OpenAI rivoluziona i social: la piattaforma stile TikTok con video 100% IA e Sora 2

Anita Innocenti

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Non si tratta di un semplice aggiornamento, ma di una piattaforma social dove ogni video sarà generato dall’intelligenza artificiale, mettendo in discussione il concetto di contenuto creato dagli utenti.

OpenAI starebbe sviluppando una piattaforma social in stile TikTok, con tutti i video generati dall'intelligenza artificiale tramite Sora 2. Gli utenti non caricheranno contenuti propri; invece, il loro volto potrà essere usato dall'IA. La mossa solleva questioni di privacy e copyright, ribaltando la responsabilità sui detentori dei diritti. Un attacco diretto al concetto di contenuto generato dagli utenti.

Sora 2: il motore di una rivoluzione (forse) social

Il cuore di questa nuova applicazione sarà Sora 2, la versione successiva e ancora non rilasciata del già impressionante modello di generazione video di OpenAI. La logica è semplice e, a suo modo, brutale: tu, utente, non potrai caricare nulla dal tuo telefono.

Niente video delle vacanze, niente balletti improvvisati.

Sarà l’algoritmo a creare tutto ciò che vedrai nello scroll infinito del feed verticale, basandosi sui tuoi input testuali. Come descritto da Wired, i video avranno un limite di 10 secondi, una durata che ricorda i primissimi giorni di Vine e TikTok, quasi a voler testare il terreno con contenuti rapidissimi e ad alto impatto.

Ma se non puoi caricare i tuoi contenuti, che ruolo hai tu in tutto questo?

È qui che la strategia di OpenAI si fa più ambiziosa e, per certi versi, inquietante.

Il tuo volto diventa un asset (di OpenAI)

Per non rendere l’esperienza completamente impersonale, l’app includerà un sistema di verifica dell’identità. Se decidi di “verificarti”, concedi di fatto al modello la possibilità di usare il tuo volto per creare video.

Non solo per te, ma anche per altri utenti, che potranno “taggarti” o usare la tua immagine nei loro contenuti generati dall’IA.

Certo, OpenAI promette un sistema di notifiche che ti avviserà ogni volta che la tua immagine verrà utilizzata, anche se il video non viene pubblicato.

Ma la domanda sorge spontanea:

una notifica è un controllo sufficiente quando il tuo volto diventa, a tutti gli effetti, un elemento manipolabile da chiunque sulla piattaforma?

La questione del controllo si estende inevitabilmente a un campo ancora più minato, quello della proprietà intellettuale, dove le scelte dell’azienda sembrano già destinate a far discutere.

Copyright? Un dettaglio da risolvere (dopo)

Di fronte al rischio che Sora 2 generi contenuti protetti da copyright, la strategia di OpenAI appare spregiudicata.

Invece di chiedere il permesso prima, come logica vorrebbe, l’azienda sembra intenzionata a implementare un sistema di “opt-out”.

In pratica, la responsabilità viene ribaltata: spetterà ai detentori dei diritti d’autore accorgersi di eventuali violazioni e chiedere esplicitamente di essere esclusi.

È un approccio aggressivo, che mette i creativi e le aziende in una posizione di difesa, costringendoli a sorvegliare costantemente una piattaforma per proteggere il proprio lavoro.

La tempistica di questo progetto, d’altronde, non sembra casuale.

Con il futuro di TikTok negli Stati Uniti sempre più incerto a causa delle pressioni normative, OpenAI potrebbe star preparando il terreno per occupare un vuoto di mercato potenzialmente enorme.

Più che un semplice esperimento, questa mossa appare come un tentativo calcolato di intrappolare gli utenti all’interno della propria tecnologia, creando una piattaforma dove l’unica star è l’intelligenza artificiale stessa.

Resta da vedere se il pubblico sarà disposto a barattare l’autenticità, anche caotica, dei contenuti umani per la perfezione sintetica di un algoritmo.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

20 commenti su “OpenAI rivoluziona i social: la piattaforma stile TikTok con video 100% IA e Sora 2”

  1. Ma che senso ha un social se non ci mettiamo noi dentro? Roba da matti, poi si lamentano se la gente è apatica. Non capisco proprio.

