Google lancia Gemini 2.5 Computer Use: l’IA che naviga il web come un umano

Anita Innocenti

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Ecco Gemini 2.5 Computer Use, l’IA di Google che impara a usare il computer come un essere umano, automatizzando processi complessi tramite click e digitazioni

Google ha lanciato Gemini 2.5 Computer Use, un'IA capace di interagire con il computer come un umano, cliccando e digitando. Il modello automatizza processi complessi, mostrando performance superiori. Le prime adozioni da parte di aziende come Poke.com e Autotab evidenziano risultati positivi, mentre Google rassicura sulla sicurezza tramite controlli e richieste di conferma utente.

Ma come funziona, in pratica?

Il meccanismo è un ciclo continuo che imita il nostro modo di ragionare: l’IA “guarda” uno screenshot dello schermo, decide l’azione successiva (come un click su un pulsante o la compilazione di un campo), esegue l’operazione e poi “riguarda” il nuovo schermo per capire se ha funzionato.

Un botta e risposta costante che le permette di adattarsi in tempo reale a ciò che accade.

Google, ovviamente, canta vittoria, sbandierando performance superiori a quelle dei concorrenti su test standard come WebArena, il tutto con una latenza ridotta.

Il sistema è stato ottimizzato per lavorare principalmente all’interno di un browser, quindi non aspettarti che prenda il controllo del tuo intero sistema operativo, almeno per ora.

La vera domanda, però, è un’altra: al di là dei numeri da laboratorio, chi sta già mettendo le mani su questa tecnologia? E soprattutto, con quali risultati?

I primi a salire sul carro (e cosa ne dicono)

Le prime testimonianze dal campo arrivano, e non sono affatto male. La stessa Google, che non è certo l’ultima arrivata, ha usato questo modello per riparare in automatico i suoi test interni sulla piattaforma di pagamenti, risolvendo problemi che avrebbero richiesto giorni di lavoro manuale.

Ma sono le voci esterne quelle più interessanti. Poke.com, un fornitore di servizi basati su IA, ha dichiarato che Gemini 2.5 Computer Use è “nettamente più veloce dei concorrenti, circa il 50% in più”.

Anche Autotab, che sviluppa agenti IA, ha sottolineato come questo modello sia superiore nel comprendere il contesto in situazioni complesse, con miglioramenti fino al 18% nei loro test più difficili.

Insomma, le promesse sembrano mantenute.

Tutto molto bello, ma a questo punto una domanda sorge spontanea: è sicuro lasciare le chiavi di casa a un’intelligenza artificiale?

L’elefante nella stanza: la sicurezza

Google mette le mani avanti, affermando di aver integrato diversi livelli di sicurezza. Ci sono controlli in tempo reale per bloccare azioni rischiose e, soprattutto, un meccanismo di conferma da parte dell’utente per le operazioni più delicate. In parole povere, un paracadute che richiede la tua approvazione esplicita prima di, per esempio, confermare un pagamento o cancellare dati importanti. I suggerimenti per gli sviluppatori spingono verso l’uso di ambienti isolati (sandbox) e un controllo ferreo sugli accessi, per evitare che l’agente IA possa fare danni.

Ma basterà a dormire sonni tranquilli, sapendo che un’IA può navigare, cliccare e digitare al posto nostro?

La potenza è evidente, ma il confine tra un assistente geniale e un potenziale problema di sicurezza è sottile, e sarà tutto da vedere come verrà gestito nella pratica.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

6 commenti su “Google lancia Gemini 2.5 Computer Use: l’IA che naviga il web come un umano”

  1. La capacità di Gemini di imitare le azioni umane sul computer apre scenari notevoli per l’automazione. Mi chiedo quale sarà l’impatto reale sulla produttività aziendale nei prossimi anni.

  2. Greta Silvestri

    Ah, Google che ci dice che la sua IA naviga come noi. Certo, perché prima cliccava a caso? Comunque, se fa il lavoro al posto mio, ben venga. Ma mi chiedo se un giorno ci chiederà pure la mancia.

    1. Sempre la solita storia, promettono mari e monti con queste IA. Sembra che facciano tutto loro, ma alla fine siamo sempre noi a dover capire come funziona. Chissà se questo “navigare come un umano” non si traduca in un altro modo per farci sentire superflui.

    2. Allora, questa IA che imita le nostre azioni sul PC? Curioso. Se davvero libera risorse umane da compiti ripetitivi, ben venga. Il rischio è di creare più dipendenza che efficienza, però.

  3. Nicola Caprioli

    Una visione che mi incanta. Pensare a macchine che imparano a navigare il web, come noi, apre scenari di efficienza quasi onirici. Sarà affascinante osservare come questa capacità si trasformerà in concrete opportunità d’impresa, plasmando nuovi modi di fare business.

  4. Isabella Sorrentino

    Certo, un’altra diavoleria tecnologica che promette di semplificarci la vita. Mi chiedo solo quanto tempo ci vorrà prima che queste “automazioni” ci tolgano proprio il lavoro, invece di “aiutarci” a fare meglio quello che già facciamo. Speriamo che Google abbia pensato anche a questo.

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