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Le AI Overviews di Google non sono un esperimento passeggero, ma una presenza massiccia che sta ridisegnando le regole della visibilità online, con un’analisi approfondita che rivela una crescita esponenziale e un impatto significativo sul traffico dei siti web.
Le AI Overviews di Google non sono un esperimento passeggero, ma una presenza imponente sulla SERP, invadendo ormai il 21% delle ricerche. L'IA predilige domande complesse, ignorando quasi le query d'acquisto, e si scatena sui temi YMYL, riducendo drasticamente il traffico organico ai siti. Un cambio di paradigma che richiede urgenti nuove strategie SEO per evitare l'irrilevanza.
Le AI overviews invadono la SERP: i numeri che nessuno ti ha ancora spiegato
Diciamocelo chiaramente: i dati parlano e non lasciano spazio a interpretazioni. Un’analisi approfondita di Ahrefs rivela che quasi il 21% di tutte le ricerche su Google mostra ormai una AI Overview in bella vista.
Non stiamo parlando di una crescita lenta, ma di un’avanzata inarrestabile.
Pensa che a inizio anno questa percentuale era di poco superiore al 6%. Questo significa che, nel giro di pochi mesi, la loro presenza è più che triplicata, diventando una costante con cui dobbiamo fare i conti.
Ma la vera domanda non è quanto compaiono, ma quando e perché.
E qui le cose si fanno decisamente più interessanti.
La logica di Google: a chi risponde davvero l’IA (e a chi no)
L’algoritmo di Google non agisce a caso. Sembra avere una strategia ben precisa su dove sguinzagliare la sua intelligenza artificiale.
Se cerchi una parola secca, hai meno del 10% di probabilità di veder comparire un riassunto. Ma prova a porre una domanda vera e propria, magari usando sette o più parole, e vedrai la percentuale schizzare a quasi il 60%.
In pratica, più la tua domanda è complessa e informativa, più è probabile che Google ti piazzi davanti una risposta preconfezionata, tagliando fuori i siti che prima avrebbero risposto a quella domanda.
C’è però un’eccezione, e non è un caso: le ricerche con intento d’acquisto. In quel caso, la presenza delle AI Overviews crolla ad un misero 3%.
Guarda caso, quando c’è da comprare e guadagnare con gli annunci, l’IA si fa elegantemente da parte.
E se pensi che Google stia almeno proteggendo i settori più delicati, dove la competenza è tutto, preparati a una sorpresa.
Perché è proprio qui che la faccenda si fa più spinosa.
Traffico in picchiata e fonti discutibili: il prezzo nascosto delle risposte facili
Proprio sui temi “Your Money or Your Life” (YMYL), quelli che toccano salute e finanze, l’intelligenza artificiale di Google si scatena. Le ricerche mediche, ad esempio, attivano un’AI Overview nel 44% dei casi.
Una scelta che, ammettiamolo, fa un po’ a pugni con tutte le belle parole sulla necessità di fonti autorevoli e competenza umana (E-E-A-T) che Google ci propina da anni.
E mentre l’IA riassume e risponde, cosa succede al tuo sito?
Semplice: il traffico crolla.
Si stima una riduzione media dei click del 34,5% quando compare un riassunto. In poche parole: Google usa i tuoi contenuti per rispondere al posto tuo, e tu resti a guardare.
Questa non è più una previsione per il futuro, è la realtà di oggi.
E chi continua a fare SEO come se nulla fosse, pensando che le vecchie regole valgano ancora, rischia di trovarsi molto presto a parlare da solo in una stanza vuota.
