L’Europa mette sotto torchio i giganti del web: il DMA si aggiorna tra multe e l’incognita AI

Anita Innocenti

Le regole del digitale stanno cambiando.

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Dopo le sanzioni a Apple e Meta, l’UE ripensa le regole per i gatekeeper, soprattutto in vista della sfida posta dall’Intelligenza Artificiale

L'Europa intensifica la regolamentazione dei giganti del web tramite il Digital Markets Act (DMA), con multe salate per Apple (500 milioni di euro) e Meta (200 milioni di euro) per violazioni anticoncorrenziali. La Commissione Europea sta ora revisionando il DMA, avviando un "reset" per integrare le nuove sfide poste dall'Intelligenza Artificiale, che rischia di creare inediti monopoli, ridefinendo il futuro del mercato digitale.

L’Europa fa sul serio: le prime teste cadono sotto la scure del DMA

Non si è trattato di semplici avvertimenti o di pacche sulla spalla. La Commissione Europea ha iniziato a usare la mano pesante, e i primi a farne le spese sono stati nomi che conosciamo tutti. Apple, ad esempio, si è beccata una sanzione da 500 milioni di euro per aver, in pratica, ostacolato la concorrenza sul suo App Store.

E non è finita qui: anche Meta (la casa madre di Facebook e Instagram) ha dovuto sborsare 200 milioni per il suo modello “paga o acconsenti”, una scelta forzata che, secondo Bruxelles, non lasciava molta libertà agli utenti. Multe che non sono solo numeri, ma un messaggio forte e chiaro: le vecchie abitudini non sono più tollerate.

Ma queste multe, per quanto salate, sono solo la punta dell’iceberg.

La vera partita si gioca su chi comanda il mercato e, soprattutto, chi stabilisce le regole.

Chi sono i “cattivi”? i giganti del web nel mirino di Bruxelles

E a proposito di regole, l’UE ha messo nero su bianco chi sono i “sorvegliati speciali”, i cosiddetti gatekeeper. Una lista che, diciamocelo, non sorprende nessuno: Alphabet (cioè Google), Amazon, Apple, Meta, Microsoft e persino ByteDance (quella di TikTok). A questo club esclusivo si è aggiunto di recente anche Booking.com, a dimostrazione che il controllo non si limita ai social media o ai sistemi operativi.

Essere in questa lista significa avere un bel po’ di obblighi in più: devi aprire le tue piattaforme ai concorrenti, non puoi più favorire i tuoi stessi servizi a discapito degli altri e devi essere molto più trasparente su come usi i dati.

In parole povere, non puoi più fare il bello e il cattivo tempo solo perché ti chiami Google o Apple.

Tutto bello, sulla carta.

Ma in un mondo che corre alla velocità della luce, con l’intelligenza artificiale che sta riscrivendo le regole del gioco ogni sei mesi, queste norme sono già vecchie?

A Bruxelles, a quanto pare, se lo stanno chiedendo anche loro.

E adesso? tra revisioni e la grande incognita dell’intelligenza artificiale

Ed è proprio per questo che la Commissione Europea ha premuto il pulsante “pausa e riflessione”. Come riportato da Google stessa, è stata avviata una consultazione pubblica per capire se il DMA sia ancora adatto allo scopo o se abbia bisogno di una bella messa a punto.

La vera gatta da pelare, quella che nessuno aveva previsto con questa portata solo un paio d’anni fa, è l’Intelligenza Artificiale. I servizi basati su AI stanno spuntando come funghi e rischiano di creare nuovi monopoli, forse ancora più difficili da smantellare di quelli attuali.

La domanda che sorge spontanea è: questo “reset” servirà a rendere il DMA ancora più efficace o sarà l’occasione per i giganti tecnologici di annacquare le regole a loro favore, magari sfruttando la complessità dell’AI?

La partita è appena iniziata e, per chi come noi vive e lavora nel digitale, capire chi vincerà questo braccio di ferro non è un dettaglio.

È tutto.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

16 commenti su “L’Europa mette sotto torchio i giganti del web: il DMA si aggiorna tra multe e l’incognita AI”

  1. Luciano D’Angelo

    Le multe comminate sembrano un segnale forte da parte dell’UE. L’integrazione dell’AI nel quadro normativo è una mossa necessaria per prevenire squilibri futuri. Resta da capire quanto questa regolamentazione possa essere efficace nel lungo termine.

  2. Il DMA punta a livellare il campo da gioco, ma l’AI introduce variabili nuove e difficili da prevedere. Vedremo se le attuali normative riusciranno a contenere eventuali derive monopolistiche in questo nuovo scenario.

  3. La regolamentazione del DMA appare reattiva. Sancire violazioni pregresse è necessario, ma affrontare l’AI richiede una visione proattiva per prevenire concentrazioni di potere imminenti. L’efficacia dipenderà dalla capacità di adattamento.

  4. Raffaele Graziani

    Un bel salto verso il futuro questo DMA. Vedremo se questa mossa eviterà che l’AI diventi una nuova dittatura digitale.

    1. Ah, l’Europa che fa la voce grossa con le multe. Speriamo che questa volta non sia solo fumo negli occhi. L’AI che crea nuovi monopoli? Mica una novità, ma vederli preoccuparsi adesso è quasi divertente. Che poi, chi ci garantisce che queste regole funzioneranno davvero?

  5. Finalmente l’Europa si sveglia e capisce che i giganti digitali non possono fare quello che vogliono. L’AI poi, è un bel rischio di creare nuovi padroni del vapore. Speriamo che queste mosse non finiscano per soffocare chi, invece, vorrebbe competere.

  6. Giuseppina Negri

    Ancora queste regole! Si multano i soliti noti, ma l’AI che avanza potrebbe creare monopoli ben peggiori. Non si può continuare a rincorrere. Quando si penserà davvero a creare un terreno fertile per chi fa impresa, non solo a bloccare chi già domina?

  7. La chiara intenzione europea di frenare i monopoli digitali, soprattutto con l’AI in arrivo, è lodevole. Bisogna però vigilare che non diventi un mero esercizio di stile burocratico.

  8. Gabriele Caruso

    Ma che novità! Ogni volta che i colossi osano un po’ troppo, arriva l’Europa a metterli in riga. La vera domanda è: basterà questo a contenere l’AI prima che diventi un problema insormontabile? Sono stanco di vedere sempre le solite dinamiche.

    1. Sabrina Coppola

      Gabriele, sai, a volte queste “solite dinamiche” finiscono per creare i presupposti giusti, se solo si guarda bene. L’AI potrebbe davvero cambiare tutto, non trovi?

    2. Gabriele, mi pare che la domanda sia piuttosto pertinente. L’Europa fa bene a dare segnali forti, ma sarà sufficiente questa spinta per far sì che l’IA non diventi l’ennesimo feudo inespugnabile? Mi domando se i potenti di oggi non stiano semplicemente gettando le basi per i potenti di domani, con regole che si adeguano un po’ tardi.

  9. Caspita, queste multe mi mettono un po’ d’ansia. La questione AI mi preoccupa, temo che le piccole realtà come la nostra possano rimanere schiacciate.

    1. Ancora con queste chiacchiere! Le multe sono un palliativo. Vedremo se l’AI creerà davvero concorrenza o solo nuovi padroni.

  10. Vanessa De Rosa

    È giusto che l’Europa intervenga. Queste regole dovrebbero garantire un mercato più equo per tutti, anche per le piccole realtà. Vedremo come gestiranno l’AI.

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