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Contattaci ora →Tra reazioni contrastanti e timori per il futuro, la decentralizzazione promossa dal FAIR Package Manager potrebbe ridisegnare il panorama di WordPress, tra opportunità di crescita e rischi di frammentazione.
Al WordCamp Europe 2025, Matt Mullenweg, co-fondatore di WordPress, ha espresso cautela e un "pizzico di fastidio malcelato" riguardo il progetto FAIR Package Manager, supportato dalla Linux Foundation. L'iniziativa mira a decentralizzare la gestione di plugin e temi, una mossa che segue le recenti tensioni nella comunità e le critiche verso Automattic.
La “sorpresa” di Mullenweg e le mosse della Linux Foundation
Mullenweg, dal palco, ha sottolineato come riportato da Search Engine Journal che avrebbe preferito una collaborazione più aperta, lamentandosi del fatto che il progetto FAIR sia stato “sviluppato in segreto per sei mesi”.
Ora, con tutto il rispetto, quando un colosso come WordPress, che secondo TechCrunch alimenta il 40% dei siti web, vede nascere un’iniziativa che ne mette in discussione il controllo centralizzato, è difficile aspettarsi che la cosa venga annunciata con squilli di tromba ai diretti interessati.
Non trovi?
Dall’altra parte, la Linux Foundation, che appoggia FAIR, parla di un passo necessario per “la stabilità e la crescita dell’open source”, offrendo opzioni “governate da una comunità neutrale”.
Una comunità che, come descritto da The Repository, conta ben 300 contributori, inclusi nomi noti e firmatari di una lettera aperta che già a dicembre 2024 chiedeva riforme nella governance.
Insomma, non proprio quattro gatti che si sono svegliati una mattina.
E la domanda sorge spontanea: questa “neutralità” sarà davvero tale o stiamo solo assistendo a un cambio di guardia al vertice del potere?
Vecchie ruggini e il peso del passato: perché si è arrivati a FAIR?
Per capire come mai si sia arrivati a questo punto, con un progetto come FAIR che cerca di scardinare le fondamenta della gestione di plugin e temi in WordPress, bisogna fare un passo indietro. Non è un segreto che la gestione di Mullenweg e Automattic sia stata al centro di parecchie discussioni.
Ti ricorderai forse di quando a gennaio 2025 Automattic ha ridotto del 75% i suoi contributi a WordPress, facendo storcere il naso a molti sulla sostenibilità futura della piattaforma. O delle polemiche, sempre a fine 2024, sulla disattivazione degli account WordPress.org di chi osava criticare o mettere in discussione certe decisioni.
E come dimenticare la battaglia legale con WP Engine, culminata con un’ordinanza del tribunale che ha costretto Mullenweg a ripristinare l’accesso ai plugin all’hosting provider?
Sono tutti episodi che, messi in fila, dipingono un quadro di tensione crescente.
Joost de Valk, il fondatore di Yoast e uno degli architetti di FAIR, non a caso aveva già espresso il suo dissenso proponendo alternative decentralizzate.
È chiaro che la corda si è tirata un po’ troppo, e ora siamo di fronte a una potenziale rivoluzione.
Ma questa rivoluzione porterà davvero i benefici sperati o rischiamo solo di frammentare ulteriormente un sistema già complesso?
Cosa ci aspetta: un futuro decentralizzato o il caos organizzato?
Il progetto FAIR, sulla carta, promette di dare più libertà: repository autogestiti per plugin e temi, aggiornamenti decentralizzati, persino feed di notizie alternativi. L’idea è quella di ridurre la dipendenza da un unico punto di controllo, quello di WordPress.org, gestito di fatto da Automattic. Mullenweg, però, ha già messo le mani avanti, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza e sulla complessità di un sistema federato.
E non ha tutti i torti a essere cauto, perché gestire la sicurezza su una miriade di repository indipendenti non è certo una passeggiata. Eppure, sembra che l’iniziativa stia già guadagnando terreno, con alcuni grandi provider di hosting che, stando alle voci, starebbero già valutando come integrare FAIR in vista del lancio previsto per settembre 2025.
C’è chi vede in FAIR la salvezza dell’anima open source di WordPress, e chi invece teme che possa portare a una frammentazione dannosa, con problemi di compatibilità e un’esperienza utente meno fluida. Altri, più pragmatici, come emerge dalle riflessioni post WordCamp EU su The WP Minute, suggeriscono che il successo dipenderà dalla capacità di bilanciare innovazione e coesione.
La verità è che siamo di fronte a un bivio importante.
Mullenweg ha promesso di “superare” le tensioni iniziali, ma resta da vedere se FAIR riuscirà davvero a integrarsi o se finirà per creare due realtà parallele nel mondo WordPress.
E la domanda che tutti ci facciamo è:
Questa spinta verso la decentralizzazione porterà a una maggiore democrazia e innovazione, o aprirà la porta a nuove complessità e, magari, a nuove forme di controllo mascherate da libertà?
Il tempo, come sempre, sarà il miglior giudice.
Interessante la reazione di Matt. La decentralizzazione è un tema delicato, può portare vantaggi ma anche generare confusione. Sarà interessante seguire gli sviluppi del FAIR Package Manager e vedere come la comunità WordPress si adatterà. Grazie per l’articolo!
Mah, tutto molto teorico. Vedremo se questo “FAIR” porterà benefici concreti agli utenti come noi.
Serena Galli, hai ragione. Bisogna vedere se poi la decentralizzazione si traduce in qualcosa di utile per chi usa WordPress tutti i giorni. Certo, l’idea di base è interessante.