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Contattaci ora →Un’abile mossa di OpenAI che, grazie a InVideo, raccoglie dati preziosi dagli utenti per affinare i suoi modelli di intelligenza artificiale senza esporsi direttamente.
OpenAI torna nel campo dei video tramite una partnership strategica con InVideo AI. Quest'ultima sfrutterà i motori OpenAI, inclusi GPT-4.1, per convertire testi in video completi, promettendo una produzione ultra-rapida. La mossa consente a OpenAI di testare il mercato senza esporsi direttamente con Sora, ma il vero intento potrebbe essere l'utilizzo degli utenti di InVideo AI per addestrare e perfezionare i propri modelli futuri.
OpenAI ci riprova con i video, ma stavolta il trucco c’è: non è roba sua
OpenAI torna a far parlare di sé nel campo dei video, ma non come forse ti aspetteresti. Niente Sora, il suo modello fantascientifico tenuto ancora sotto chiave. Questa volta, l’azienda di Sam Altman gioca di sponda, annunciando una collaborazione con InVideo AI.
In pratica, InVideo sfrutterà i motori di OpenAI – da GPT-4.1 alla generazione di immagini e sintesi vocale – per trasformare un semplice testo in un video completo. La promessa è quella di sempre: rendere la produzione video 10 volte più veloce, quasi come avere un intero team di produzione a portata di clic.
Una mossa furba, che permette a OpenAI di entrare nel mercato senza esporsi direttamente con un prodotto ancora acerbo.
Ma è davvero tutto così semplice?
Qui la faccenda si fa interessante.
InVideo AI non è un semplice generatore di clip, ma una vera e propria catena di montaggio automatizzata. Tu gli dai un’idea, per esempio “crea un video di 5 minuti sull’impatto dell’IA nel 2025”, e lui si mette al lavoro.
Scrive lo script, sceglie i filmati da un archivio di milioni di contenuti, aggiunge una voce narrante e monta il tutto. Puoi persino clonare la tua voce o doppiare il video in oltre 50 lingue.
La parte che fa davvero la differenza, però, è l’editing: niente più timeline complesse, ma comandi testuali diretti. Scrivi “aggiungi i sottotitoli” o “usa una voce maschile più profonda”, e il sistema esegue.
Sembra quasi magia, ma il vero inghippo sta nella qualità : il risultato finale dipende in modo quasi ossessivo da quanto sei bravo a “comandare” la macchina.
Tutti ne parlano, ma è la solita bolla di marketing?
Le recensioni dei portali specializzati, come è ovvio, sono entusiaste. Si parla di uno strumento rivoluzionario per chi crea contenuti per social e marketing, con numeri che sembrano confermare il successo: 24.4 milioni di utenti mensili non sono pochi. Come riportato da OpenAI stessa sul suo blog, l’integrazione dei suoi modelli serve a dare a InVideo una marcia in più.
Eppure, tra le righe, emerge un quadro più realistico. Molti utenti lamentano che, se il prompt non è chirurgico, il video che ne esce è mediocre, un collage di clip stock senza anima.
Diciamocelo: è uno strumento potente per produrre contenuti in serie, ma l’idea che possa sostituire la creatività umana è, per ora, pura fantascienza. Il rischio è di riempire il web di video tutti uguali, tecnicamente perfetti ma freddi e impersonali.
E qui arriviamo al punto.
La domanda da farsi non è tanto se InVideo AI funziona, ma qual è il vero gioco di OpenAI.
Perché un colosso come quello di Altman, che ha in casa un gioiello come Sora, dovrebbe “accontentarsi” di dare in licenza la sua tecnologia a un partner esterno?
La risposta potrebbe essere più semplice e cinica di quanto pensiamo.
Ogni volta che un utente crea un video con InVideo, sta di fatto addestrando i modelli di OpenAI. Gli sta dicendo cosa funziona, quali immagini preferisce, che tipo di narrazione è più efficace.
InVideo diventa così un gigantesco laboratorio a cielo aperto, dove milioni di utenti lavorano gratis per perfezionare la tecnologia di OpenAI, che un giorno userà questi dati per lanciare il suo prodotto, quello vero.
È uno strumento che può farti risparmiare tempo, senza dubbio.
Ma ricorda sempre chi tiene in mano il telecomando.
Ah, il genio di OpenAI, sempre un passo avanti… o forse solo un abile saltatore nel cerchio di altri. 🤔 Chissà quali dati preziosi ci stanno rubando mentre ci fanno fare i video. Il futuro è adesso, e ha un retrogusto un po’… amaro. 💀🎬
OpenAI? Un gioco di prestigio con dati altrui. Affascinante.
Un velo d’astuzia su un palco di dati. L’arte di acquisire, senza svelare il trucco. Un futuro, di carne e silicio, dipinto da altri.
Una mossa calcolata, come un esperto scacchista che muove pedine per valutare il campo. L’affinamento dei modelli tramite l’uso altrui è un metodo collaudato, sebbene l’etica sia un dettaglio secondario per alcuni.
Interessante approccio. 🤖 Dati preziosi, ma a quale costo per l’utente finale? 🤔
Il genio dietro le quinte! Dati in cambio di magia video. Un teatro di idee che svela nuovi orizzonti.