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Contattaci ora →Un’analisi approfondita rivela come questa IA simuli un team di esperti per risolvere problemi complessi, ma il costo elevato ne limita l’accesso a pochi.
Google ha lanciato Gemini 2.5 Deep Think, un'IA rivoluzionaria disponibile dal 1° agosto 2025 solo per gli abbonati Ultra ($250/mese). Caratterizzata da un innovativo sistema multi-agente che simula il ragionamento parallelo, ha dimostrato prestazioni eccezionali, vincendo medaglie d'oro in matematica olimpionica e superando i concorrenti. La sua potenza, tuttavia, è un lusso per pochi, dato l'alto costo.
Un team di IA che ragiona in parallelo
La vera novità di Deep Think non sta nella quantità di dati che ha digerito, ma nel come li usa. Invece di seguire un unico filo logico, come fanno la maggior parte delle IA, Deep Think utilizza un sistema “multi-agente”.
In parole povere, quando gli poni un problema complesso, non c’è una sola IA al lavoro, ma un intero team di “agenti” che esplorano strade diverse contemporaneamente.
Uno prova una soluzione, un altro ne analizza i punti deboli, un terzo cerca alternative.
È un po’ come avere un brainstorming di esperti a tua disposizione, che collaborano per trovare la risposta migliore. Come descritto da Google stessa nel suo annuncio ufficiale, il sistema si prende più “tempo per pensare”, simulando il modo in cui una persona affronterebbe un problema complesso, valutando pro e contro prima di arrivare a una conclusione.
Tutto questo suona impressionante sulla carta, ma alla prova dei fatti, questi “agenti” che ragionano in parallelo portano a risultati davvero superiori?
Prestazioni da medaglia d’oro, ma non per tutti
Qui Google cala l’asso. Per dimostrare la potenza di Deep Think, l’hanno messo alla prova con problemi di matematica di livello olimpionico, ottenendo una performance da medaglia d’oro all’International Mathematical Olympiad.
Un risultato notevole, che dimostra una capacità di ragionamento logico e astratto che fino a poco tempo fa sembrava pura fantascienza. I benchmark mostrano che surclassa i principali concorrenti, inclusi i modelli più recenti come Grok 4 e le ultime versioni di ChatGPT.
È evidente che in campi come la programmazione complessa, la ricerca scientifica e lo sviluppo di algoritmi, Deep Think ha una marcia in più.
La performance, quindi, c’è.
Ma la vera domanda è un’altra: a chi serve davvero tutta questa potenza, e cosa significa per il mercato?
Un nuovo standard o un lusso per pochi eletti?
La scelta di Google di riservare Deep Think agli utenti Ultra la dice lunga. Il costo computazionale per far funzionare questo sistema multi-agente è enormemente più alto rispetto a quello di un’IA tradizionale.
Questo significa che, almeno per ora, non è una tecnologia per le masse.
Google sta chiaramente posizionando questa capacità come un servizio premium, un po’ come una consulenza di altissimo livello. Mentre si prepara a dare accesso tramite API a un gruppo ristretto di tester, è chiaro che l’obiettivo è capire come le aziende potrebbero sfruttare (e pagare) per questo tipo di ragionamento avanzato.
La vera questione che resta aperta è se questa incredibile potenza di calcolo riuscirà a tradursi in soluzioni concrete e accessibili per le aziende e i professionisti, o se rimarrà confinata a un club esclusivo di chi può permettersela.
Altra chicca per ricchi. Illusione di progresso.
Un’orchestra di silicio, dunque. L’élite digitale dispiega il suo vessillo dorato, mentre il resto assiste da un palcoscenico di polvere. Un bel sipario.
Costo alto, solito copione. Le grandi idee restano in vetrina, per chi ha il portafoglio gonfio.
Team di IA per pochi. 🙄 Il progresso dovrebbe essere democratizzato, non un club esclusivo. Chi può permetterselo? Io no. 🤷♀️
Ah, un’armata digitale per risolvere problemi da ricchi. Come se la matematica olimpionica fosse una questione di portafoglio e non di cervello. Certo, “ragionare in parallelo” suona bene, ma suona anche dannatamente costoso.
Team di AI che ragiona in parallelo, figata pazzesca! Però ‘sto prezzo è una botta, eh. Solo per chi ha la grana.
Un’armata di cervelli digitali, ma per pochi. Il progresso è un banchetto a pagamento. Chi se lo può permettere, domina. Gli altri, fanalino di coda. Semplice.
Amici miei, questa IA multi-agente è un vero spettacolo, quasi un’orchestra di cervelli digitali che risolveranno problemi da urlo. Però, diciamocelo, se la fanno pagare un occhio della testa, ci vuole un bel portafoglio per accedere a questo futuro.
Un team di IA per pochi. Logico.
L’idea del team IA è intrigante. Ma l’accesso a pagamento, un cancello dorato. Il progresso resta per pochi. Come un’edizione limitata di idee.