Vulnerabilità critiche nel plugin WP Travel Engine: 20.000 siti di viaggi WordPress a rischio

Anita Innocenti

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Un plugin con gravi falle mette a rischio migliaia di siti di viaggi basati su WordPress e i dati sensibili dei loro clienti

Critiche falle di sicurezza, con punteggio 9.8/10, sono state rilevate nel plugin WP Travel Engine, esponendo oltre 20.000 siti di viaggi WordPress. Le vulnerabilità consentono controllo completo, cancellazione file e furto di dati sensibili tramite RCE e SQL injection. Questo evidenzia una crescente crisi di sicurezza nell'ecosistema WordPress, con allarmanti aumenti delle minacce e rapidi tempi di sfruttamento, rendendo i siti di viaggi obiettivi primari per i criminali.

La doppia minaccia che può cancellare il tuo business

La prima falla è, diciamocelo, devastante.

Permette a un aggressore di rinominare o, peggio, cancellare qualsiasi file sul server. Pensa al file wp-config.php, quello che contiene le chiavi d’accesso al tuo database.

Se viene cancellato, il tuo sito smette di funzionare.

Punto.

È un interruttore che spegne tutto, lasciandoti con un pugno di mosche e clienti infuriati che non possono più prenotare.

E se pensi che questo sia il peggio, ti sbagli.

C’è una seconda vulnerabilità che, se possibile, è ancora più subdola.

Questa permette a un attaccante di caricare ed eseguire codice a suo piacimento. Tradotto: può installare malware, rubare i dati sensibili dei tuoi clienti (parliamo di informazioni di pagamento, dati personali) o usare il tuo sito per lanciare altri attacchi.

A questo si aggiunge un’ulteriore falla di tipo SQL injection, che dà ai criminali la possibilità di dialogare direttamente con il tuo database.

È l’equivalente digitale di dare le chiavi della cassaforte a uno sconosciuto, sperando che sia una brava persona.

Un problema più grande: WordPress è diventato un colabrodo?

Queste falle, per quanto gravi, sono solo la punta dell’iceberg di un problema ben più grande. La situazione generale dell’universo WordPress sta diventando preoccupante.

Solo nella prima settimana di ottobre 2025, sono emerse 476 nuove vulnerabilità tra plugin e temi. Secondo le proiezioni, nel 2025 potremmo assistere a un’ondata di oltre 24.000 nuove falle, un aumento del 300% rispetto al 2020, come riportato su SiteGuarding.

La cosa che fa davvero riflettere è che tra il 40% e il 60% di queste vulnerabilità rimane senza una pezza correttiva al momento della scoperta.

Viene da chiedersi se chi gestisce la piattaforma e il suo enorme parco di estensioni stia davvero tenendo il passo o se, semplicemente, il gioco sia diventato troppo grande da gestire.

La velocità con cui queste falle vengono sfruttate è crollata a soli 15 giorni dalla loro pubblicazione.

Un tempo ridicolo, che lascia poco margine di manovra.

Ma perché proprio i siti di viaggi sono finiti nel mirino con tanta ferocia?

Perché il settore viaggi è una miniera d’oro (per i criminali)

La risposta è semplice: i dati.

I siti del settore turistico sono un vero e proprio tesoro. Gestiscono informazioni di carte di credito, dettagli di passaporti, dati anagrafici e cronologie di viaggio.

È tutto ciò che un criminale informatico può desiderare.

Non sorprende che il 75% dei viaggiatori si dichiari preoccupato per la sicurezza dei propri dati durante la prenotazione online. D’altronde, con il costo medio di una violazione dei dati che negli Stati Uniti ha raggiunto i 9,44 milioni di dollari, il rischio per un’azienda è altissimo.

La storia recente è piena di esempi, da Air France-KLM colpita ad agosto 2025 a un audit che ha scovato quasi 300 vulnerabilità solo sui siti di American Airlines.

Il punto è che la sicurezza, in questo settore, non è più un dettaglio tecnico per nerd, ma un pilastro fondamentale della fiducia del cliente. Ignorarla significa mettere a rischio non solo i dati, ma l’intero rapporto con chi ti sceglie per le proprie vacanze.

La storia di WordPress è costellata di problemi di sicurezza fin dal 2007, ma sembra che la lezione, a distanza di anni, non sia stata ancora del tutto imparata. E mentre si corre a tappare una falla, se ne aprono altre dieci, come dimostra l’attacco attivo in corso contro il tema Service Finder, che condivide la stessa gravità di 9.8.

