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Dopo anni di dispute legali, Google cede aprendo il mercato Android a nuove regole su commissioni e store alternativi, con validità fino al 2032
Dopo anni di battaglie legali, Epic Games e Google hanno raggiunto un accordo storico. Google, messo alle strette, ha accettato commissioni ridotte (9-20%) e l'apertura agli store di terze parti. Una chiara vittoria per Epic e gli sviluppatori, promettendo un Android più aperto a livello globale fino al 2032. Resta cruciale verificare che Google rispetti i nuovi patti.
Le nuove regole del gioco: meno commissioni e più libertà
Il cuore dell’accordo, scrive The Verge, è un taglio netto alle commissioni che Google ha sempre imposto come un dazio. Pensa che le commissioni standard crollano al 9%, mentre per gli acquisti in-app che offrono vantaggi di gioco si assestano al 20%. Un bel passo indietro rispetto al vecchio 15-30% che per anni ha fatto storcere il naso a molti sviluppatori.
Ma non è solo una questione di soldi.
L’accordo apre finalmente le porte a store di terze parti, i cosiddetti “Registered App Stores”. Significa che installare uno store alternativo non sarà più una corsa a ostacoli pensata per scoraggiare l’utente medio, ma un processo più semplice e diretto.
In pratica, gli sviluppatori potranno offrire metodi di pagamento alternativi, bypassando il sistema di fatturazione di Google Play e, soprattutto, Google non potrà più stringere accordi di esclusiva per tenersi stretti i giochi più famosi.
Ti ricordi il “Project Hug”?
Quell’operazione milionaria per convincere i grandi publisher a non lasciare il Play Store? Ecco, pratiche del genere saranno vietate.
Sembra tutto perfetto, vero?
Ma non dimentichiamoci come siamo arrivati a questo punto. La strada è stata lunga e ha svelato pratiche non proprio trasparenti da parte di Google.
Cronaca di una battaglia annunciata: come Epic ha messo Google all’angolo
Questa storia parte da lontano, dall’agosto 2020, quando Epic ha sfidato apertamente sia Google che Apple, accusandole di monopolio. Il processo, tenutosi a fine 2023, è stato un vero e proprio vaso di Pandora. Sono emersi i dettagli di operazioni come il già citato “Project Hug” e il “Project Banyan”, un accordo con Samsung per depotenziare il suo Galaxy Store.
La giuria, non a caso, ha dato ragione a Epic su tutta la linea, riconoscendo che Google aveva abusato della sua posizione dominante. La cronologia completa degli eventi mostra chiaramente come Google abbia tentato in ogni modo di mantenere il controllo.
Dopo la condanna, Google ha provato la carta degli appelli, ma le porte si sono chiuse una dopo l’altra, fino al no della Corte Suprema. Messa all’angolo, l’unica via d’uscita era negoziare. E così, Sameer Samat, presidente di Android, ha annunciato l’accordo parlando di “maggiore scelta e flessibilità per gli sviluppatori”. Parole che suonano quasi come una dichiarazione di pace, se non fosse che arrivano dopo una sconfitta su tutti i fronti.
Tim Sweeney, CEO di Epic, ha giustamente cantato vittoria, definendo la proposta un ritorno “alla visione originale di Android come piattaforma aperta” e non ha perso l’occasione per lanciare una frecciatina ad Apple.
Ma alla fine della fiera, cosa significa tutto questo per te, per gli sviluppatori e per il futuro di Android?
E soprattutto, possiamo davvero fidarci di Google?
E adesso? fidarsi è bene, ma controllare è meglio
Ora la palla passa al giudice Donato, che dovrà approvare l’accordo. Sulla carta, i vantaggi sono evidenti: più concorrenza, commissioni più basse e maggiore libertà per tutti. Hanno persino creato un comitato di sorveglianza con membri di entrambe le aziende per garantire che Google rispetti i patti.
Ma basterà a tenere Google in riga?
Stiamo parlando di un’azienda che per anni ha costruito la sua fortezza con accordi sottobanco e strategie al limite della legalità.
Questo accordo è senza dubbio una vittoria per Epic e, potenzialmente, per l’intero mercato. Obbliga Google a giocare a carte più scoperte, e non solo negli USA, ma in tutto il mondo. È un precedente importante, che potrebbe avere ripercussioni anche su altri giganti del tech. Tuttavia, l’esperienza insegna a essere cauti. Un accordo, per quanto vincolante, non cancella anni di mentalità monopolistica. Il cambiamento è avviato, ma la vera sfida sarà assicurarsi che non rimanga solo un pezzo di carta.

Ma dai! 😲 Google si piega! Che sorpresa! Finalmente gli sviluppatori avranno più respiro. Chissà se ora sarà più facile per tutti! 🤔
Bene, il gigante digitale piega il ginocchio. Speriamo che il mercato sia ora un’arena, non un feudo.
Google paga pegno. Una tregua armata, non una pace. Speriamo solo che questa “apertura” non sia solo fumo negli occhi.
Ma che bella notizia! 😒 Google che si piega. Vedremo se dura. Io resto coi piedi per terra. 👣 Dite che è per sempre? 🤔
Wow, che svolta per il Play Store! 🤩 Finalmente più spazio per gli sviluppatori. Spero solo che Google sia sincero su questo. 🙏 Si aprono nuove possibilità! ✨
Ma certo, Google che “cede”. Finché non troveranno il prossimo cavillo, il gioco è fatto. Un’apertura che sa di resa tattica, non di generosità. Vedremo quanto durerà questa magnanimità.
Un patto che svela vizi nascosti, un respiro di libertà per i creatori. Ma l’ombra della convenienza aleggia sempre.
Un accordo? 🙄 Meglio che abbiano imparato la lezione, ma non mi fido. 🤫 Google sa bene di non poter ingannare tutti per sempre. 😈 Spero che non facciano scherzi. 🤨
Google cede. La nave ammiraglia rallenta. Ma attenzione alla corrente. Il mare è sempre lo stesso.
Ah, Google che cede? Una vera rivoluzione… o solo una mossa calcolata per evitare guai più seri? Solo il tempo lo dirà.
Un accordo che promette cambiamenti, certo. Ma diciamocelo, la diffidenza è d’obbligo. Chi ci assicura che le promesse verranno mantenute oltre la scadenza del patto? Il mercato si apre, ma con quali garanzie concrete per tutti?
Una vittoria per Epic, certo. Ma con Google, chi si fida? Vedremo se questa apertura durerà oltre il 2032, o se è solo un trucco per sviare l’attenzione.
Un patto di convenienza, o un’ammissione di colpa? Resta da vedere se questa tregua tecnologica porterà a un reale progresso.
Google piega? Vedremo se questa apertura durerà, o è solo una tregua strategica. Il vero test è la loro attuazione.