Google e NotebookLM: ora puoi creare podcast AI su misura, ma a che prezzo?

Anita Innocenti

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NotebookLM si evolve: ora puoi personalizzare i podcast generati dall’IA scegliendo tra diverse modalità di analisi e definendo la durata, ma resta il dubbio sulla privacy dei dati caricati

Google ha potenziato NotebookLM, il suo assistente di ricerca AI, permettendo di personalizzare i podcast generati dai propri documenti. Ora si può scegliere il tono (Deep Dive, Brief, Critique, Debate) e la durata. Sebbene la comodità sia innegabile, emergono dubbi sulla privacy dei dati caricati e sulla crescente dipendenza dagli strumenti Google, nell'ambito di una strategia per renderlo indispensabile.

Google ti dà il telecomando: NotebookLM ora crea podcast su misura

Google continua a spingere sull’acceleratore con i suoi strumenti basati sull’intelligenza artificiale e questa volta tocca a NotebookLM, il suo assistente di ricerca.

Diciamocelo, chi ha tempo di leggere report di decine di pagine o trascrizioni infinite?

L’idea di trasformare i tuoi documenti in un podcast generato dall’IA era già interessante, ma ora l’azienda ha deciso di darti il controllo del tono. Come riportato su TechCrunch, sono state introdotte quattro nuove modalità per personalizzare la conversazione tra le due voci artificiali che analizzano i tuoi testi.

La mossa sembra furba: puoi scegliere un “Deep Dive” per sviscerare un argomento complesso, un “Brief” per avere un riassunto veloce quando sei di fretta, una “Critique” per ottenere un’analisi critica dei tuoi materiali, o persino un “Debate” per ascoltare due punti di vista opposti.

In pratica, una sorta di avvocato del diavolo a tua disposizione.

Ma la personalizzazione non si ferma qui.

Anzi, è proprio questo il punto che dovrebbe farci riflettere.

Più controllo per te, o un’altra mossa per legarti al suo mondo?

Oltre al formato, ora puoi definire anche la durata del podcast, un dettaglio non da poco. Google ti sta dando le redini, permettendoti di cucire l’esperienza sulle tue esigenze specifiche. Aggiungono anche nuove voci per rendere l’ascolto meno monotono. Tutto questo, ovviamente, si integra con le funzionalità già esistenti, come la capacità di analizzare presentazioni Google Slides, URL di siti web e persino video.

Non è una mossa isolata, intendiamoci. Fa parte di una strategia più ampia per rendere NotebookLM uno strumento indispensabile per studenti e professionisti.

Ma la domanda sorge spontanea: ci stanno offrendo un servizio migliore o stanno semplicemente costruendo una gabbia dorata, rendendoci sempre più dipendenti dai loro strumenti per interpretare le informazioni?

Tutto questo disegna un quadro dove Google vuole diventare il tuo unico assistente personale.

Ma a quale prezzo?

La promessa della privacy: c’è da fidarsi davvero?

Google mette le mani avanti, dichiarando sul sito ufficiale di NotebookLM che i dati personali caricati sulla piattaforma non vengono utilizzati per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale.

Una promessa che, detta da un colosso che vive di dati, suona quasi stonata.

Certo, sulla carta la privacy è garantita, a meno che tu non decida esplicitamente di condividere le tue fonti con altri.

Eppure, il dubbio resta.

Ti fidi a caricare i tuoi documenti più riservati, le tue ricerche strategiche o le trascrizioni di meeting confidenziali su una piattaforma gestita da una delle più grandi aziende di raccolta dati al mondo?

L’idea è senza dubbio interessante e la comodità è innegabile.

La vera domanda, quindi, non è se questo strumento funziona, ma a chi sta servendo veramente: a te, o alla strategia a lungo termine di Google?

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

18 commenti su “Google e NotebookLM: ora puoi creare podcast AI su misura, ma a che prezzo?”

  1. Beatrice Benedetti

    Quindi la comodità di avere un podcast pronto nasce dalla nostra materia prima? Mi chiedo cosa succederà quando persino i nostri pensieri saranno monetizzati.

  2. Ancora un’altra diavoleria Google per farci dipendere. La comodità è un’illusione.

  3. Utile per chi ha poco tempo, certo, ma la comodità ha sempre un prezzo. Speriamo solo che il costo in termini di controllo sui nostri dati non diventi troppo alto nel tempo.

    1. Massimo Martino

      La funzionalità di NotebookLM è indubbiamente un passo avanti per riassumere documenti. Resta però il quesito sulla sicurezza dei dati inseriti. La comodità non dovrebbe mai sostituire la vigilanza sulla gestione delle nostre informazioni. Bisogna valutare attentamente il valore reale di queste agevolazioni.

    2. Giorgio Martinelli

      Mah, non so che dire. Creare podcast con l’AI sembra comodo, ma mi puzza un po’ questa cosa dei dati. Speriamo non ci facciano pagare troppo per la nostra privacy.

  4. Ancora questa storia di dati e privacy. Creano strumenti comodi, ma poi ci fanno pagare caro. Stiamo diventando troppo dipendenti da queste grandi aziende, non trovi?

  5. L’integrazione di NotebookLM nella creazione di contenuti audio è un esempio lampante di come l’AI possa ripensare la fruizione di informazioni. La possibilità di adattare l’output a diverse esigenze è potente. La vera questione, però, rimane: quanto siamo disposti a cedere per questa efficienza?

    1. Veronica Napolitano

      Mi sembra che l’accento sia troppo sulla “comodità” offerta. Non dimentichiamo che tutto quello che carichiamo finisce nelle loro mani. Utile, certo, ma a quale prezzo per la nostra riservatezza?

      1. Veronica, parliamoci chiaro: la “comodità” è solo la facciata. Ci stanno prendendo per la gola con questi aggeggi, ma il vero costo è nella cessione dei nostri dati. Un affare per loro, un rischio per noi.

  6. La personalizzazione dei podcast è un bel passo avanti per l’efficienza. La vera sfida, però, resta proteggere le nostre informazioni.

  7. Emanuele Barbieri

    Beh, certo che ti danno il telecomando, poi però vogliono pure il telecomando dei tuoi dati. Chi ci guadagna davvero da tutta questa “comodità”?

  8. Ancora un passo verso la semplificazione, ma a quale costo in termini di dati? La comodità ha un prezzo alto. Non siamo solo utenti, ma fonte di dati.

    1. Certamente, la comodità offerta da questi strumenti è indiscutibile per chi ha poco tempo. È un po’ come delegare parte del lavoro, no? Vedremo se questa facilità d’uso compenserà le preoccupazioni sulla gestione dei nostri preziosi dati.

  9. L’idea di podcast su misura è allettante, ma il prezzo della nostra privacy è ancora da quantificare, non trovi?

    1. Emanuele Barbieri

      Ah, la comodità prima di tutto, vero? Trasformare tutto in podcast è una bella trovata per pigri intellettuali. Peccato che poi non si sappia chi ascolta il nostro “audio da studio”.

    2. Nicola Caprioli

      La possibilità di creare podcast personalizzati con NotebookLM è notevole. Scegliere il tono e la durata offre una flessibilità prima impensabile. Rimane la domanda se la comodità offerta giustifichi la cessione dei nostri dati.

  10. Sembra che Google continui a proporre soluzioni comode, ma il costo della privacy è sempre da valutare con attenzione. Chissà poi se questa semplificazione non ci renderà un po’ troppo pigri con la nostra capacità di analisi.

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