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Contattaci ora →Automattic acquisisce Clay: un altro tassello nel mosaico per la gestione dell’identità online, tra promesse di integrazione open source e il rischio di un controllo centralizzato delle relazioni digitali
Automattic, la società madre di WordPress.com, ha annunciato il 12 giugno 2025 l'acquisizione di Clay, una startup newyorkese specializzata nella gestione dei contatti tramite Intelligenza Artificiale. L'operazione rientra nella strategia di espansione di Automattic e solleva interrogativi sul potenziale ruolo di Clay nella costruzione di un "livello di identità" multipiattaforma per l'ecosistema dell'azienda, affiancando acquisizioni precedenti come Beeper e Texts.com.
Automattic si pappa un’altra startup: cosa c’è dietro l’affare Clay?
Automattic, quella che sta dietro a WordPress.com, ha messo le mani su un’altra azienda. Stavolta è toccato a Clay, una startup di New York che si occupa di gestire i contatti con l’intelligenza artificiale. L’hanno annunciato il 12 giugno 2025, e subito Clay è finita nel calderone “Other Bets” di Automattic, insieme ad altri bocconcini recenti come Beeper e Texts.com.
Quanto hanno sborsato?
Ah, quello è il solito mistero, non si sa.
Però, come fa notare Nasdaq, Clay aveva già raccolto tra gli 8 e i 9 milioni di dollari da investitori di un certo peso.
E già qui ti viene da chiederti: cosa ci vedono in questa ennesima acquisizione?
Sarà davvero per “migliorare la nostra suite di strumenti”, come dicono loro, o c’è un disegno più grande sotto?
Un “matrimonio perfetto” o una mossa per dominare il mercato dell’identità online?
E chi sono i protagonisti di questa storia?
Da una parte c’è il solito Matt Mullenweg, il gran capo di Automattic, quello che ha tirato su WordPress quando era ancora uno studente e che, a detta sua, ha passato la vita a “democratizzare il web” con roba come Akismet e WooCommerce (puoi farti un’idea leggendo qualcosa di più su di lui, ad esempio la sua pagina su Wikipedia o il suo sito personale ma.tt).
Dall’altra, i due co-fondatori di Clay, Zachary Hamed e Matthew Achariam, che dal 2019 hanno sviluppato questo “CRM personale” – così lo chiamano – per tenere traccia dei tuoi rapporti su LinkedIn, WhatsApp e via dicendo, grazie a un’IA chiamata Nexus.
Ora, Automattic ci viene a raccontare che questa acquisizione “si allinea perfettamente con la loro missione di migliorare le esperienze online”.
Addirittura, sbandierano i 150 milioni di relazioni che Clay, a quanto pare, riesce a gestire.
Presentata così, sembra una favola.
Però, quando una grande azienda parla di “allineamento perfetto” e “migliorare le esperienze”, a me un campanello d’allarme suona sempre.
Non è che stanno cercando di mettere le mani su un altro pezzo importante della nostra vita digitale, magari proprio quello dell’identità e delle relazioni, per poi dettare le regole del gioco?
E adesso? Tra promesse di open source e il solito copione delle grandi aziende
Questa mossa, diciamocelo chiaramente, non arriva dal nulla. È la ventisettesima volta che Automattic tira fuori il portafoglio dal 2005, una strategia che Mullenweg usa per allargare sempre di più il suo impero WordPress.
Ti ricordi Beeper, pagato ben 107 milioni, e Texts.com l’anno scorso? O WooCommerce nel 2017 e Gravatar?
Ecco, Clay si inserisce perfettamente in questa scia.
L’obiettivo sembra chiaro: mettere insieme tutti i pezzi per gestire la nostra identità online, magari integrando tutto con Beeper.
Per ora ci dicono che Clay continuerà a funzionare come prima, con il suo piano gratuito e quello a pagamento da 10 dollari al mese, e che stanno persino guardando a protocolli aperti come ActivityPub, almeno stando a quanto riporta anche DeepFounder AI.
Ma quanto durerà questa indipendenza? E queste esplorazioni sull’open source saranno reali o solo una foglia di fico per tranquillizzare gli animi?
Dicono che vogliono creare “livelli di identità multipiattaforma” per WordPress e Jetpack e migliorare la sincronizzazione dei contatti con Beeper.
Certo, sulla carta sembra che Automattic si stia rafforzando nei servizi web basati sulle relazioni e che Clay avrà più risorse per crescere.
Ma la vera domanda è: a quale prezzo per noi utenti?
Finiremo con un altro gigante che controlla come comunichiamo e gestiamo le nostre relazioni, o c’è davvero spazio per un approccio più aperto e rispettoso della nostra privacy?
Staremo a vedere, ma l’esperienza insegna che quando queste mega-aziende iniziano a parlare di “convergenza” e “paesaggio post-social media”, di solito c’è da tenere gli occhi bene aperti.
Mah, Automattic sta comprando un po’ di tutto ultimamente. Vedremo cosa ne faranno di Clay. Speriamo non finisca come altre acquisizioni, abbandonate a se stesse. La gestione dei contatti con AI potrebbe essere utile, ma ho qualche dubbio.
Riccardo Serra, concordo. Ho la stessa paura. Automattic ha risorse, ma a volte sembra che comprino solo per eliminare la concorrenza. Speriamo che Clay non faccia la fine di tanti altri progetti dimenticati.
Interessante acquisizione. Clay sembra un buon complemento a Beeper e Texts.com. Spero solo che Automattic mantenga un approccio aperto e non finisca per creare un “walled garden” per i suoi utenti. Il controllo dei dati è sempre una preoccupazione.
Concordo con Roberto. La centralizzazione dei dati mi preoccupa, speriamo mantengano la promessa di open source.