Google potenzia Veo 3.1: audio da cinema e controllo narrativo avanzato per i video generati dall’IA

Anita Innocenti

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Veo 3.1 di Google promette audio da cinema e controllo narrativo avanzato, ma l’accesso è a pagamento e l’autenticità dei video generati resta una sfida.

Google lancia Veo 3.1, potenziando la sua offerta di IA generativa per i video. La piattaforma promette audio di qualità cinematografica, dialoghi naturali e un controllo narrativo avanzato, consentendo la creazione di scene complesse e coerenti. Funzioni come la "reference image" migliorano la coerenza visiva. Accessibile tramite API Gemini, include SynthID, un watermark invisibile, per garantire la trasparenza sull'origine artificiale dei contenuti generati.

Audio da cinema e un controllo narrativo mai visto prima?

La novità che salta subito all’occhio, o meglio, all’orecchio, è il potenziamento dell’audio. Se i modelli precedenti erano spesso “muti” o accompagnati da suoni generici, Veo 3.1 promette un salto di qualità notevole.

Parliamo di dialoghi naturali tra più personaggi, effetti sonori sincronizzati con l’azione e un comparto audio che si integra nativamente con il video generato. Google sostiene che il modello ora comprende meglio gli stili cinematografici e le strutture narrative, permettendo di creare scene più complesse e coerenti.

In pratica, non si tratta più solo di generare una bella clip, ma di iniziare a raccontare una storia.

Bello, certo, ma in pratica, cosa puoi creare con questa tecnologia?

E soprattutto, con quali limiti?

Gli strumenti del mestiere: cosa cambia davvero per chi crea

La flessibilità è uno dei punti su cui Google sembra aver puntato. La piattaforma permette di generare video a 720p o 1080p, con durate di 4, 6 o 8 secondi e in formati adatti sia a YouTube (16:9) che ai social verticali come TikTok e Reels (9:16).

Ma il vero game-changer, come descritto nel loro annuncio ufficiale, potrebbe essere la funzione di “reference image”. Ora è possibile caricare fino a tre immagini per mantenere la coerenza di un personaggio, di un oggetto o di uno stile visivo attraverso diverse scene.

Una manna dal cielo per chiunque abbia provato a generare una sequenza con un’IA, vedendo il protagonista cambiare volto a ogni ciak.

A questo si aggiungono la possibilità di estendere video già creati e di definire l’inquadratura iniziale e finale di una clip, lasciando all’IA il compito di creare una transizione fluida e sensata.

Ok, gli strumenti sembrano potenti.

Ma dove li trovi?

E, soprattutto, c’è da fidarsi di video generati in questo modo?

Disponibilità per tutti (o quasi) e la solita domanda: a che prezzo?

Google non ha chiuso Veo 3.1 in una torre d’avorio. La tecnologia è accessibile in anteprima a pagamento tramite l’API di Gemini e integrata in piattaforme come AI Studio e Vertex AI, pensate sia per i singoli creativi che per le aziende più strutturate. Una mossa strategica per diffondere il più possibile la sua tecnologia.

Ma veniamo al punto critico: l’autenticità. Per mettere le mani avanti di fronte al rischio di deepfake e disinformazione, ogni video creato con Veo 3.1 verrà “marchiato” con SynthID, un watermark digitale invisibile che ne attesta l’origine artificiale.

Una soluzione elegante, ma la domanda sorge spontanea: basterà un watermark a garantire trasparenza in un mondo dove distinguere il vero dal falso è sempre più difficile?

La tecnologia corre, e Google è saldamente al volante.

La questione, come sempre, non è se questi strumenti cambieranno il nostro modo di creare, ma come lo faranno.

E se saremo noi a guidare il cambiamento, o a subirlo.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

21 commenti su “Google potenzia Veo 3.1: audio da cinema e controllo narrativo avanzato per i video generati dall’IA”

  1. Antonio Romano

    Egregi partecipanti,

    l’evoluzione di Veo 3.1 con un audio cinematografico e un controllo narrativo avanzato è certamente un passo avanti notevole nella generazione di contenuti AI.

    Tuttavia, la vera sfida per noi imprenditori risiede nel bilanciare la potenza di questi strumenti con il mantenimento di un’autenticità che risuoni con il pubblico.

    1. Altro prodotto a pagamento, con audio “da cinema” che finirà per assomigliare a tutto il resto. La vera arte resta umana.

