Google stravolge lo shopping online con l’AI: Comodità o controllo totale?

Anita Innocenti

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Dietro la promessa di shopping facilitato, Google mira a controllare ogni fase dell’acquisto online, tracciando preferenze e limiti di spesa.

Google ha introdotto nuovi strumenti di shopping online basati su intelligenza artificiale, inclusa una funzione di prova virtuale per l'abbigliamento e avvisi prezzi potenziati. L'obiettivo dichiarato è semplificare l'acquisto, ma l'articolo solleva dubbi sul vero scopo: raccogliere dati approfonditi sui consumatori e controllare l'intero percorso d'acquisto, trasformando la comodità in una delega pericolosa.

La prova del vestito, ma senza camerino

La novità più vistosa è senza dubbio la funzione di prova virtuale. In pratica, puoi caricare una tua foto a figura intera e un’intelligenza artificiale ti mostra come ti starebbe un determinato capo d’abbigliamento, attingendo a un catalogo sterminato. L’idea, come descritto sul blog ufficiale di Google, è quella di superare una delle più grandi barriere dell’e-commerce: l’impossibilità di provare un prodotto.

Sembra quasi fantascienza, ma la vera domanda è un’altra: si tratta di un reale aiuto per il consumatore o è solo l’ennesimo giocattolo tecnologico pensato per tenerci incollati più a lungo sulla loro piattaforma, rendendo ogni nostra scelta un dato da analizzare?

Perché, per quanto possa essere divertente vedersi con un abito nuovo senza muoversi dal divano, alla fine quello che spinge o frena un acquisto è quasi sempre il cartellino del prezzo.

E pare che a Mountain View lo sappiano fin troppo bene.

Il segugio dei prezzi che lavora per te (o per Google?)

Accanto al camerino virtuale, Google ha potenziato in modo significativo il suo sistema di avvisi sui prezzi. Ora non ti limiti più a “seguire” un prodotto, ma puoi specificare taglia, colore e, soprattutto, una fascia di prezzo desiderata. In pratica, chiedi a Google di avvisarti solo quando quel paio di scarpe che vuoi, nel tuo numero e colore, scende sotto una certa soglia.

Non è un caso: questa mossa risponde a un comportamento sempre più diffuso. Dati recenti, come quelli riportati da eMarketer, mostrano che una fetta enorme di consumatori compra ormai quasi esclusivamente in saldo.

Sulla carta, è uno strumento potentissimo per il risparmio. Nei fatti, però, è anche un modo incredibilmente efficace per insegnare a Google qual è il nostro esatto limite di spesa, quali sono i nostri desideri e qual è il grilletto psicologico che ci spinge all’acquisto. Stiamo delegando la caccia all’affare a un algoritmo che, nel frattempo, impara tutto di noi.

E questo ci porta al vero cuore della strategia.

Il vero obiettivo: controllare l’intero viaggio d’acquisto

Mettendo insieme i pezzi, il disegno diventa più chiaro. Queste non sono semplici funzioni aggiuntive.

La prova virtuale ti tiene su Google nella fase di scoperta e valutazione. Gli avvisi di prezzo ti riportano su Google nel momento decisivo dell’acquisto.

L’obiettivo non è solo “aiutare”, ma diventare il punto di passaggio obbligato per l’intero processo di shopping online. Google sta cercando di costruire un percorso chiuso in cui nasce il desiderio, si valuta il prodotto e si finalizza l’acquisto, il tutto senza mai lasciare il suo ambiente.

Ogni clic, ogni foto caricata, ogni alert impostato è un’informazione preziosissima che alimenta i suoi modelli e affina la sua capacità non solo di prevedere, ma di influenzare i nostri comportamenti futuri.

La comodità che ci viene offerta ha un prezzo, anche se non lo vediamo sul cartellino.

E la domanda che forse dovremmo iniziare a farci non è tanto “quale vestito mi sta meglio?”, ma “chi sta davvero scegliendo per me?”.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

7 commenti su “Google stravolge lo shopping online con l’AI: Comodità o controllo totale?”

  1. Carlo Benedetti

    Certo, perché no? Un altro passo verso il controllo totale, mascherato da comodità. Chi ha bisogno di libero arbitrio quando c’è un algoritmo a decidere per noi? Che magnanimità.

    1. Emanuele Barbieri

      L’intelligenza artificiale tesse la sua tela invisibile, trasformando la scelta in un obbligo mascherato da convenienza. Un sipario digitale calato sulla libertà decisionale, dietro cui si cela il volto avido del controllo.

  2. Raffaele Graziani

    Pensavo fossimo noi a scegliere cosa comprare, non che il computer ci facesse provare vestiti per poi, immagino, suggerirci quelli che gli converrà di più vendere. Un bel paradosso questo desiderio di comodità.

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