Google: L’August 2025 Spam Update si è concluso. Cosa ci sta dicendo davvero Big G?

Anita Innocenti

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Google ha rilasciato un aggiornamento per contrastare lo spam, ma l’assenza di dettagli specifici fa pensare a un avvertimento generale contro le tattiche manipolative.

Google ha concluso l'August 2025 Spam Update, che ha causato forte volatilità nel traffico organico. L'aggiornamento, spinto da SpamBrain, mirava a combattere le tattiche manipolative. Google invia un avvertimento: la SEO deve ora focalizzarsi sulla costruzione di fiducia reale con gli utenti, non sull'inganno di algoritmi sempre più opachi.

La solita minestra… o forse no?

La comunicazione di Google, come da copione, è stata laconica: un aggiornamento globale per “migliorare i nostri sistemi automatici di rilevamento dello spam“.

In pratica, una pulizia di primavera fatta a fine estate.

Ma diciamocelo, quando Big G parla di un aggiornamento “normale”, c’è sempre qualcosa che non torna. Questa volta, la vera notizia è l’assenza di dettagli. Non hanno puntato il dito contro una tecnica specifica, come fatto in passato.

Hanno lanciato una rete a strascico, lasciando intendere che chiunque provi a fare il furbo con tattiche manipolative, dalle più banali alle più sofisticate, è nel mirino.

Una mossa che, più che una pulizia, sembra un avvertimento a tutto campo.

Ma un avvertimento su cosa, esattamente?

Chi paga il conto e chi festeggia?

Il rollout è stato il primo dopo ben otto mesi di silenzio sul fronte dello spam, un’eternità nel nostro settore.

Questo lungo periodo di pausa suggerisce che non si è trattato di una semplice messa a punto, ma di un potenziamento significativo dei loro sistemi.

A cadere sotto la scure dell’algoritmo sono state, come prevedibile, le solite furbate: contenuti farciti di parole chiave fino all’inverosimile, recensioni più false di una moneta da 3 euro e link costruiti ad arte per ingannare il sistema.

Nulla di nuovo sotto il sole, dirai. Eppure, la volatilità registrata è stata alta, come puoi leggere qui tu stesso, segno che la rete ha pescato anche pesci che si sentivano al sicuro.

La domanda che ora tutti si pongono è: stiamo ottimizzando i nostri siti per gli utenti o per compiacere un’intelligenza artificiale sempre più imperscrutabile?

Dietro le quinte di SpamBrain: intelligenza artificiale o giudizio universale?

Il protagonista indiscusso di questa operazione è SpamBrain, il sistema di intelligenza artificiale di Google. Un nome che suona quasi fantascientifico, ma le cui decisioni hanno conseguenze dannatamente reali per migliaia di aziende.

Il punto è proprio questo: affidare a un’IA il compito di distinguere un contenuto di valore da uno spam è una scommessa enorme.

E quando questa IA opera in modo opaco, senza fornire chiare indicazioni su cosa considera “spam”, il rischio è che a farne le spese siano anche siti legittimi, colpevoli solo di non rientrare nei rigidi schemi di un algoritmo.

Stiamo delegando il successo o il fallimento di un’attività a un codice che nessuno, al di fuori di Mountain View, conosce davvero.

L’unica vera difesa, forse, non è più cercare di decifrare l’algoritmo, ma costruire qualcosa che l’algoritmo non potrà mai svalutare del tutto: la fiducia reale delle persone.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

15 commenti su “Google: L’August 2025 Spam Update si è concluso. Cosa ci sta dicendo davvero Big G?”

  1. Anche questa volta poca trasparenza. Sembra che Google voglia solo che ci adeguiamo a regole non scritte. Ma se la qualità è davvero l’obiettivo, perché non essere più chiari con noi professionisti del settore?

  2. Ancora una volta, Google agisce con poche spiegazioni. La mia esperienza mi dice che la qualità genuina paga sempre nel lungo termine. Meglio concentrarsi su ciò che interessa davvero al cliente.

  3. Riccardo Cattaneo

    Un altro aggiornamento e la stessa solita vaghezza da parte di Google. Ci lasciano nel limbo, costringendoci a navigare a vista. Si parla di fiducia, ma poi ci rendono la vita difficile con le loro comunicazioni. Chissà se un giorno avremo risposte più concrete.

  4. Solita storia: parlano di miglioramenti, ma poi non chiariscono nulla. Vogliono solo che ci adeguiamo alle loro whims. Ci stanno prendendo in giro?

  5. La mancata specificità dell’aggiornamento August 2025 fa pensare a una volontà di dissuadere da qualsiasi manipolazione algoritmica. Concentrarsi sulla qualità del contenuto e sull’esperienza utente rimane la strada più logica per chi opera nel SEO. Difficile fidarsi di comunicazioni così generiche.

    1. Capisco il tuo punto di vista, Simone. La mancanza di chiarezza da parte di Google è un po’ frustrante, però è vero che puntare sulla qualità e sull’esperienza utente è sempre la via più sicura. Alla fine, cosa resterà se non contenuti utili?

  6. Questa chiusura lascia un’inquietudine di fondo. Se non specificano i problemi, come possiamo evitare di ripeterli senza sapere cosa sia cambiato? Mi preoccupa questa vaghezza.

  7. Giovanni Battaglia

    Un’altra mossa di Google che sottolinea la necessità di contenuti autentici. La costruzione di un rapporto genuino con il pubblico appare come l’unica via percorribile per il successo a lungo termine.

  8. Benedetta Lombardi

    Ancora con ‘sto spam. Google, pensate a fare prodotti utili, non a fare gli sceriffi del web. La vera fiducia la si guadagna così, non con i vostri giochini.

  9. Non so cosa pensare di questi aggiornamenti. Sembra che cambino le regole ogni volta senza spiegare bene. Sinceramente, questa incertezza mi scoraggia un po’ a studiare SEO.

  10. Ma dai, il solito teatrino di Google. Si guardano bene dal dirci cosa hanno combinato, così ognuno si arrangia come può. Alla fine, ci tocca sempre indovinare le loro mosse. Che palle.

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