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Un accordo che ridefinisce i rapporti di forza nel settore, con Microsoft che consolida la sua posizione e OpenAI che punta all’indipendenza strategica, aprendo scenari inediti per il futuro dell’intelligenza artificiale.
Un nuovo accordo definitivo tra Microsoft e OpenAI ridefinisce la loro partnership, con un investimento Microsoft da 135 miliardi e la trasformazione di OpenAI in PBC. Il legame si evolve da simbiotico ad alleanza con agende indipendenti: OpenAI diversifica i fornitori e Microsoft spinge su IA proprietarie. Una mossa strategica che ridisegna gli equilibri del mercato dell'Intelligenza Artificiale.
Microsoft e OpenAI: la resa dei conti che ridefinisce il futuro dell’IA
La notizia è di quelle che segnano un’epoca: Microsoft e OpenAI hanno messo nero su bianco un nuovo accordo definitivo, chiudendo mesi di trattative e aprendo, di fatto, un capitolo completamente nuovo per la loro partnership.
Come riportato direttamente sul blog di Microsoft, l’intesa siglata il 28 ottobre 2025 non è un semplice aggiornamento, ma una vera e propria ristrutturazione che permette a OpenAI di trasformarsi in una “public benefit corporation” (PBC), spianando la strada a una futura quotazione in borsa.
In questo nuovo assetto, Microsoft consolida la sua posizione con un investimento che vale circa 135 miliardi di dollari, pari al 27% della società. Ma questa stretta di mano, apparentemente amichevole, nasconde in realtà una rinegoziazione profonda degli equilibri di potere.
Non più partner esclusivi, ma “alleati” con agende separate
Diciamocelo chiaramente: il legame quasi simbiotico tra i due giganti sta cambiando pelle.
Se da un lato l’accordo garantisce a Microsoft l’esclusiva sui modelli di frontiera di OpenAI fino al raggiungimento della tanto discussa AGI (Intelligenza Artificiale Generale), dall’altro lato concede a entrambe le aziende la libertà di “avanzare in modo indipendente nell’innovazione”.
E cosa significa in pratica?
Significa che OpenAI, che finora ha poggiato quasi interamente sull’infrastruttura Azure di Microsoft, sta già diversificando i suoi fornitori, stringendo accordi miliardari con Oracle e Google. Una mossa che non solo la prepara a gestire progetti colossali come “Stargate“, ma che le dà un potere contrattuale e un’autonomia impensabili solo un anno fa.
Ma se pensi che Microsoft sia rimasta a guardare mentre il suo partner più prezioso cercava nuove strade, ti sbagli di grosso.
Anche a Redmond, infatti, si sono mossi, e in modo tutt’altro che timido. La società di Satya Nadella sta spingendo forte sullo sviluppo di modelli di IA proprietari, proprio per ridurre la sua dipendenza strategica da OpenAI.
E qui arriva il colpo da maestro: con il nuovo accordo, Microsoft si è assicurata una sorta di polizza sulla vita, garantendosi l’accesso continuo alla tecnologia di OpenAI anche nel caso in cui quest’ultima dovesse dichiarare di aver raggiunto l’AGI, un evento che con i vecchi patti avrebbe sciolto ogni vincolo.
Una mossa che la mette al riparo da sorprese future, dimostrando una visione a lungo termine tutt’altro che ingenua.
Cosa significa tutto questo per il mercato (e per te)?
Questa partita a scacchi tra titani non è un gioco fine a se stesso. Un’eventuale quotazione in borsa di OpenAI la proietterebbe nell’olimpo delle Big Tech, mettendo una pressione enorme su tutti gli altri competitor come Anthropic, Google DeepMind e xAI, costretti a rincorrere con investimenti sempre più massicci.
Ci stiamo avviando verso un mercato dell’IA dominato da pochi, potentissimi attori in grado di sostenere costi infrastrutturali proibitivi per chiunque altro.
