Clem Delangue di Hugging Face: la bolla IA riguarda solo gli LLM, il futuro dell’IA è salvo

Anita Innocenti

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L’allarme del CEO di Hugging Face preannuncia un ridimensionamento del settore, con un ritorno a modelli AI più mirati e un focus sulla redditività, abbandonando la corsa agli LLM “più grossi” a favore di soluzioni realmente efficaci

Clem Delangue, CEO di Hugging Face, getta un'ombra sul boom dell'intelligenza artificiale, prevedendo lo scoppio della "bolla LLM" già nel 2026. Secondo Delangue, l'hype sui grandi modelli linguistici è insostenibile, ma lo scoppio favorirà modelli più specializzati e un'innovazione concreta, premiando chi, come la sua azienda, investe con prudenza anziché bruciare miliardi sull'onda dell'entusiasmo.

Mentre là fuori tutti corrono come pazzi gridando al miracolo dell’intelligenza artificiale e le aziende sembrano fare a gara a chi spara la valutazione più alta, c’è qualcuno che ha deciso di tirare il freno a mano.

E non è esattamente l’ultimo arrivato.

Sto parlando di Clem Delangue, il CEO di Hugging Face, che durante un recente evento ha sganciato una bomba che molti preferirebbero ignorare: “Siamo in una bolla LLM e penso che questa bolla potrebbe scoppiare l’anno prossimo”.

Hai letto bene.

Non fraintendermi, qui non si sta dicendo che l’intelligenza artificiale sia destinata a sparire nel nulla.

Delangue fa una distinzione netta, chirurgica: il problema non è l’intero settore, ma l’ossessione smisurata per i grandi modelli linguistici, quelli che oggi sembrano la soluzione a ogni male del mondo.

Ed è proprio qui che le cose si fanno interessanti, perché se pensi che basti infilare un chatbot ovunque per svoltare il bilancio, forse è il caso di rivedere i tuoi piani.

Non fare di tutta l’erba un fascio: LLM contro AI reale

Il punto centrale del discorso di Delangue è semplice ma potente, come scrive TechCrunch: l’entusiasmo del mercato si è concentrato quasi esclusivamente su ChatGPT, Gemini e compagnia bella, creando valutazioni stellari per una singola fetta della torta.

Ma l’intelligenza artificiale è molto più di questo.

Come ha sottolineato lo stesso CEO, i modelli linguistici non sono il prezzemolo che sta bene su tutto.

Anzi, la previsione è che si andrà verso modelli più piccoli, specializzati ed efficienti. In pratica, stiamo passando dalla fase “ce l’ho più grosso io” alla fase “mi serve qualcosa che funzioni davvero per il mio problema specifico”.

Delangue non vede questo scoppio come una catastrofe, ma come una potatura necessaria. Una selezione naturale che spazzerà via chi vende solo aria fritta per lasciare spazio a chi porta valore concreto e innovazione pratica.

Tuttavia, mentre il mercato si prepara a questa doccia fredda, c’è chi i soldi li spende come se non ci fosse un domani e chi, invece, ha deciso di giocare una partita completamente diversa.

La strategia del “braccino corto” che paga

Guardiamoci in faccia: vedere le big tech bruciare miliardi in infrastrutture e addestramento modelli fa un certo effetto. Sembra quasi che se non investi il PIL di una piccola nazione, non sei nessuno.

Eppure, Hugging Face sta andando controcorrente con una lucidità che fa riflettere. Dei 400 milioni di dollari raccolti, ne tengono ancora 200 milioni ben saldi in cassa.

Delangue è stato chiarissimo su questo punto: “Negli standard attuali dell’AI, questa si chiama redditività, perché gli altri non stanno spendendo centinaia di milioni. Stanno spendendo letteralmente miliardi”.

Capisci la differenza?

Mentre i competitor giocano d’azzardo sperando che l’hype non finisca mai, Hugging Face si posiziona per sopravvivere e prosperare proprio quando il mercato deciderà di presentare il conto. È una mossa da chi non guarda solo al prossimo trimestre, ma vuole esserci anche tra dieci anni.

Ma questa prudenza è giustificata o è solo paura di volare?

Per capirlo, dobbiamo guardare indietro, perché la storia ha il brutto vizio di ripetersi, anche se mai nello stesso modo.

Tulipani, dot-com e la concretezza dell’hardware

Il dibattito sulla bolla non è nuovo. Il World Economic Forum ha tracciato paralleli inquietanti con la mania dei tulipani del diciassettesimo secolo e con il disastro delle dot-com di fine anni ’90.

E diciamocelo, quando vedi certe valutazioni in borsa, il brivido lungo la schiena ti viene.

