile in poi è stato un susseguirsi quasi ininterrotto di scossoni non dichiarati. Maggio, giugno… praticamente ogni settimana c’è stato un “terremoto fantasma”, come documentato da Opositive, lasciando chi lavora sul web in un perenne stato di incertezza.
Questa mancanza di comunicazione non è solo fastidiosa, è un problema serio.
Come fai a pianificare una strategia e a interpretare i dati se le regole del gioco cambiano di continuo e senza preavviso?
E mentre a Mountain View tutto tace, chi paga il prezzo di questa instabilità siamo noi. O meglio, sono le aziende che ogni giorno lottano per la visibilità.
Ma alla fine, cosa cambia davvero per il tuo business?
Non stiamo parlando di numerini su un grafico. Stiamo parlando di telefoni che smettono di squillare, di carrelli che restano vuoti e di traffico qualificato che sparisce da un giorno all’altro.
Un’analisi descritta su IMMWIT ha messo in luce proprio questo: le attività locali vedono i loro pin sparire e riapparire dal “local pack”, mentre gli e-commerce lottano contro le AI Overviews che, pur lasciando i ranking intatti, rubano clic e attenzioni.
Capisci il paradosso?
Magari il tuo sito è ancora in prima posizione, ma gli utenti non ci arrivano perché Google ha già dato loro la risposta che cercavano, senza bisogno di farti visita.
L’unica certezza, in questo caos, è che dobbiamo fidarci sempre di più dei nostri dati, quelli reali che vediamo su Google Search Console, e continuare a lavorare sulla qualità e sulla relazione con i nostri clienti.
Perché quella, alla fine, è l’unica cosa che Google, prima o poi, non potrà ignorare o svalutare con un aggiornamento silenzioso.
Un altro balletto algoritmico, il nostro palcoscenico digitale mai tranquillo.
Certamente, un’altra perla di saggezza da Mountain View. La loro “comunicazione” è un capolavoro di discrezione, mentre noi raccogliamo i pezzi.
Un altro weekend di caos predestinato. Le AI Overviews, poi, un vero toccasana per la visibilità.
La danza algoritmica di Google è un perpetuo promemoria che l’unica costante è l’incertezza. Le AI Overviews aggiungono solo sale sulla ferita.
Google, il nostro burattinaio, ci fa danzare ancora. 🤖Chaos controllato. 😬
Ah, il solito teatro bergamasco di Google. Il nostro burattinaio ci fa danzare ancora, che gioia.
Solita routine. Il silenzio di Mountain View è assordante. Altri danni collaterali da gestire.
Le SERP sono un campo di battaglia. Nuovi aggiornamenti, nuove sfide. Andiamo!