La domanda che sorge spontanea è: questa corsa sfrenata verso l’AGI, guidata da colossi con budget quasi illimitati, sta davvero democratizzando l’IA come ci viene raccontato, o sta piuttosto costruendo un futuro in cui le chiavi del regno saranno in mano a pochissimi?
La risposta, probabilmente, la vedremo scritta nei prossimi accordi miliardari.

135 miliardi. Per un’indipendenza “strategica”. Certo. E noi dovremmo crederci?
135 miliardi. E parlami di “indipendenza” strategica. Certo, Chiara. Come se la mossa fosse limpida come l’acqua. 🤨
La mossa di Microsoft-OpenAI è un’arteria che si apre nel deserto digitale, promettendo un fiume di dati. Tuttavia, la vera indipendenza di OpenAI, ancorché vestita da “PBC”, è un miraggio nel sole accecante dell’investimento. Chi controllerà la sorgente?
Microsoft si compra il futuro, OpenAI fa la mossa furba. 135 miliardi per un’indipendenza apparente. Solito giochino di potere. Chi ci crede? Io, no.
Microsoft e OpenAI: due navi che puntano a porti diversi. Vedremo chi affonda prima.
Ma guarda un po’, un altro accordo che promette scintille. Speriamo che questa “indipendenza strategica” non sia solo un’altra bella scatola vuota, perché il mio cinismo, diciamocelo, è un fiume in piena.
Ancora promesse di IA libera? 🤔 Staremo a vedere se è vera indipendenza o solo un altro trucco. 💸
L’opzione “PBC” per OpenAI: un velo sulla vera dipendenza? Il futuro resta un’incognita.
Ma guarda un po’! 🙄 Ancora questa tecnologia che ci promette mari e monti, e poi? Solo tante chiacchiere. 😒 Sarà mica che ci stanno fregando tutti con ‘ste promesse? 🤷♂️
Certo, ecco il mio commento:
Microsoft incapsula OpenAI in una gabbia dorata, promessa di indipendenza? Temo si tratti solo di un altro capitolo nel libro dei sogni digitali, con la solita ironia del caso.
Microsoft compra un pezzo di futuro. OpenAI incassa. Carta straccia? Forse.
Ma che succederà quando i nodi verranno al pettine? Chi tira i fili, alla fine? Paranoia o realtà?
‘Sta mossa? Microsoft compra, OpenAI fa finta di no. Solita fuffa tech. Vedremo se questa “indipendenza” regge il mercato, o è solo un altro giro di giostra per far cassa. Almeno l’ironia la mettono loro.
Dunque, questa alleanza tra Microsoft e OpenAI è una mossa che fa riflettere, non c’è che dire. Chi avrebbe pensato che si potesse creare un legame così solido, ma allo stesso tempo così flessibile? Certo, c’è da chiedersi se questa pretesa “indipendenza” di OpenAI non sia solo un modo per dare l’illusione di un mercato più aperto, mentre in realtà si consolida un unico, grande attore.
Microsoft compra, OpenAI finge. Solita favola. Chi ci guadagna? Io no.
E qui ci risiamo. 🙄 Ancora un accordo che promette il mondo, ma che mi fa sempre un po’ tremare. Speriamo che questa “indipendenza” non nasconda solo un controllo ancora più stretto. 🤔
Ragazzi, ‘sto casino tra MS e OpenAI è da film! Sembra una telenovela tech, ma chissà se ‘sto gioco a scacchi finirà bene o male per noi utenti.
Ma ‘sta storia di Microsoft e OpenAI… sempre a reinventarsi. 🙄 Speriamo non sia un altro bidone per noi.
Nuovo accordo MS-OpenAI: un passo verso l’indipendenza o un abbraccio più stretto? 🤔 La tecnologia avanza.
Un nuovo patto, un balletto tra giganti, che promette futuri inimmaginabili.