Google riscrive le regole per eventi e ricette: cosa devi sapere (e perché storcere il naso)

Anita Innocenti

Le regole del digitale stanno cambiando.

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Tra eventi fisici obbligatori e (tardive) precisazioni sulle immagini, Google cambia le carte in tavola e chi lavora con eventi e ricette online dovrà adeguarsi (di nuovo) per non perdere visibilità

Dal 5 giugno 2025, Google modifica le regole sui dati strutturati per Eventi, privilegiando quelli fisici, e Ricette, chiarendo l'uso delle immagini. Le novità richiedono adeguamenti per siti web, impattando la visibilità nei risultati arricchiti. Le direttive sollevano dibattito sull'efficacia e l'impatto per diverse tipologie di contenuti.

Google riscrive le regole per eventi e ricette: cosa devi sapere (e perché storcere il naso)

Te lo dico subito, senza troppi giri di parole: Google ha di nuovo messo mano alle sue linee guida sui dati strutturati, e questa volta nel mirino ci sono finiti gli eventi e le ricette.

La data da segnarsi, o forse da maledire, è il 5 giugno 2025.

Se hai un sito che tratta questi argomenti, e so che molti di voi ce l’hanno, è il caso che tu capisca bene cosa sta succedendo, perché non si tratta proprio di modifiche da poco. Big G, con la sua solita nonchalance, sta ridefinendo cosa merita visibilità e cosa no, e la cosa, diciamocelo, puzza un po’ di strategia ben precisa.

Questi cambiamenti, presentati come al solito come “chiarimenti” e “miglioramenti per l’utente”, vanno a toccare direttamente il modo in cui i tuoi contenuti potrebbero apparire – o sparire – dai risultati di ricerca arricchiti. E mentre Google parla di offrire esperienze più autentiche, la domanda sorge spontanea:

Autentiche per chi?

Per l’utente o per semplificare la vita ai suoi algoritmi?

Ma andiamo con ordine, perché c’è parecchio da sviscerare, e non tutto ti piacerà.

Eventi online? Google dice “no, grazie, preferiamo il mondo reale”

Partiamo dagli eventi.

Qui Google ha deciso di dare un taglio netto, quasi brutale.

D’ora in poi, come scrive chiaramente Barry Schwartz, se vuoi che il tuo evento compaia con tutti i crismi nei risultati di ricerca, deve essere un evento fisico, tangibile, di quelli dove ci si incontra di persona.

Addio, quindi, al supporto per le proprietà specifiche degli eventi puramente online.

Secondo le nuove direttive, disponibili sulla loro pagina per sviluppatori, un evento deve essere prenotabile dal grande pubblico e avere una sua pagina dedicata. Una mossa che, secondo alcuni, riflette una spinta verso le esperienze “reali” post-pandemia, ma che suona anche un po’ come un voler ignorare quanto il mondo digitale e quello fisico siano ormai intrecciati.

C’è da dire che questa non è una novità assoluta; già in passato, Google ha mostrato questa tendenza a modificare i requisiti, a volte stringendo le maglie, altre volte allentandole, sempre con l’obiettivo dichiarato di migliorare la qualità.

Ma la domanda è: questa “semplificazione” non rischia di penalizzare tutta quella miriade di eventi ibridi o quelle realtà più piccole che avevano trovato nell’online una vetrina importante?

E mentre ci rifletti, preparati, perché le “novità” non finiscono qui e toccano un altro settore molto popolare sul web.

Immagini nelle ricette: finalmente un po’ di chiarezza (ma era ora!)

Passiamo alle ricette, altro campo minato di interpretazioni e malintesi.

Qui Google, più che innovare, sembra aver fatto un’operazione “chiarezza”, forse un po’ tardiva.

Sostanzialmente, hanno specificato che la proprietà image all’interno dei dati strutturati di una ricetta serve sì a Google per mostrare quelle belle immaginine nei risultati arricchiti, ma non influenza direttamente le immagini che compaiono nei risultati di ricerca organici testuali.

Per quelle, mio caro, devi continuare a fare la “vecchia” e sana ottimizzazione SEO delle immagini.

A dirlo non sono io, ma la stessa Google nelle sue linee guida aggiornate per le ricette.

Una “rivelazione” che non fa altro che confermare come i dati strutturati siano un condimento, un arricchimento, e non il piatto principale per il ranking.

Certo, “meglio tardi che mai”, dirai tu.

Ma quanti cuochi digitali, blogger e aziende hanno perso tempo e risorse cercando di capire perché le loro splendide foto non ottenevano la visibilità sperata, magari fidandosi di interpretazioni un po’ troppo entusiaste del potere dei dati strutturati?

Questi “aggiustamenti”, come li chiama Google, hanno un impatto concreto, nonostante le rassicurazioni di Sundar Pichai.

Chi gestisce piattaforme di eventi dovrà rivedere il markup, chi ha siti di ricette dovrà forse fare un bel check-up delle proprie pratiche SEO per le immagini, e i professionisti SEO, beh, loro dovranno aggiornare i clienti.

C’è già un bel fermento nelle community di sviluppatori, con discussioni e anche qualche critica, soprattutto per la ridotta attenzione agli eventi ibridi.

Google, dal canto suo, afferma che tutto ciò serve a garantire “esperienze autentiche”.

Ma la sensazione, un po’ amara, è che queste continue revisioni, presentate come passi avanti per l’utente, siano in realtà un modo per la grande G di affinare i propri sistemi, lasciando a noi l’onere, e spesso la fatica, di stare al passo.

E la domanda che ti lascio è:

fino a che punto questo continuo inseguire le direttive di Mountain View è davvero un investimento strategico per la tua attività, e non solo un modo per alimentare un sistema che sembra sempre più autoreferenziale?

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

1 commento su “Google riscrive le regole per eventi e ricette: cosa devi sapere (e perché storcere il naso)”

  1. Vincenzo Mancini

    Al solito, Google cambia idea. Bella rottura per chi si è appena adeguato! Spero almeno che ‘sta volta duri un po’.

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