Google Gemini: adesso ‘vede’ i tuoi video. Cosa significa?

Anita Innocenti

Le regole del digitale stanno cambiando.

O sei visibile o sei fuori. Noi ti aiutiamo a raggiungere i clienti giusti — quando ti stanno cercando.

Contattaci ora →

Google Gemini ora analizza i video: come funziona l’IA che trasforma le immagini in dati e cosa significa per la privacy degli utenti

Google Gemini lancia una nuova funzione nell'app per analizzare video personali. L'IA "guarda" i filmati campionandoli a 1 FPS e trasformandoli in dati. Questa novità, parte della strategia Google per l'IA e l'integrazione dei servizi, solleva interrogativi sulla privacy.

Google Gemini adesso ti “guarda” i video: che significa per te?

Sembra che Google non si accontenti più di leggere i tuoi documenti o guardare le tue foto. Adesso, con l’ultima trovata per la sua app Gemini, vuole pure mettersi comoda e analizzare i tuoi video personali. Sì, hai capito bene: potrai caricare un video e fare domande direttamente a Gemini, che cercherà di risponderti capendo cosa succede nelle immagini.

Come riportato da 9to5Google, questa funzione sta iniziando a farsi vedere su Android e iOS, anche se per ora sembra che la versione web sia rimasta al palo. Metti caso che hai un video del tuo vecchio Nest Hub e vuoi sapere che ora segnava in un certo momento, oppure carichi la ripresa di una passeggiata in un bosco e chiedi a Gemini di descriverti l’ambiente: ecco, l’idea è quella.

Sulla carta, una gran comodità.

Ma siamo sicuri che sia tutto qui?

E come fa esattamente questo “cervellone” a capire i tuoi filmati?

Quanto a fondo può davvero arrivare questa analisi, al di là delle dimostrazioni d’effetto?

La “ricetta” di Gemini: come i tuoi video diventano pixel e parole per l’IA

Allora, cerchiamo di capire come funziona questa magia, o presunta tale.

Dietro le quinte, quando tu carichi un video, Gemini 2.5 Pro – che è il motore che alimenta questa funzione – si mette al lavoro. Stando a quello che racconta Google stessa nei suoi documenti per sviluppatori, questo modello può gestire circa 45 minuti di video con audio, o un’ora se l’audio non c’è.

E come fa?

Beh, non è che si guarda il film come faremmo noi. Di base, campiona il video a 1 frame al secondo (FPS) e poi trasforma ogni secondo in una sfilza di “token”: 258 per le immagini, 32 per l’audio e 10 per i metadati. Certo, un frame al secondo significa che se nel video succede qualcosa di molto veloce, Gemini potrebbe tranquillamente perderselo, a meno che tu non rallenti la riproduzione prima di dargliela in pasto.

Insomma, una bella macinata di dati.

E viene da chiedersi: quanta sfumatura, quanto contesto reale si perde in questa “traduzione” un po’ grossolana per l’IA?

Bello sulla carta, ma questa capacità di “digerire” i video, che fa parte di una strategia molto più ampia del colosso di Mountain View, a cosa punta veramente?

Non solo video: la partita a scacchi di Google con l’IA (e i tuoi dati)

Questa novità dell’analisi video non arriva mica dal nulla. Fa parte di un piano ben più grande che Google sta portando avanti, un po’ come una partita a scacchi contro concorrenti come OpenAI e Apple. Se pensi agli annunci di maggio, come quelli descritti sul blog ufficiale di Google, vedi che hanno tirato fuori Gemini Live (quella per condividere video e schermo in tempo reale, ora teoricamente gratuita per tutti), Veo 3 per creare video con l’IA, e una maggiore integrazione di Gemini con Mappe, Calendario e Tasks.

Gemini avrebbe già 400 milioni di utenti attivi al mese, numeri che servono a far capire che Google fa sul serio. E ovviamente, ci sono i piani a pagamento, come Google AI Pro che, secondo quanto indicato sul sito Gemini Updates, offre una capacità di 1.5 milioni di token per 20 dollari al mese.

La domanda sorge spontanea: tutta questa “generosità” nel mettere a disposizione strumenti sempre più potenti per analizzare i nostri contenuti più personali, dai documenti ai video, dove ci porterà?

Siamo sicuri che questa crescente “comprensione” della nostra vita digitale da parte di un’entità centrale sia davvero solo per renderci la vita più facile, o c’è un prezzo nascosto che stiamo iniziando a pagare, magari proprio con la nostra privacy e autonomia decisionale?

Chissà.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

5 commenti su “Google Gemini: adesso ‘vede’ i tuoi video. Cosa significa?”

  1. Mah, la cosa mi lascia un po’ perplesso. Utile forse, ma un altro passo verso il controllo totale dei nostri dati. Spero solo che Google sia trasparente su come li usa e li protegge. Vedremo come si evolve la cosa.

  2. Interessante, ma mi chiedo quanto sarà accurata l’analisi. E poi, la privacy… speriamo che Google sia trasparente su come vengono usati questi dati video. Un po’ di timore c’è, non lo nego.

  3. Già mi immagino le figuracce di Gemini nel capire i video! A parte gli scherzi, la comodità di interrogare i video è allettante, ma ‘sta continua analisi dei dati mi fa venire i brividi. Dovremo stare attenti a cosa carichiamo.

    1. Fabio Galli: Concordo, Fabio! Comodità sì, ma la privacy rischia di andare a farsi benedire. Occhio a cosa si condivide!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi i migliori aggiornamenti di settore