Google aggiorna documentazione URL: ecco le nuove regole

Anita Innocenti

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L’aggiornamento della documentazione sulle URL di Google solleva interrogativi: semplice restyling o nuove direttive in arrivo per migliorare l’indicizzazione e l’esperienza di scansione?

Google ha aggiornato la sua documentazione ufficiale sulla struttura degli URL, definendola una "docs-only change" per maggiore chiarezza. Sebbene non alteri l'algoritmo, l'enfasi su parametri e maiuscole/minuscole suggerisce un incentivo alla pulizia per facilitare i crawler. Resta il dubbio se sia solo un aiuto o una strategia per esigere maggiore conformità futura.

Google e le URL: nuova guida o solita minestra riscaldata?

A una prima lettura, l’annuncio di un rinnovamento della guida alle URL potrebbe far pensare a chissà quali cambiamenti epocali.

In fondo, se Google si prende la briga di riscrivere le sue linee guida, un motivo ci sarà, no?

La nuova documentazione, come specificato nella stessa pagina di Google Developers, promette un flusso più logico, esempi tirati fuori da casi d’uso concreti e, in generale, una migliore esperienza per chi consulta queste risorse.

Insomma, sulla carta, tutto positivo.

Però, come spesso accade quando si parla di questi giganti, la domanda sorge spontanea: c’è davvero qualcosa di sostanzialmente nuovo, o è più che altro un cambio di confezione per concetti che già conoscevamo?

E qui, la faccenda si fa interessante, perché se andiamo a scavare un po’, scopriamo che le raccomandazioni di fondo, quelle veramente importanti, non sembrano aver subito grandi stravolgimenti.

Ma allora, tutta questa operazione a cosa è servita veramente?

La versione ufficiale di Google: più chiarezza o solo parole al vento?

Google, attraverso le parole di suoi portavoce e come evidenziato anche da testate specializzate come Search Engine Roundtable, si è affrettata a precisare che si tratta di una modifica che riguarda unicamente la documentazione (“docs-only change”, l’hanno definito).

Questo significa, o almeno così ci dicono, che non ci sono stati cambiamenti all’algoritmo di ranking né al modo in cui Google elabora gli URL.

L’obiettivo dichiarato sarebbe quindi quello di fornire maggiore chiarezza e rendere le best practice più accessibili, magari anche per ridurre quelle che loro chiamano “inefficienze di scansione” causate da URL mal strutturate.

Un intento nobile, non c’è che dire.

Ma viene da chiedersi se questa “rinnovata chiarezza” non sia, in realtà, un modo elegante per ribadire concetti noti, magari mettendo un po’ più di pressione su chi ancora non si è adeguato.

Dicono che la guida precedente era un po’ datata e che questa nuova versione aiuta a capire meglio come evitare errori comuni.

Però, se la sostanza non cambia, sorge il dubbio:

questa operazione serve più a Google, per rendere il suo lavoro di indicizzazione più efficiente, o a noi, che ogni giorno combattiamo per far trovare i nostri contenuti?

Tra le righe della nuova guida: un aiuto disinteressato o strategia nascosta?

Andando a spulciare la nuova documentazione, si nota una certa enfasi su alcuni aspetti specifici. Ad esempio, si parla molto della gestione dei parametri nelle URL – quelle lunghe code di caratteri tipo ?id=123&utente=pippo che spesso rendono gli indirizzi illeggibili e possono creare problemi di contenuti duplicati. Un altro punto su cui battono è la sensibilità al maiuscolo/minuscolo: per Google, /MiaPagina e /miapagina sono due URL distinte, un dettaglio che può sfuggire ma che ha le sue conseguenze.

Ora, avere esempi più chiari e indicazioni precise è sicuramente utile, nessuno lo nega.

Ma non si può fare a meno di pensare che, magari, queste “precisazioni” non siano del tutto casuali.

Potrebbe essere che Google stia, in qualche modo, preparando il terreno per essere un po’ più esigente in futuro su come vengono costruiti gli URL?

Non lo dicono apertamente, ma mettere così tanta enfasi su certi dettagli potrebbe essere interpretato come un invito, neanche troppo velato, a mettersi in riga. D’altronde, URL pulite, logiche e senza parametri inutili facilitano enormemente il lavoro dei loro crawler. E quando qualcosa facilita il lavoro di Google, di solito c’è un incentivo affinché tutti si adeguino.

Resta da capire se questo “incentivo” si tradurrà, prima o poi, in qualche penalizzazione per chi non segue pedissequamente le “nuove” vecchie direttive.

Insomma, mentre da Mountain View ci assicurano che è solo una “lucidatura” alla documentazione, il dubbio resta:

Queste nuove indicazioni sono davvero pensate solo per darci una mano a creare URL più efficaci, o c’è qualcos’altro sotto?

Sarà interessante vedere se a queste parole seguiranno poi cambiamenti concreti nel modo in cui Google valuta i siti, o se, come a volte succede, si tratta dell’ennesimo aggiustamento di facciata da parte dei colossi del web, magari più concentrati sulla propria efficienza interna che sulle reali necessità di chi, come te, ogni giorno si fa in quattro per emergere online.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

5 commenti su “Google aggiorna documentazione URL: ecco le nuove regole”

  1. Vittoria Donati

    Interessante! Sembra una mossa per spingere tutti a fare un po’ di pulizia. Vedremo se Google manterrà la linea morbida o se poi ci saranno conseguenze per chi non si adegua. Meglio tenere d’occhio la cosa.

    1. Giorgio Benedetti, forse hai ragione. Però, conoscendo Google, meglio non sottovalutare la “pulizia”. Un occhio di riguardo non guasta, soprattutto se promettono maggiore chiarezza. Non si sa mai cosa si inventano!

  2. Federica Benedetti

    Documentazione più chiara, bene! Però mi lascia un po’ perplessa questa insistenza sui dettagli. Sarà solo per aiutarci o prelude a qualche cambiamento più significativo a cui dovremo adeguarci? Staremo a vedere.

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