Google: L’AI adesso chiama al posto tuo!

Anita Innocenti

Le regole del digitale stanno cambiando.

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Dietro la promessa di maggiore efficienza, si cela una strategia che potrebbe ridefinire il rapporto tra consumatori e imprese locali, accentrando il potere nelle mani del colosso di Mountain View.

Google ha lanciato un'IA che chiama attività locali per conto degli utenti, raccogliendo informazioni. Questa funzione, basata su Gemini 2.5 Pro, offre grande comodità, ma solleva interrogativi. È un servizio utile o un'ulteriore mossa per Google per diventare l'unico intermediario, influenzando mercato e trasparenza per le imprese locali?

Google alza il telefono al posto tuo: comodo servizio o ennesima mossa per controllare il mercato?

Diciamocelo, quando pensavi che Google avesse già esplorato ogni angolo del digitale, ecco che tira fuori l’ennesima trovata. Questa volta, però, non si tratta di un nuovo algoritmo o di un’interfaccia colorata, ma di qualcosa di molto più diretto: un’intelligenza artificiale che alza la cornetta e chiama le attività locali al posto tuo.

Hai capito bene.

Stai cercando un toelettatore per il tuo cane?

Invece di passare ore a telefonare per chiedere prezzi e disponibilità, ora potresti delegare tutto a Google. Sulla carta, per te che cerchi un servizio, sembra una manna dal cielo. Ma, come sempre quando si parla di Big G, vale la pena guardare oltre la superficie.

Questa nuova funzione, infatti, ti permette di compilare un modulo con le tue esigenze e lasciare che l’IA faccia il lavoro sporco, contattando i professionisti della zona e riportandoti un comodo riassunto via SMS o email.

Comodo, senza dubbio.

Ma questa mossa solleva una domanda fondamentale: stiamo assistendo all’ennesimo, geniale servizio per l’utente o a un altro passo di Google per diventare l’intermediario unico e insostituibile tra chi cerca e chi offre?

Come funziona questo “maggiordomo” digitale

Vediamo nel dettaglio come si svolge la magia. Quando cerchi un servizio locale, come un idraulico o un pet sitter, Google potrebbe mostrarti un’opzione per far verificare prezzi e disponibilità alla sua AI. Se accetti, ti si apre un modulo dove inserire tutti i dettagli della tua richiesta: il tipo di servizio, le tue preferenze di orario, le specifiche del caso.

Una volta inviato, l’agente AI di Google inizia a telefonare autonomamente alle attività pertinenti, proprio quelle che avresti trovato nella classica ricerca locale. Come riportato su Search Engine Journal, l’intelligenza artificiale pone le domande al posto tuo, raccoglie le informazioni e, alla fine, ti presenta un confronto ordinato delle opzioni.

Il tutto è alimentato da Gemini 2.5 Pro, l’ultimo modello di punta di casa Google.

Ma attenzione, perché questa non è una novità spuntata dal nulla.

Si tratta dell’evoluzione di un progetto pilota partito a inizio 2025 e basato sulla stessa tecnologia di Google Duplex, quella che già da tempo permette di prenotare ristoranti. Google, in pratica, sta espandendo un’infrastruttura già esistente, rendendola sempre più pervasiva.

E mentre l’utente medio applaude alla comodità, c’è chi, anche all’interno di Google stessa, inizia a lanciare qualche segnale d’allarme.

La vera posta in gioco: ben oltre la semplice telefonata

Se pensi che questa sia solo una questione di comodità, stai guardando il dito e non la luna. La verità è che l’introduzione massiccia di agenti AI che agiscono sul web apre a questioni ben più profonde. Non a caso, un personaggio del calibro di Gary Illyes, uno degli ingegneri più noti di Google, ha recentemente messo in guardia su un possibile effetto collaterale: la congestione del web.

Illyes ha dichiarato senza mezzi termini che la rete si sta intasando perché chiunque, oggi, sta lanciando i propri “crawler” e agenti automatici.

Un avvertimento che, detto da un uomo di Google, suona quasi come un’ammissione di colpa preventiva.

Stiamo forse entrando in un’era in cui il traffico generato da bot e intelligenze artificiali supererà quello umano, con tutte le conseguenze del caso per la stabilità e i costi delle infrastrutture web?

E mentre Google lancia i suoi agenti a esplorare (e telefonare) il mondo, la domanda che sorge spontanea è un’altra: ma le attività locali, quelle che si ritrovano a rispondere a un robot, che voce hanno in capitolo?

Il controllo (apparente) nelle mani delle aziende

Di fronte a un gigante che decide di “parlare” a nome dei suoi utenti, la preoccupazione di un piccolo imprenditore è più che lecita.

Che succede se non voglio ricevere chiamate da un’intelligenza artificiale?

Google, saggiamente, ha previsto una via d’uscita: ogni attività può gestire la propria partecipazione a questo programma attraverso le impostazioni del proprio Profilo dell’Attività su Google. In pratica, puoi decidere di tirarti fuori.

Ma siamo onesti: in un mondo dove la visibilità su Google è tutto, dire di “no” a una sua nuova funzione è una scelta davvero libera?

O rischia di diventare l’ennesimo fattore che ti penalizza a favore di concorrenti più “collaborativi”?

Come se non bastasse, Google ha già annunciato che il traffico generato da queste interazioni AI verrà conteggiato nei report di Search Console. Questo significa che, da un giorno all’altro, potresti vedere i tuoi dati di performance cambiare, mescolando le visite e i click degli umani con le “esplorazioni” dei suoi bot.

Una complicazione non da poco per chi cerca di analizzare il proprio andamento online in modo pulito e trasparente.

La mossa di Google è chiara: non solo vuole diventare il canale principale, ma anche lo strumento di misurazione unico.

E a te, imprenditore, non resta che adattarti.

O provare a resistere.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

9 commenti su “Google: L’AI adesso chiama al posto tuo!”

    1. Antonio Romano

      Comodità per l’utente, ma per le PMI un nuovo intermediario che detta le regole? La trasparenza del mercato vacilla sotto il peso di un’IA sempre più pervasiva.

  1. Riccardo De Luca

    Ma che roba è? L’IA che fa le telefonate, wow! Pensavo fossimo noi a fare le chiamate, e invece no. Vedremo dove va a parare questa commedia. #GoogleAI #ChiamateAutomatiche

    1. Riccardo Cattaneo

      Ma certo! Un’IA che ci *salva* dal dover alzare il telefono? Fantastico! Speriamo solo non inizi a chiedere *sconti* per noi. 😅 #GoogleIA #SEOlife

  2. Giorgio Martinelli

    Mah, capisco la comodità per gli utenti, ma per le piccole imprese locali ‘sta roba potrebbe creare un bel po’ di casini con la trasparenza e l’accesso diretto ai clienti.

  3. Alessio De Santis

    Un telefono d’oro, dicevi. Ma è un gabbia di rame, in fin dei conti. L’entusiasmo svanisce. Solo un altro ingranaggio nella ruota.

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