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Una strategia selettiva che riduce drasticamente l’IA per le ricerche a bassa frequenza, concentrandola dove il traffico è più intenso e la scelta d’acquisto si fa più concreta.
Google ridimensiona le sue AI Overviews con una mossa strategica inattesa. L'IA è concentrata sulle ricerche ad alto volume e nella fase di valutazione, scomparendo dalle query commerciali. Questa strategia riposiziona l'AI come assistente per la scelta, lasciando il campo a risultati tradizionali e annunci per le transazioni, ridefinendo il suo impatto.
Google e l’AI: la grande ritirata che nessuno si aspettava (o forse sì?)
Se pensavi che Google fosse lanciata a tavoletta con le sue AI Overviews, soprattutto nel mondo dello shopping, è ora di rivedere le tue certezze.
A quanto pare, l’azienda ha premuto il freno, e in modo piuttosto deciso.
Ma non si tratta di un’incertezza tecnica o di un passo falso: sembra più una mossa calcolata, quasi chirurgica, che ridisegna le regole del gioco proprio quando tutti si stavano abituando alla nuova realtà.
La cosa che lascia perplessi è che questa marcia indietro non è generalizzata, ma selettiva.
Una mossa che a prima vista sembra un controsenso, ma che, a guardar bene, nasconde una logica spietata.
Meno IA, ma solo dove conta davvero
I dati parlano chiaro.
Google ha tagliato drasticamente la presenza delle sue risposte generate dall’IA, mantenendole attive solo per il 30% delle parole chiave dove erano apparse durante i test.
Ma il vero colpo di scena è un altro: le keyword che si sono “salvate” sono quelle con i volumi di ricerca più alti, ribaltando completamente il trend del 2024.
In pratica, Google ha tolto l’IA dalla massa di ricerche a bassa frequenza per concentrarla dove il traffico è più intenso, come riportato da una ricerca di BrightEdge.
Questo non è un semplice aggiustamento, è un cambio di strategia.
L’IA non è più un esperimento diffuso a pioggia, ma uno strumento di precisione puntato su obiettivi specifici.
La domanda, a questo punto, non è se Google stia usando l’IA, ma come e, soprattutto, perché la stia usando in questo modo così selettivo.
La risposta svela un disegno ben più grande di quanto si possa pensare.
Ti aiuto a scegliere, non a comprare: la nuova regola di Google
La logica di Google sembra essere questa: l’IA è perfetta per la fase di valutazione, quando confronti prodotti e cerchi la soluzione migliore per te.
Pensa a ricerche come “miglior TV per il gaming” o “differenze tra Samsung e LG”.
Qui, l’AI Overview ti serve un riassunto comodo e veloce.
Ma nel momento esatto in cui la tua intenzione diventa commerciale, quando cerchi “prezzo Samsung S95C” o “offerte Black Friday”, l’IA sparisce.
Puff.
Diciamocelo, Google non è una onlus.
La mossa ha una logica economica ferrea: l’IA interviene per guidare la tua scelta, ma quando tiri fuori la carta di credito… beh, lì tornano protagonisti i cari, vecchi (e redditizi) risultati di ricerca e gli annunci.
L’IA diventa così un assistente per la fase informativa del tuo viaggio, lasciando il campo libero al mercato nella fase finale, quella della transazione.
Ma non pensare che questa regola valga per tutti i prodotti allo stesso modo.
La strategia di Google è ancora più chirurgica di così, e le differenze tra i settori merceologici sono enormi.
Il campo di battaglia è cambiato: non tutti i settori sono uguali
Se vendi televisori, piccoli elettrodomestici o prodotti alimentari, preparati a vedere le AI Overviews molto più spesso.
In questi settori, dove il confronto si basa su specifiche tecniche e recensioni testuali, l’AI di Google si sente a casa sua e rimane ben visibile.
Se invece operi nel settore dell’arredamento o della decorazione, la storia cambia: qui l’AI è molto meno presente, perché l’ispirazione visiva e le immagini contano di più di qualsiasi riassunto testuale.
