Google sta per alzare il sipario su Nano Banana 2

Anita Innocenti

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Ma l’integrazione spinta con Workspace e Google Ads potrebbe legare ancora di più i professionisti all’ecosistema Google, con un prezzo da considerare

Google sta per lanciare Nano Banana 2, un generatore di immagini AI che promette fotorealismo e profonda integrazione nell'ecosistema Google. Mira a superare la concorrenza, ma la mossa solleva interrogativi sul futuro dei professionisti creativi e sui rischi etici legati a disinformazione e deepfake. Un progresso o un'ulteriore dipendenza da Big G?

Google alza il sipario su Nano Banana 2: la rivoluzione è servita?

Google ha appena sganciato la notizia che in tanti, nel settore, stavano aspettando: l’arrivo di Nano Banana 2. Se già la prima versione, basata su Gemini 2.5 Flash Image, aveva fatto parlare di sé, questa promette di essere un passo ulteriore.

L’azienda parla di immagini “fotorealistiche” con una gestione della luce e delle texture che, a detta loro, dovrebbe rendere quasi impossibile distinguere una foto vera da una creata dall’IA.

Il target è chiaro: professionisti, creativi, marketer. Gente come te, che ha bisogno di contenuti visivi d’impatto e veloci. La promessa è quella di superare la concorrenza, da Midjourney a DALL-E 3, non solo in qualità ma anche in efficienza, come si evince dal pezzo di TechRadar.

Ma la domanda che dobbiamo farci è un’altra: si tratta di un vero salto in avanti o solo di un aggiornamento ben confezionato per tenerci incollati al loro mondo?

Non solo immagini: il vero piano è legarti a doppio filo

Non pensare che Nano Banana 2 sia solo un giocattolino per creare belle figure. La mossa di Google è molto più strategica e, diciamocelo, furba. Lo strumento non vivrà isolato, ma sarà integrato fino al midollo in tutto quello che già usi: da Workspace, per creare al volo immagini per le tue presentazioni, a Google Ads, per generare creatività pubblicitarie in pochi secondi.

L’obiettivo è chiaro: rendere l’uscita dal loro perimetro digitale così scomoda da diventare impensabile.

Non ti stanno vendendo un prodotto, ti stanno rendendo ancora più dipendente dalla loro infrastruttura.

E mentre ci offrono questa comodità su un piatto d’argento, c’è un prezzo nascosto che potremmo non essere pronti a pagare.

La creatività al bivio: progresso o minaccia per i professionisti?

E qui arriviamo al punto dolente.

Ogni volta che esce una tecnologia del genere, le domande etiche si sprecano. Pensa alla facilità con cui si potranno creare disinformazione e deepfake con un realismo mai visto prima.

E poi c’è il tuo lavoro.

Se sei un fotografo, un illustratore o un grafico, cosa significa tutto questo per te?

Google e le altre big tech si affrettano a dire che sono solo “strumenti di supporto”, pensati per “potenziare la creatività umana”.

Ma la verità è che mettono nelle mani di chiunque la capacità di produrre, in pochi istanti, un lavoro che prima richiedeva ore di competenza e fatica.

La tecnologia corre, è un dato di fatto.

La domanda che devi porti, però, è se questo treno ad alta velocità stia andando nella direzione giusta per il tuo business, o se ti stia semplicemente portando più in fretta verso un futuro dove la tua professionalità vale sempre un po’ meno.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

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