La responsabilità, alla fine, ricade sempre su chi gestisce il sito, che si trova a dover navigare in un mare sempre più infestato di squali.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

23 commenti su “Vulnerabilità critiche nel plugin WP Travel Engine: 20.000 siti di viaggi WordPress a rischio”

  1. Beatrice Benedetti

    Ancora questa superficialità sui plugin. Un 9.8 è un campanello d’allarme che solo gli sprovveduti ignorano. La gente pensa che basti installare un tema figo per avere un sito sicuro. E poi si lamentano.

    1. Nicolò, la velocità di risposta è tutto. Se i tempi di correzione sono lunghi, il rischio aumenta esponenzialmente. La cura nella scelta dei plugin, anche quelli apparentemente innocui, è una necessità operativa.

  2. Gabriele Caruso

    Un tale score di criticità impone un ripensamento sulle priorità. La facilità d’accesso a dati sensibili suggerisce che la protezione non è sempre all’altezza delle potenziali ricompense per gli attori malevoli.

    1. Gabriele, sono d’accordo. Un punteggio così alto non è un dettaglio. La gestione dei dati sensibili va vista come investimento, non come spesa. La superficialità qui costa caro.

      1. Gabriele Caruso

        La negligenza nella gestione delle chiavi digitali apre scenari inquietanti. Un sito è un’entità viva, non un mero catalogo. E se la vita venisse troncata da un’ombra digitale?

        1. Il punteggio 9.8/10 è allarmante. Ignorare la sicurezza dei plugin significa mettere a repentaglio l’intero business. Quanto tempo siamo disposti a perdere per poi recuperare?

  3. Benedetta Lombardi

    Questa notizia è un monito serio. La sicurezza digitale è un pilastro per ogni attività commerciale oggi, non possiamo trascurarla.

    1. Riccardo Cattaneo

      Benedetta Lombardi, dici bene. Ma mi chiedo: quante di queste attività “pilastro” sono davvero consapevoli di cosa installano? O si fidano ciecamente del “plugin gratuito”?

  4. Alessandro Lombardi

    Mah, sempre la solita storia. Si installa qualcosa senza pensare, poi ci si stupisce se succede qualcosa. Che poi, ma chi controlla questi pacchetti?

  5. Sabrina Coppola

    Che brutta tegola sui siti di viaggi. Sembra che qualcuno non abbia fatto bene i compiti. Chissà se qualcuno prenderà provvedimenti seri?

  6. Antonio Romano

    Ma dai, un altro plugin che fa acqua da tutte le parti. Se lo metti, il rischio è il tuo. Potevano pensarci prima, no?

    1. Riccardo De Luca

      Antonio, se pensi che sia “colpa tua” il fatto che un plugin scaricato “pensando sia un gioco” crei un disastro, forse il problema è la tua visione dell’imprenditoria. Io mi aspetto che il software funzioni, non che sia una lotteria.

      1. Antonio Romano

        Tutti a piangere per il plugin, ma chi se ne occupa non ha pensato alle basi? Se ti metti a installare roba senza sapere cosa fai, finisce così. Poi si lamentano. La vera difesa è avere competenza, mica installare pacchetti a casaccio.

        1. Ancora con ‘ste vulnerabilità? Se gestisci un’attività, la prima regola è non affidarti a pacchetti altrui senza un’analisi seria. Pensare che un plugin gratuito ti salvi è da ingenui. Bisogna saper scegliere, non solo installare.

  7. Altro plugin bacato, altri siti in bilico. La gente scarica pensando sia un gioco, poi si lamenta quando perde tutto. Chi gestisce un sito dovrebbe perlomeno saperlo proteggere.

  8. Elisa Marchetti

    Certo che il plugin è un disastro, ma se uno non sa gestire una piattaforma, anche la sicurezza perfetta è inutile. Chiunque pensi che basti installare un plugin e via, si sbaglia di grosso.

    1. Andrea Ruggiero

      La gravità delle vulnerabilità nel WP Travel Engine impone un’analisi pragmatica. La gestione della sicurezza non può essere delegata solo ai fornitori di plugin. Gli amministratori di sito devono adottare procedure di aggiornamento e monitoraggio costanti.

    2. Riccardo Cattaneo

      La gravità di queste vulnerabilità è preoccupante. La possibilità di cancellare file critici come wp-config.php rende la situazione molto seria per le attività online. Mi chiedo quanto tempo sia necessario per risolvere problemi di questo tipo.

  9. Vanessa De Rosa

    Ma davvero 20.000 siti così esposti? Non si può stare tranquilli un attimo… Ma chi controlla ‘sta roba prima che venga pubblicata?

  10. Questi plugin pieni di falle sono un disastro. La sicurezza non è un optional, è la base di tutto. Bisogna scegliere con cura cosa si installa.

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