Tra trasformazioni visive e riorganizzazione dello Studio, l’assistente di Google promette di rivoluzionare l’analisi dei documenti, ma dietro la promessa di semplificazione si nascondono incognite e strategie a lungo termine.
Google ha aggiornato NotebookLM, il suo assistente di ricerca AI, introducendo i 'Video Overviews' per trasformare documenti in presentazioni video. Riorganizzato anche lo 'Studio Panel' per maggiore flessibilità nella gestione degli output. Le novità puntano a semplificare lo studio documentale, ma sollevano interrogativi sulla reale profondità dell'AI e sulle implicazioni strategiche di Google nell'addestrare i suoi modelli.
La trasformazione visiva: i tuoi documenti diventano un film
La novità più appariscente è senza dubbio l’introduzione dei “Video Overviews“. In pratica, puoi dare in pasto a NotebookLM i tuoi documenti – PDF, testi, appunti – e lui li trasformerà in una presentazione video, completa di voce narrante e slide generate dall’IA per illustrare i concetti chiave.
Come comunica la stessa Big G, il roll-out si è concluso il 7 agosto 2025.
L’idea è quella di offrire un’alternativa visiva ai riassunti audio, specialmente utile per chi impara meglio guardando che ascoltando. L’intenzione, come riportato sul blog ufficiale di Google, è nobile: aiutare a visualizzare dati complessi e processi.
Ma la domanda sorge spontanea: l’IA sarà davvero in grado di cogliere le sfumature di un paper scientifico o di un report finanziario, o ci restituirà una serie di immagini generiche che banalizzano il contenuto?
Il rischio di una semplificazione eccessiva, che porta a interpretazioni sbagliate, è un’incognita da non sottovalutare.
Ma Google non si è limitata ad aggiungere un nuovo “giocattolo” visivo. Ha messo mano a tutta la sala di controllo dello strumento, e qui le cose si fanno ancora più interessanti, come puoi verificare qui.
Lo studio si riorganizza: più flessibilità o solo più confusione?
Fino a ieri, NotebookLM aveva un limite piuttosto rigido: potevi creare un solo tipo di output per ogni “quaderno” di appunti. Volevi una mappa mentale e anche un riassunto audio dello stesso documento? Dovevi creare due progetti distinti.
Una seccatura, diciamocelo.
Ora, con il nuovo “Studio Panel”, questa barriera crolla. Come descritto da TechCrunch, è possibile generare più output dello stesso tipo e persino tenerli aperti contemporaneamente, magari ascoltando un riassunto audio mentre si esplora una mappa mentale. La promessa è quella di una flessibilità senza precedenti.
Ma siamo sicuri che questa abbondanza sia un vantaggio?
Il rischio è di passare da uno strumento pensato per la concentrazione a una fiera della distrazione, dove l’utente è incentivato a saltare da una finestra all’altra senza mai approfondire davvero nulla.
A conti fatti, le nuove funzionalità sono state implementate.
Ma la vera domanda è un’altra:
Qual è la strategia a lungo termine di Google con uno strumento come questo?
Il vero obiettivo dietro NotebookLM
A differenza di molti chatbot generalisti, il punto di forza di NotebookLM è che basa le sue risposte esclusivamente sui documenti che gli fornisci tu. Questo garantisce una pertinenza e un’affidabilità che altri strumenti si sognano.
Ma non dobbiamo essere ingenui.
Ogni volta che usiamo uno strumento “gratuito” di questa portata, stiamo partecipando a un esperimento su larga scala. Fornendo i nostri documenti, le nostre fonti e le nostre domande, stiamo di fatto addestrando i modelli di Google a comprendere, sintetizzare e rielaborare informazioni complesse, offrendo il nostro prezioso know-how in cambio di qualche comoda funzione.
È una dinamica da tenere bene a mente: mentre NotebookLM ci aiuta a “pensare meglio”, noi stiamo aiutando Google a costruire un’intelligenza artificiale sempre più potente.
La partita, come sempre, si gioca su più livelli.