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Contattaci ora →Dopo un aggiornamento durato 27 giorni, i forum si riempiono di lamentele per crolli di traffico e penalizzazioni inaspettate
Google ha dichiarato concluso l'August 2025 Spam Update, ma il caos in SERP è esploso in seguito. Molti webmaster segnalano crolli improvvisi di traffico, dopo un rollout inizialmente silenzioso. L'IA SpamBrain, mirata a contrastare lo spam, sta penalizzando anche siti legittimi, lasciando gli operatori del settore con indicazioni vaghe e incertezze.
Un rollout durato 27 giorni, silenzioso solo in apparenza
Partiamo dai fatti. Questo aggiornamento di agosto è stato un vero e proprio tour de force, durato ben 27 giorni.
Un periodo insolitamente lungo, durante il quale, però, è successo ben poco di visibile. Come descritto da Google Search Engine Roundtable, i grafici dei principali strumenti di monitoraggio sono rimasti quasi piatti per tutte e quattro le settimane, tanto da far pensare a un’operazione di facciata o a un impatto minimo. Molti hanno tirato un sospiro di sollievo, pensando “per questa volta è andata”.
Ma chi conosce Google sa che spesso lavora in silenzio, preparando il terreno.
Quel periodo di calma apparente non era un segnale di debolezza, ma forse la preparazione di un colpo di scena.
L’onda d’urto post-update: panico nei forum e traffico a picco
E infatti, puntuale come un orologio svizzero, il caos è scoppiato subito dopo l’annuncio della fine. Basta farsi un giro sui forum di settore per sentire l’eco di questa instabilità.
C’è chi scrive “il mio traffico da Discover è morto da due giorni”, chi riporta crolli verticali proprio quando pensava di averla scampata e chi si chiede se l’update sia davvero terminato, vista la “caduta massiccia” registrata proprio a ridosso della conclusione.
La volatilità, insomma, è schizzata alle stelle quando, in teoria, tutto avrebbe dovuto iniziare a stabilizzarsi.
Ma perché tutta questa turbolenza è arrivata dopo la fine dichiarata?
La risposta, probabilmente, si nasconde nel vero bersaglio di questo aggiornamento.
SpamBrain, contenuti IA e le vaghe indicazioni di Google
Diciamocelo, con questo update Google sta cercando di mettere una pezza al Far West dei contenuti generati in automatico e delle tattiche di spam sempre più sofisticate. L’azienda ha messo in campo la sua intelligenza artificiale, SpamBrain, per colpire chi acquista link, chi copia contenuti di altri e, più in generale, chi cerca di manipolare i risultati.
Il problema è che in questa rete a strascico, spesso, finiscono anche siti legittimi che subiscono cali inspiegabili.
E la soluzione offerta da Mountain View qual è?
La solita pacca sulla spalla con l’invito a creare “contenuti di qualità” e a rispettare le linee guida, senza fornire indicazioni specifiche per chi è stato penalizzato.
Viene da chiedersi, a questo punto, se questi aggiornamenti servano davvero solo a migliorare l’esperienza degli utenti o anche a rimettere in riga un sistema che, forse, con l’avvento dell’IA su larga scala, stava iniziando a sfuggirgli di mano.
Quello che è certo è che, mentre Google archivia ufficialmente l’update, per chi lavora sul campo la partita è tutt’altro che chiusa.
Google fa il solito show, ma il disordine resta. Mi chiedo se abbiano idea di cosa combinano.
Sempre la solita storia. Google annuncia qualcosa, ma poi la realtà è tutt’altra. ‘Sto SpamBrain penalizza chiunque, lasciando tutti nel panico. Bisogna capire se è un problema di IA o di come la usano.
Emanuele, dici bene. L’IA crea solo casini, ma alla fine chi ci rimette siamo noi.
Emanuele, è proprio questo il punto. Dicono “stop” ma il caos continua. Mi chiedo se sappiano davvero cosa stanno combinando con questa IA.
