OpenAI e l’Europa: la strategia IA in anticipo sulle mosse dell’UE?

Anita Innocenti

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L’iniziativa di OpenAI solleva interrogativi sulla reale intenzione dietro le raccomandazioni, in un momento chiave per la regolamentazione dell’IA nel continente

OpenAI e Allied for Startups hanno pubblicato 20 raccomandazioni per accelerare l'adozione dell'IA in Europa. L'iniziativa, che anticipa la strategia IA dell'UE, solleva dubbi sulla sua tempistica non casuale. Sebbene miri a colmare il divario tra ambizioni e realtà, si ipotizza che possa rappresentare un tentativo di indirizzare le future normative europee a proprio vantaggio, in un mercato in forte crescita.

Una mossa studiata a tavolino?

Il documento, battezzato “Hacktivate AI”, è il frutto di un hackathon (un evento, solitamente di breve durata, in cui programmatori, designer e innovatori collaborano per sviluppare soluzioni o progetti tecnologici in modo intensivo) tenutosi a Bruxelles che ha riunito politici, imprenditori ed esperti del settore.

L’obiettivo dichiarato? Chiudere il divario tra le ambizioni europee sull’IA e la realtà dei fatti, come descritto dalla stessa OpenAI.

Le proposte spaziano dalla formazione dei singoli professionisti fino al supporto per le piccole e medie imprese, passando per la creazione di un hub per la pubblica amministrazione.

Tutto molto nobile, sulla carta.

Ma la vera domanda è un’altra: perché tutta questa premura di “aiutare” l’Europa proprio adesso?

La risposta, forse, si trova nei numeri.

Quelli di un mercato che sta crescendo a vista d’occhio e che fa gola a molti, specialmente a chi, come OpenAI, ha già una posizione dominante.

L’Europa adotta l’IA, e i giganti tech se ne accorgono

Diciamocelo chiaramente: l’intelligenza artificiale non è più un argomento per pochi addetti ai lavori. Secondo dati recenti, ad agosto 2025 quasi la metà delle aziende europee (il 44,5%) utilizzava già strumenti di IA, un trend in continua crescita spinto anche dal lancio del nuovo modello GPT-5 di OpenAI.

Questa penetrazione nel tessuto economico del continente non è passata inosservata.

OpenAI sa bene che l’Europa è uno dei suoi mercati principali, con un numero enorme di abbonati, sviluppatori e clienti aziendali che usano i suoi sistemi ogni giorno.

Il quadro, quindi, si fa più chiaro.

Da una parte abbiamo un’adozione tecnologica in piena espansione, dall’altra un colosso che presenta un piano per “facilitare” questa adozione.

È logico chiedersi se le raccomandazioni proposte siano davvero un regalo disinteressato o, piuttosto, un modo per indirizzare le future normative europee a proprio vantaggio.

Raccomandazioni: aiuto genuino o un modo per spianarsi la strada?

Analizzando le proposte, una parola chiave emerge con forza: “semplificazione”. OpenAI e i suoi partner chiedono un’armonizzazione normativa spinta per far progredire il Mercato Unico Digitale.

In parole povere, meno regole diverse tra i 27 stati membri.

Una richiesta che, per una multinazionale che deve operare su scala continentale, si traduce in un enorme risparmio di costi e complessità. Questo non è un evento isolato, ma si inserisce in una strategia più ampia che OpenAI porta avanti da tempo, come dimostra il suo “EU Economic Blueprint” presentato ad aprile 2025.

L’idea che ci viene venduta è quella di un’Europa più competitiva e innovativa grazie a un’IA facile da implementare per tutti. Ma sotto questa superficie, il rischio è che si stia creando un percorso preferenziale per i grandi player tecnologici, rendendo il mercato europeo ancora più dipendente dalle loro soluzioni (ne ho parlato anche in un mio post su LinkedIn).

La domanda che dovresti farti non è se l’IA cambierà le regole del gioco in Europa, ma chi le sta scrivendo davvero.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

7 commenti su “OpenAI e l’Europa: la strategia IA in anticipo sulle mosse dell’UE?”

  1. Sempre la solita musica: chi ha il potere cerca di influenzare le regole. Mi chiedo se l’UE si farà mettere i piedi in testa.

    1. Benedetta Donati

      Ma dai, pensano di prenderci in giro con queste “raccomandazioni”? È chiaro che vogliono avere voce in capitolo sulle regole. Chi ci rimette, alla fine?

    2. Clarissa Graziani

      Ma che sorpresa! Pensano di fare il bello e il cattivo tempo con le loro regole. Chissà se ci cascheranno tutti.

  2. Veronica Napolitano

    Ma figuriamoci se è una coincidenza! Le tempistiche sono troppo perfette per non sospettare un’agenda. Presentare venti raccomandazioni proprio ora, prima che l’UE decida… Non mi convince affatto. Si percepisce un tentativo di influenzare le decisioni in modo subdolo.

  3. Walter Benedetti

    Tutto previsto, queste grandi aziende sanno muoversi. Vedremo se l’Europa riuscirà a mantenere la propria autonomia decisionale.

    1. Che tempismo, eh? Sembra quasi che vogliano condizionare le regole prima che vengano scritte. Mi chiedo quanto questo “Hacktivate AI” sia davvero uno sforzo collaborativo.

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