Le regole del digitale stanno cambiando.
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Contattaci ora →Mentre Google festeggia i guadagni record, i creatori di contenuti web vedono il traffico verso i loro siti ridursi drasticamente, sollevando interrogativi sul futuro del web e sul ruolo dominante del motore di ricerca.
Google festeggia il successo delle AI Overviews, che aumentano le ricerche e raggiungono 2 miliardi di utenti mensili. Nonostante ciò, solo l'1% di queste sintesi si traduce in click verso i siti, danneggiando i creatori di contenuti. Mentre Alphabet incassa profitti record, il 'vecchio patto' del web si rompe, spingendo gli editori a ridefinire le loro strategie.
Il trionfo di Google ha un prezzo (e non lo paga lei)
Diciamocelo, questi numeri raccontano solo metà della storia. L’altra metà è decisamente meno entusiasmante per chi, come te, crea contenuti e spera di ricevere visite dal motore di ricerca.
La stessa analisi rivela un dato che fa riflettere: soltanto l’1% di queste sintesi generate dall’IA si traduce in un click verso un sito web.
Capisci cosa significa?
Google usa i tuoi contenuti, li riassume e si prende il 99% dell’attenzione, lasciandoti le briciole. La piattaforma che un tempo era un ponte verso il web sta alzando un muro, diventando essa stessa la destinazione finale, come puoi leggere qui.
E mentre il traffico verso i siti come il tuo rischia di evaporare, le casse di Alphabet, la casa madre di Google, si gonfiano a dismisura.
Una macchina da soldi che non si ferma (ma scricchiola)
La crescita degli utenti e delle ricerche si è tradotta, prevedibilmente, in un fiume di denaro. Alphabet ha chiuso il trimestre con un fatturato di 96,4 miliardi di dollari e un utile netto di 28,2 miliardi, un balzo del 19% rispetto all’anno precedente.
Una macchina perfetta, alimentata da una fame insaziabile di dati e da investimenti colossali in infrastrutture che ha portato il budget per il 2025 a 85 miliardi di dollari.
Soldi che servono a consolidare un dominio tecnologico che sembra inattaccabile.
Eppure, questa corazza dorata mostra delle crepe. All’orizzonte si addensano le nubi dei procedimenti antitrust, con sentenze imminenti che potrebbero mettere in discussione le fondamenta stesse del suo impero.
Hanno la tecnologia e i soldi per ridisegnare le regole del gioco a loro piacimento, ma il prezzo di questa arroganza potrebbe essere molto più alto di quanto si aspettino.
E adesso? la domanda che nessuno vuole farsi
Quindi, che si fa?
La risposta non è una formuletta magica. È chiaro che le AI Overviews non sono un esperimento passeggero, ma il nuovo standard. Google ha capito che può dare agli utenti la “pappa pronta” senza mandarli altrove, e sta sfruttando questa possibilità fino in fondo, a prescindere dalle conseguenze per l’intero web che l’ha resa grande.
Il vecchio patto tra Google e i creatori di contenuti – “tu crei valore, io ti porto traffico” – si è rotto.
E non si torna indietro.
La questione non è più “come posso piacere a Google?”, ma “come posso sopravvivere nonostante Google?”.
La partita è cambiata.
Google non è più l’arbitro, è diventato il giocatore più forte in campo. E sta riscrivendo le regole mentre gioca.
Un palcoscenico vuoto. La rete, un sipario abbassato. L’IA ruba la scena.
È una vera e propria scure sul lavoro dei content creator. Vedere i risultati del proprio impegno assorbiti senza un rimando è frustrante. Si rischia di creare un deserto informativo, dove il valore va perduto.
Google fa i numeri. Noi raccattiamo briciole. Cambiare aria, serve.
L’algoritmo è un cane che morde la mano che lo nutre. Il web si sta trasformando in un distributore automatico di informazioni, bypassando il creatore.
Ah, il trionfo di Mountain View! Mentre il palco si svuota per noi, le luci brillano solo su di loro. Un capolavoro di egoismo digitale, non trovate?
La scena è allestita, il pubblico siamo noi che contiamo i clic persi.
Luce accecante su Mountain View. Scena vuota per noi.
Google pensa solo a sé. Il resto è fuffa.
Il futuro è digitale, ma non necessariamente roseo per tutti.
Ecco, un piccolo assaggio di come l’algoritmo decide chi vede cosa. 🤖💨 Certo, le AI Overviews sono “utili”, ma per chi esattamente? Pare che la trasparenza sia un optional, come il segnale Wi-Fi in un bunker. 🤫💸