  2. Roberta De Rosa

    Una prospettiva che stimola riflessioni sul futuro della creatività e dell’autenticità. Se l’IA genera ogni contenuto, come manterremo una connessione genuina tra noi? Il rischio di una passività diffusa è tangibile.

    1. Greta Silvestri

      Roberta, la connessione genuina? Se l’IA fa tutto, il rischio è che diventiamo solo numeri. Ma se questo libera davvero il genio, chi siamo noi per bloccarlo?

      1. Roberta De Rosa

        Capisco le preoccupazioni sulla genuinità, ma se l’IA può liberare nuove forme di espressione creativa, magari scopriremo modi inaspettati per connetterci.

  3. Luciano D’Angelo

    Ma davvero? L’IA che ci propone cosa guardare, cosa dire, cosa fare sui social. È la fine della spontaneità, un mero esercizio di controllo algoritmico mascherato da svago. E la privacy? Ancora una volta, un dettaglio trascurabile per chi crea il futuro.

    1. Gabriele Caruso

      Luciano, la spontaneità è morta con le nostre identità usate dall’IA. Un mero esercizio di controllo algoritmico mascherato da svago, dici bene. Ci venderanno come marionette digitali?

  4. Altra complicazione. Se tutto è generato dall’IA, dov’è finita la creatività umana? Finiremo per guardare solo cose che l’algoritmo pensa ci piacciano, perdendo ogni spontaneità. La privacy poi, un’altra incognita da non sottovalutare.

    1. Nicolò Sorrentino

      Emma, capisco il tuo punto. Ma se l’IA crea tutto, dove finisce la nostra espressione? Mi preoccupa che ci riducano a puri spettatori passivi.

      1. Nicolò, mi preoccupa proprio questo: diventare spettatori passivi, con la nostra identità digitale che viene utilizzata senza controllo. Sembra l’ennesima conferma che la tecnologia ci aliena, non ci connette. Dove finiremo?

        1. Nicolò Sorrentino

          Ma dai, non si può più nemmeno condividere una foto? Se tutto è fatto dall’IA, che senso ha stare sui social? Diventa una vetrina fredda, senza anima. Non mi pare una direzione giusta.

  5. Paolo Pugliese

    Ma guarda un po’, l’IA decide pure cosa guardiamo. Pensavo che i social fossero per condividere *nostre* cose, non quelle di un algoritmo. Alla fine, cosa resta di noi se non produciamo più noi?

  6. Ma dico, siamo seri? Contenuti 100% IA? L’idea di non poter caricare più nulla di nostro è assurda. Stiamo delegando la nostra creatività e la nostra identità a un algoritmo. Qual è il senso di stare sui social se non per condividere noi stessi?

  7. Giovanni Graziani

    Mah, un social senza contenuti veri? Mi pare una cavolata epocale. Ridurre gli utenti a semplici volti per l’IA è un insulto. Quale creatività resta se tutto è preconfezionato?

    1. Un social dove l’IA crea tutto mi sembra un ribaltamento di prospettiva interessante, anche se mi lascia perplessa su cosa significhi “essere online” in futuro.

    2. Paola Montanari

      Ma figuriamoci. Un social dove non puoi mettere le tue cose? Tanto vale guardare un film. Tanto, alla fine, sarà tutto finto.

  8. Questo approccio mi sembra un po’ inquietante. Non avere più contenuti “nostri” sui social? Solo roba generata dall’IA. Temo che alla fine saremo solo spettatori passivi, senza più un minimo di espressione personale. Cosa ci resterà?

    1. Vanessa De Rosa

      Quindi, in pratica, diventeremo solo le cavie per i video di qualcun altro, ma fatti dall’IA? Che gran progresso, davvero. Peccato che il mio volto sia già abbastanza imbarazzante senza metterlo all’IA.

  9. Che prospettiva audace! Mi domando se una simile piattaforma possa davvero appassionare il pubblico, pur essendo tecnicamente notevole.

  10. Ma che razza di social è questo? Se non posso caricare i miei video, che senso ha? Mi sembra un modo per rubare idee e volti. Dove finisce la creatività umana in tutto questo?

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