  2. Questi miglioramenti audio sono un bel passo avanti, certo. Ma finché l’IA non avrà una scintilla di vera creatività, resterà solo un’ottima imitazione. La vera arte, quella che commuove, nasce da ben altre parti.

  3. Benedetta Donati

    Ma certo, Google sforna un altro giocattolino costoso. Audio da cinema e bla bla narrativo, ma chi ha bisogno di video falsi quando la realtà è già abbastanza surreale? Spero che almeno il prezzo sia giustificato.

  4. Certo, audio da cinema e controllo narrativo sono belle promesse, ma alla fine si tratta sempre di un prodotto a pagamento. Chissà se la realtà riuscirà a superare l’entusiasmo iniziale.

    1. Benedetta Lombardi

      Ancora un’altra cosa a pagamento. Speravo in qualcosa di più accessibile, invece è sempre la solita storia di chi può pagare. Che senso ha se poi solo pochi lo possono usare?

  5. Mi perdo un po’ con queste nuove funzioni. Audio da cinema e controllo narrativo avanzato… sembra promettente, ma poi leggo che l’accesso è a pagamento. Non capisco bene come intendano gestire la qualità a fronte del costo, e se il risultato finale sarà poi veramente distinguibile da quello creato da persone.

    1. Roberta De Rosa

      Ciao Laura, capisco la tua perplessità. L’audio cinematografico e il controllo narrativo sono passi avanti notevoli per l’IA. La vera sfida sarà bilanciare la qualità con la fruibilità e il costo per gli utenti. Resta da vedere se sarà accessibile a tutti e se il risultato sarà paragonabile alla creatività umana.

  6. Beatrice Benedetti

    Interessante questo Veo 3.1. Audio di qualità cinematografica è un bel passo. Però, il vero nodo è sempre il controllo effettivo sul risultato finale. Si parla di narrazione avanzata, ma quanto margine di manovra resta all’utente?

    1. Il potenziamento audio è notevole, ma il controllo narrativo quanto è realmente “avanzato” nell’uso pratico? Mi chiedo quanto spazio resti alla nostra creatività.

    2. Giulia Martini

      Un po’ mi incanta l’idea di un audio da cinema nelle creazioni AI, quasi fosse un sussurro da un altro mondo. Chissà se poi questo controllo narrativo ci permetterà davvero di dipingere sogni a occhi aperti, o se rimarranno solo echi lontani.

  7. Danilo Graziani

    Ah, l’IA che crea video con audio da cinema. Sembra che anche le macchine vogliano diventare registi. Speriamo solo che non ci facciano pagare il biglietto del cinema per vederle.

  8. Maurizio Greco

    Veo 3.1 eleva le aspettative sull’IA video, ma la questione del costo e dell’autenticità va affrontata con rigore. Un progresso tecnico, certo, ma a che prezzo per la creatività?

    1. Ma davvero? Audio da cinema? E pensano che basti per farci dimenticare il prezzo salato e la totale mancanza di originalità che queste macchine producono? A ‘sto punto, mi aspetto che mi vendano pure l’anima dei registi.

  9. Raffaele Graziani

    Quel controllo narrativo avanzato suona quasi magico. Poter scolpire le storie con tale precisione, un po’ come plasmare l’etere sonoro. Ci si chiede dove ci porterà questa manipolazione della realtà percepita.

  10. L’audio di qualità cinematografica è un bel passo avanti, ma il nodo resta il controllo narrativo. Se non c’è una direzione chiara, si rischia di creare solo rumore visivo e sonoro. Bisogna vedere se questa “avanzata” funzionalità si traduce in qualcosa di veramente utile o solo in effetti speciali fine a sé stessi.

    1. Ma dai, audio da cinema e controllo narrativo? Un po’ di rumore in più non fa male. Se poi i contenuti sono fuffa, il suono perfetto non li salva. Bisogna vedere se questa roba serve a qualcosa o è solo fumo negli occhi per chi non sa che pesci pigliare.

      1. Il potenziamento audio è una buona cosa, ma se il controllo narrativo resta superficiale, il risultato sarà lo stesso. Bisogna vedere se serve a creare qualcosa di utile o solo effetti speciali vani.

  11. Immagino che con questo audio da cinema, i video sembreranno usciti da un film. Chissà se un giorno potremo creare intere storie con una bacchetta magica…

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