Tre grandi aziende tecnologiche hanno accumulato 5 trilioni di dollari di valore extra in pochissimo tempo, cavalcando l’onda della promessa AI.

C’è però una differenza sostanziale rispetto al passato, e sarebbe sciocco ignorarla. All’epoca delle dot-com si compravano domini vuoti; oggi quei miliardi finiscono in infrastrutture fisiche reali: data center, chip, macchinari per semiconduttori.

C’è della “ciccia” sotto al fumo.

Il problema, semmai, è la concentrazione del rischio. Se le poche aziende che guidano questa innovazione dovessero deludere le aspettative — che sono altissime, forse troppo — il contraccolpo potrebbe far male a tutti, non solo a Wall Street, ma anche alle piccole realtà della filiera.

E qui sta il succo della questione per te che leggi: Delangue rimane ottimista sul lungo periodo. Crede che, passata la tempesta sugli LLM, rimarranno le aziende capaci di costruire qualcosa di sostenibile.

La domanda che devi farti ora non è se la bolla scoppierà, ma se il tuo business è costruito sulla roccia del valore reale o sulla sabbia dell’hype del momento.

Perché quando la musica finisce, e finirà, bisogna avere una sedia su cui sedersi.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

17 commenti su “Clem Delangue di Hugging Face: la bolla IA riguarda solo gli LLM, il futuro dell’IA è salvo”

    1. Alessandro Parisi

      Delangue annuncia la bolla LLM; chi ha investito miliardi ora piange. Io invece adoro questi cicli di isteria tecnologica.

    1. Beatrice Benedetti

      ‘Sto leggendo ‘sto pezzo e mi chiedo: la gente è davvero così noob da credere ancora a sti LLM che sembrano giocattoli costosi? Delangue è sul pezzo, dice che la bolla è solo lì, un flop prevedibile per chi investe a occhi chiusi, tipo baby che giocano col fuoco, no? Per noi pro è solo un reset, ci liberiamo dei wannabe che fanno solo rumore. Chi vende il fumo resta col cerino in mano, LOL.

    2. Melissa Benedetti

      Delangue lucido. LLM hype è solo fuffa. Modelli piccoli performano. Chi investe male, *ciao*. La tecnologia non aspetta i *lenti*. Giusto così.

    1. Andrea Cattaneo

      ‘Sto con Delangue, ‘sta corsa agli LLM è una *fuffa* pazzesca, roba da *sbarbatelli* con troppi soldi. La gente si illude, ma l’efficacia batte sempre il *gonfiore*. È un dato di fatto, raga, non è che si può campare d’aria. Quando il *casino* si sgonfia, restano solo quelli con le mani in pasta sulla roba vera.

      1. Gabriele Caruso

        Bene, Delangue ha il polso della situazione. LLM gonfiati, lo sappiamo. Serve concretezza, non solo miliardi bruciati. La mia è diffidenza pragmatica.

  1. Riccardo Cattaneo

    Finalmente qualcuno con un briciolo di buon senso! 🙄 Tutti a inseguire il modello più grande, bruciando liquidità come se piovesse, e poi si stupiscono se qualcuno suggerisce che l’aria si sta rarefacendo. 💨 Questi LLM gonfiati sono solo fumo negli occhi per tenere su le valutazioni. Quando il giocattolo smette di girare, chi ha costruito qualcosa di solido (tipo Hugging Face, diciamocelo) sorriderà per ultimo. Quando mai impareranno che la sostanza batte lo sfarzo? 🤔

    1. Alessio De Santis

      Delangue vede la sabbia mobile. LLM gonfiati, castelli di carte. Tanta fretta, poca terra sotto i piedi. Io vedo solo rumore. Questa corsa al gigante… è un miraggio. E noi? Tornare al seme vero? Meglio.

    2. L’analisi di Delangue, sebbene lucida come un bisturi chirurgico, dipinge un quadro dove la “salvezza” dell’IA sembra legata alla morte del superfluo; una profezia cinica, dove solo la deflazione apparente rivelerà chi costruiva castelli di sabbia. È un meccanismo di selezione naturale mascherato da previsione tecnica. La redditività è il nuovo Vangelo.

  2. Delangue è un tipo sveglio. La bolla LLM è solo fuffa per polli. Solo i dati veri contano, no? Chi scommette sui modelli grossi è spacciato.

    1. Greta Silvestri

      Delangue è l’oracolo ora. Tutti a far la corsa per l’LLM più grosso, poi arriva lui e dice: “Basta, è finito il circo”. Tipico. Chi investe male, piange. Io intanto scrivo il mio libro. Chissà chi leggerà ‘sto popò di roba tra due anni.

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