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Dietro i numeri da record del Black Friday 2025 si nasconde un aumento dei prezzi e un ricorso al credito, con un’attenzione sempre maggiore al mobile e un impatto sul retail fisico
Il Black Friday 2025 ha segnato un record di vendite online da 11,8 miliardi di dollari, ma è un trionfo apparente. L'analisi dei dati rivela una realtà preoccupante: la crescita è spinta dall'inflazione e dal debito, con i consumatori che acquistano meno articoli a prezzi più alti. Un boom drogato dal credito facile, non da una reale salute economica.
Tieniti forte perché le cifre che sono appena uscite fanno girare la testa, ma come sempre, dietro i numeri da capogiro c’è una realtà che va letta con la lente d’ingrandimento e non con gli occhiali rosa del marketing.
Diciamocelo subito: i consumatori americani hanno speso la bellezza di 11,8 miliardi di dollari online solo durante il Black Friday, stando ai dati di Adobe.
Sì, hai letto bene.
Parliamo di un aumento del 9,1% rispetto all’anno scorso, un dato che farebbe gridare al miracolo economico chiunque si fermi alla superficie.
Ma tu sei un professionista, e sai che fermarsi alla superficie è il modo migliore per farsi male.
Questi dati ci dicono che il picco di follia collettiva si è raggiunto tra le 10:00 e le 14:00, orario in cui passavano per le casse digitali qualcosa come 12,5 milioni di dollari al minuto.
Sembra tutto fantastico, vero?
Eppure, c’è un dettaglio tecnico che cambia completamente le carte in tavola e che devi assolutamente considerare per la tua strategia.
Il trionfo del pollice: se non sei mobile, sei fuori
La vera notizia non è tanto quanto hanno speso, ma come lo hanno fatto. Per la prima volta, più della metà di tutte queste vendite record è arrivata da dispositivi mobili. Il vecchio desktop sta diventando un pezzo da museo per lo shopping compulsivo.
La gente non aspetta di tornare a casa per comprare; compra mentre è in metro, mentre aspetta il caffè, o peggio, mentre è fisicamente dentro un altro negozio.
Questo comportamento schizofrenico ha un impatto devastante sul retail fisico. Mentre l’online volava, il traffico nei negozi fisici è calato del 3,6% rispetto all’anno precedente. Joe Shasteen di RetailNext ha spiegato bene il concetto: il cliente oggi entra in negozio con una “missione molto più ristretta”.
Non passeggia, non curiosa. Entra, prende (se prende) ed esce. O magari entra, guarda, e poi compra dallo smartphone perché trova un prezzo migliore.
Capisci il paradosso?
Il negozio fisico rischia di diventare solo una vetrina costosa per Amazon o Shopify.
E a proposito di Shopify, i loro dati confermano il trend globale con 6,2 miliardi di vendite, ma attenzione: c’è un’ombra che si allunga su questi trionfalismi e riguarda il portafoglio reale delle persone.
Meno prodotti nel carrello, ma scontrini più salati
Qui casca l’asino e qui devi prestare la massima attenzione.
Salesforce ha tirato fuori un dato che dovrebbe farti riflettere molto più del volume totale di vendite: il numero di articoli per ordine è sceso del 2%, ma i prezzi medi sono saliti del 7%.
Tradotto in italiano schietto?
La gente non sta comprando di più perché è ricca e felice; sta spendendo di più perché tutto costa dannatamente di più.
L’inflazione, i dazi e l’incertezza economica stanno mordendo le caviglie dei consumatori.
Non è un boom di consumi reale, è un boom di prezzi.
E come stanno pagando queste cifre gonfiate?
Con il debito.
I servizi “Buy Now, Pay Later” (compra ora, paga dopo) sono esplosi. Stiamo vedendo un record di vendite finanziato a rate, che è un modo elegante per dire che molti stanno comprando cose che non possono permettersi oggi, sperando di poterle pagare domani.
Non è esattamente un segnale di salute economica robusta, non credi?
Tutto questo ci porta dritti verso il prossimo grande appuntamento, ma con una consapevolezza diversa rispetto all’euforia generale.
Cosa ci aspetta per il Cyber Monday (e per i tuoi margini)
Nonostante le mie perplessità sulla solidità finanziaria delle famiglie, la giostra non si ferma. Le proiezioni indicano che il Cyber Monday potrebbe toccare i 14,2 miliardi di dollari, confermando che il digitale è l’unico vero motore rimasto acceso in questo momento. Ma attenzione: se sei un imprenditore o gestisci un e-commerce, non farti abbagliare dal volume totale.
Devi guardare alla marginalità.
Se i costi di acquisizione cliente salgono e i consumatori comprano meno pezzi a prezzi più alti solo per l’inflazione, il tuo profitto reale potrebbe essere più magro di quanto sembri. Le grandi multinazionali festeggiano perché lavorano sui grandi numeri e sulla finanza, ma per le realtà più piccole, questa “festa del consumo” rischia di essere un bagno di sangue se non hai i conti in ordine.
Dunque, ed in sintesi: il mercato c’è, è enorme ed è tutto sul telefonino, ma è un mercato drogato dall’inflazione e dal credito facile. Muoviti con intelligenza, punta sulla qualità del traffico e non solo sui volumi, perché alla fine della fiera, quello che conta è quanto ti resta in tasca, non quanto fatturi.