Ma dai, 27 giorni e poi ancora questo casino? Mi aspettavo un po’ più di chiarezza da Google, invece sembra che SpamBrain stia facendo più danni che altro. Come si fa a lavorare seriamente con queste indicazioni così vaghe?
Questa confusione genera solo opportunità per chi sa muoversi tra le pieghe dell’algoritmo. La vera sfida è sempre anticipare il prossimo passo.
Patrizia, capisco il tuo punto di vista, ma questa instabilità mi preoccupa. Spero che Google chiarisca presto le linee guida per tutti, non solo per pochi.
Sembra che SpamBrain sia più una spada a doppio taglio che un filtro efficace. Meglio puntare sulla sostanza, poi si vedrà.
È come se i sogni di chiarezza si infrangessero contro un muro di codice. Questa incertezza sui siti legittimi penalizzati mi fa pensare a un artista che, cercando di dipingere la bellezza, finisce per macchiare la tela. Chissà se l’intento è davvero quello di purificare o solo di confondere.
Capisco la frustrazione generale. È singolare come un aggiornamento annunciato come concluso generi ancora così tante problematiche. La mia esperienza personale conferma un certo nervosismo nelle performance. Mi chiedo se alla fine si tratti solo di un periodo di assestamento o di un cambiamento più profondo nell’approccio di Google.
Antonio, la tua osservazione sul nervosismo delle performance è calzante. Non mi stupirei se questo “stop” fosse solo la pausa prima di un’altra mossa. Il vero problema è la mancanza di trasparenza nelle penalizzazioni.
Giorgio, la tua riflessione sulla trasparenza è quanto mai azzeccata. Mi sembra che Google stia giocando a nascondino con noi webmaster, lasciandoci in balia di algoritmi che non comprendiamo appieno. Chissà se un giorno ci diranno davvero come funzionano queste cose.
Dicono che sia finito, ma i risultati dimostrano il contrario. L’incertezza su cosa funzioni davvero è frustrante, non so più cosa fare.
Cari amici, questa situazione con Google è un classico. Ci mettono un po’ a fare le cose, poi succede un macello e noi restiamo a raccogliere i pezzi. Bisogna sempre navigare a vista, ma con prudenza. La qualità paga, questo è certo.
Walter, la prudenza è un’arte. Temo che la qualità da sola non basti più se l’algoritmo diventa imprevedibile.
La confusione regna sovrana! Un aggiornamento che dovrebbe ripulire, finisce per penalizzare chi lavora bene. Sembra che la ricerca di perfezione stia creando più problemi che soluzioni. Chissà se troveremo mai un equilibrio tra “pulizia” e meriti effettivi.
È frustrante vedere siti legittimi penalizzati. Mi chiedo se questa “pulizia” sia poi così mirata.
Ma quindi l’aggiornamento è finito o no? Mi sfugge la logica di penalizzare contenuti buoni con queste mosse.
Capisco la frustrazione. Sembra che SpamBrain faccia più danni che altro quando si tratta di siti puliti. Ci si aspetterebbe un po’ più di chiarezza da chi definisce le regole, non credete?
Capisco la frustrazione, Benedetta. La mancanza di chiarezza da parte di Google è un problema persistente, non trovate?
Google mette il turbo allo spam, ma poi si lamenta se la SERP esplode. La vera sfida è chi detta le regole del gioco.
Ventisette giorni per poi creare scompiglio? Questo è inaccettabile per chi investe tempo e denaro. Quando i risultati saranno concreti e stabili?
Mi perplime questa situazione. Google dichiara la fine di un aggiornamento, eppure gli effetti negativi continuano a manifestarsi. Un po’ disorientante per chi lavora nel settore, non trovate?
Ancora una volta, l’aggiornamento di Google porta più danni che benefici. Penalizzare siti legittimi con indicazioni vaghe è inaccettabile. Questa spasmodica ricerca di “pulizia” sembra solo aumentare la confusione. Non mi aspetto nulla di diverso.
Sempre la solita solfa: Google promette pulizia e poi fa casino. Il vero problema è che ci navigano loro con le regole.