WP Engine rincara la dose: nuove accuse di monopolio contro Automattic e Matt Mullenweg

Anita Innocenti

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Accuse precise di monopolio e pressioni sulla community: Automattic nel mirino per il controllo sull’ecosistema WordPress

WP Engine ha rincarato la dose con una denuncia modificata contro Automattic e Matt Mullenweg, accusandoli di monopolio sul sistema WordPress. La contesa, che vede al centro il controllo sull'infrastruttura di WordPress.org, ha generato un'ingiunzione preliminare e una class action. Con BlackRock che svaluta, il futuro dell'ecosistema open source è in bilico.

WP Engine rincara la dose: nuove accuse di monopolio

La guerra tra giganti nel mondo WordPress è tutt’altro che finita.

Anzi, si è appena infiammata di nuovo.

Dopo che un giudice, a settembre 2025, aveva sostanzialmente detto a WP Engine “le tue accuse sono troppo vaghe”, l’azienda di hosting è tornata alla carica con una denuncia modificata che, diciamocelo, è molto più pesante.

Stavolta, come riportato su Search Engine Journal, le accuse sono precise e puntano dritto al cuore del sistema: Automattic, la società madre di WordPress.com guidata da Matt Mullenweg, starebbe usando il suo controllo quasi totale sull’infrastruttura di WordPress.org per soffocare la concorrenza.

In pratica, WP Engine sostiene che Mullenweg, con il suo doppio ruolo di CEO di Automattic e figura di spicco della community open source, decida chi può giocare e chi no, controllando l’accesso a elementi vitali come le directory ufficiali di plugin e temi.

Pensa a questo: se hai un sito in WordPress, da dove scarichi i plugin?

Dalla repository ufficiale, giusto?

Ecco, l’accusa è che Automattic usi questo potere per mettere i bastoni tra le ruote a competitor come WP Engine, limitando la loro visibilità o addirittura bloccando le loro integrazioni.

Non si tratta più di una semplice scaramuccia sui marchi, ma di un’accusa di monopolio su un sistema che alimenta oltre il 40% dei siti web del pianeta.

Ma se le accuse sono così gravi, quali sono le prove concrete che WP Engine ha messo sul tavolo?

Non solo parole: l’impatto reale sulla community e sulle tasche

Le nuove accuse non sono aria fritta.

La denuncia modificata elenca esempi specifici di quella che WP Engine definisce una condotta escludente. Si parla di pressioni su sviluppatori di plugin per non collaborare con loro e di un uso, diciamo, “creativo” delle licenze sui marchi per tenere i concorrenti sotto scacco.

La situazione è diventata così tesa che a dicembre 2024 un giudice ha emesso un’ingiunzione preliminare, costringendo Automattic a fare marcia indietro e ripristinare l’accesso completo a WP Engine.

Questa è stata una prima, importante vittoria per WP Engine, ma la battaglia ha lasciato cicatrici profonde.

Automattic, infatti, ha dovuto tagliare il 16% del personale ad aprile 2025, dopo che già mesi prima aveva visto andarsene quasi il 10% dei dipendenti a cui era stato offerto un incentivo per andarsene se non condividevano la linea aziendale.

E come se non bastasse, anche gli utenti si sono fatti sentire. È partita una class action che accusa Automattic di tradire i principi open source di WordPress, trasformando un progetto nato libero in un feudo personale.

La domanda sorge spontanea: ma questa strategia aggressiva sta davvero pagando?

A giudicare dai numeri, qualche dubbio viene. Il fondo di investimento BlackRock ha svalutato le sue azioni in Automattic di oltre il 60%, un segnale che non si può ignorare.

Viene da chiedersi se questa crociata di Mullenweg contro un ex partner (sì, perché un tempo erano alleati) non stia danneggiando prima di tutto la sua stessa creatura.

E ora? Tra aule di tribunale e il futuro di WordPress

La cosa quasi ironica è che questa faida nasce da una relazione che un tempo era una collaborazione stretta. Agli inizi, Automattic aveva persino investito in WP Engine, come si può ricostruire dalla timeline degli eventi.

Poi qualcosa si è rotto, tra accuse sull’uso dei marchi e critiche sulla scarsa contribuzione di WP Engine al progetto open source. Da lì, è stata un’escalation di lettere di avvocati, accuse pubbliche e manovre legali che ci ha portati alla situazione attuale.

Ora la battaglia si combatte anche sui dettagli, con le due aziende che litigano persino sulla quantità di documenti da scambiarsi per il processo.

Mentre gli avvocati affilano le armi, la vera domanda che tutti ci facciamo è:

che ne sarà di WordPress?

Questo scontro tra titani rischia di minare la fiducia in un progetto che, per sua natura, dovrebbe essere aperto e collaborativo. Quando la governance di una community così vasta finisce nelle aule di un tribunale, chi ci perde sono gli milioni di utenti, sviluppatori e aziende che su WordPress hanno costruito il proprio business.

La speranza è che si trovi una soluzione che non tradisca l’anima di questo progetto, ma il dubbio che gli interessi commerciali di pochi possano prevalere sul bene della collettività, purtroppo, rimane.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

7 commenti su “WP Engine rincara la dose: nuove accuse di monopolio contro Automattic e Matt Mullenweg”

  1. Raffaele Graziani

    Sempre la stessa malinconia nel vedere queste lotte di potere. Sembra che la vera essenza di WordPress si perda in queste dispute. Mi chiedo se il codice aperto potrà mai essere veramente libero.

  2. Questa faccenda mi mette un po’ d’ansia, onestamente. Sentire di queste accuse di monopolio fa riflettere sulla direzione che sta prendendo il mondo open source. Speriamo che la trasparenza prevalga.

  3. Ma guarda un po’, i soliti duelli tra pesci grossi per accaparrarsi la torta. Alla fine, la community si ritrova sempre a fare da spettatrice. Mi chiedo solo quando si stancheranno di questi giochetti.

    1. Sempre la solita musica. Si stracciano le vesti per “la community”, ma è solo una scusa per spartirsi il malloppo. Alla fine, l’unico monopolio che conta è quello del portafoglio.

  4. Mah, solita storia di potere. Si combattono per il controllo, ma alla fine chi ci rimette è la community. La vera questione è se l’open source possa veramente rimanere tale.

    1. Ma che novità. Ogni volta che uno diventa troppo grosso, gli altri si lamentano. Mi pare ovvio che chi gestisce il cuore del sistema abbia un vantaggio. Che dire, il mercato è così.

    2. Sempre le solite scaramucce tra chi vuole comandare. WP Engine si lamenta perché Automattic fa il bello e il cattivo tempo. Sinceramente, mi aspetto queste mosse quando ci sono tanti soldi in ballo. La vera domanda è: quando la smetteranno di prendersi in giro a vicenda?

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