Google, in pratica, sta decidendo quali settori meritano un “assistente AI” e quali no, basandosi su come gli utenti prendono le decisioni.
Questa continua sperimentazione, con una sovrapposizione di appena il 18% delle keyword AI rispetto all’anno scorso, ci dice una cosa fondamentale:
non esistono certezze.
Quello che funziona oggi potrebbe essere obsoleto domani, perché le regole del gioco non le dettiamo noi, ma le decide, e le cambia, chi possiede il campo da gioco.

Ah, ecco dove si nasconde il bottino. Logico.
AI Overviews, il miraggio si ritira. Il mercato è un labirinto.
Finalmente Google scopre l’acqua calda. L’IA serve a vendere, mica a far perdere tempo. O no?
Non capisco bene, quindi l’IA non ci aiuta più a comprare? Che strano.
Le AI Overviews si ritirano dal campo di battaglia commerciale. Un mea culpa mascherato da mossa tattica? Mi chiedo se l’IA sia pronta a sostituire il vecchio buon fiuto dell’uomo per gli affari.
La mossa di Google? Un’astuzia da volpe, non un passo falso. Il futuro è selettivo.
Ma guarda te ‘ste AI Overviews, che si nascondono quando c’è da vendere! Non ci credo, mi trema il mouse.
Mossa furba, la ritirata è solo apparente, vero? 😉
Una ritirata strategica, non un passo indietro, per l’IA. Si concentra dove il guadagno è certezza, lasciando il resto ai soliti noti. Un velo di pragmatismo sulla magia tecnologica.
Una ritirata parziale che riconosce i limiti attuali, focalizzando l’IA dove può davvero supportare la decisione d’acquisto, piuttosto che ovunque. Un approccio pragmatico, direi.
Ma dai, pensavo l’IA fosse il boom, invece si ritira. Roba da matti. Che il dio del profitto decida dove l’AI può andare?
Ma figuriamoci, pensavo l’IA fosse il nuovo dio, invece si nasconde tra le pieghe del profitto. Chiaro.
Ma dai, l’IA doveva dominare, e invece si nasconde. Che figata.
Ma dai, l’IA si ritira dalle ricerche meno profittevoli? Pensavo fosse il futuro del shopping! 😂 Mi chiedo se sia un passo indietro o un riposizionamento intelligente.
Che spettacolo! L’IA si ritira dove la pecunia non c’è. Chi l’avrebbe mai detto?
Una ritirata tattica degna di un generale, che riserva l’IA alle fasi decisive. Dopotutto, chi delegherebbe le transazioni a un’intelligenza artificiale ancora acerba? Una mossa pragmatica, che ridimensiona le aspettative con realismo.
Google fa marcia indietro, ma per scelta. L’IA è un’eco nei momenti chiave?
Mossa astuta, mica male. L’IA resta dove fa comodo, per consigliare. Le vendite vere? Quelle restano umane. Forse è questo il vero business.
Era prevedibile, no? L’IA è un ottimo assistente, ma le decisioni finali e le transazioni restano umane. Il vero valore è nella comprensione dell’utente, non solo nei dati.
Ma guarda un po’, l’IA che fa marcia indietro. Chi l’avrebbe mai detto che quelle “overview” finissero per essere un flop costoso. Il marketing, quello vero, rimane quello di sempre: agganciare il cliente, mica fargli perdere tempo con un chatbot.
E così, le AI Overviews si ritirano, ma solo dove conta davvero. Un bel colpo per chi credeva nell’IA democratica, ma d’altronde, il commercio resta commercio.
Ah, la tecnologia che “ritira” qualcosa. Che sorpresa. Immagino che l’assistente per la scelta sia più “utile” di quello che fa effettivamente qualcosa. La mia opinione? Prevedibile.
Speravo in un uso più audace, invece è un passo indietro. L’IA solo per le scelte, la realtà colpisce duro.