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Contattaci ora →NotebookLM si apre alla condivisione pubblica, promettendo collaborazione e nuove funzionalità, ma resta da capire se sarà una svolta o solo un’alternativa di nicchia ai colossi dell’AI
Google ha rinnovato NotebookLM, strumento di ricerca AI, introducendo la condivisione pubblica dei "quaderni" tramite link. Questo aggiornamento mira a facilitare la collaborazione tra team e creatori, superando le limitazioni degli inviti email. Sebbene prometta interazione con le fonti e funzionalità AI avanzate, resta da vedere se diventerà uno strumento essenziale o una novità di nicchia nel panorama AI.
NotebookLM si rifà il trucco: Google ci tenta con la condivisione “aperta”, ma sarà oro vero?
Allora, pare che Google abbia deciso di dare una bella rinfrescata al suo NotebookLM, quello strumento di ricerca che si appoggia all’intelligenza artificiale e che, diciamocelo francamente, finora era rimasto un po’ un oggetto misterioso per i più.
La grande novità?
Adesso puoi condividere i tuoi “quaderni” di appunti con chi ti pare, semplicemente inviando un link. Sì, hai capito bene: niente più quella trafila di inviti via email che faceva perdere un sacco di tempo, una seccatura che diversi utenti avevano già sottolineato su piattaforme come Reddit, come segnalato da XDA-Developers.
L’obiettivo dichiarato di Google è trasformare NotebookLM in una specie di piazza virtuale per la collaborazione tra team, insegnanti, creatori di contenuti e chiunque abbia bisogno di condividere ricerche e idee. Una mossa astuta per tenerci ancora più legati al suo ecosistema, o c’è davvero qualcosa di innovativo sotto?
La promessa, bisogna ammetterlo, è piuttosto allettante: immagina di poter girare il tuo lavoro a un collega o, perché no, a un cliente, e questi può interagire con le tue fonti, fare domande all’intelligenza artificiale integrata, il tutto senza poter mettere mano e modificare il materiale originale. Puoi anche decidere tu con chi e come condividere, scegliendo se dare accesso all’intero quaderno o solo alla parte di chat.
E, come se non bastasse, Google ci dice che lo strumento è capace di generare in automatico risorse utili come FAQ o addirittura riassunti audio – anche se per questi ultimi, a quanto pare, c’è ancora un po’ da lavorare, come si intuisce leggendo il blog di Google dedicato agli audio overviews.
Ma al di là di questa facciata luccicante, cosa bolle davvero in pentola?
Sarà la svolta che stavamo aspettando o l’ennesimo gadget tecnologico destinato a fare una breve comparsata prima di finire nel dimenticatoio digitale?
Da semplice esperimento a “campione” del settore: l’ascesa di NotebookLM
Per capire meglio dove vuole andare a parare Google con questa mossa, facciamo un piccolo passo indietro.
NotebookLM non è certo spuntato fuori dal nulla come un fungo, ma è il risultato di un’evoluzione partita con un progetto chiamato “Project Tailwind”, lanciato nel 2023, come annunciato all’epoca direttamente sul blog ufficiale di Google.
All’inizio, era fondamentalmente un sistema che permetteva all’AI di analizzare i documenti che tu stesso caricavi.
Poi, nel corso del 2024, sono arrivati gli aggiornamenti “multimodali”, che hanno introdotto il supporto per le presentazioni Slides e le discussioni audio.
E, ovviamente, non poteva mancare la versione a pagamento con le sue belle statistiche d’uso per chi è disposto a mettere mano al portafoglio.
Adesso, quasi a voler coronare questa scalata, iniziano a fioccare pure i riconoscimenti: Tom’s Guide, per esempio, lo ha incoronato “Miglior Strumento di Ricerca” nei suoi AI Awards 2025, come si può leggere direttamente su Tom’s Guide.
Addirittura, un redattore senior di CNET lo ha definito il suo “strumento AI preferito di tutti i tempi”, un’affermazione forte riportata nero su bianco su CNET.
Tutto molto bello, non c’è che dire.
Ma quando si parla di premi e recensioni al miele, soprattutto quando c’è di mezzo un colosso come Google che, si sa, ha i suoi modi per farsi pubblicità, un pizzico di sano scetticismo non guasta mai.
Non credi?
Certo, l’idea di avere tra le mani uno strumento che promette di velocizzare ricerche complesse fa gola a molti.
Prendiamo, ad esempio, la testimonianza del Dr. Matthew Fox, un ricercatore nel campo della salute pubblica, il quale ha dichiarato che NotebookLM ha “accelerato drasticamente il suo apprendimento” su argomenti tecnici piuttosto ostici, come raccontato da Team Public Health.
Testimonianze come questa hanno il loro peso, è innegabile.
Ma la vera domanda che ronza in testa è: questa nuova veste collaborativa lo renderà davvero uno strumento indispensabile, o finirà per essere solo un’alternativa di nicchia ai soliti giganti come ChatGPT e Claude che, per il brainstorming individuale e le necessità quotidiane, diciamocelo chiaramente, continuano a fare egregiamente il loro lavoro?
Tra promesse e realtà: cosa devi davvero sapere prima di buttarti sulla condivisione di NotebookLM
Prima di farti prendere dall’entusiasmo e iniziare a condividere i tuoi quaderni NotebookLM a destra e a manca, ci sono un paio di cosette che è meglio tenere bene a mente, dettagli non proprio trascurabili che emergono leggendo con attenzione, ad esempio, quanto riportato da 9to5Google. Tanto per cominciare, una cosa che potrebbe sembrare ovvia ma che è sempre bene ribadire: se per caso cancelli un quaderno o decidi di renderlo privato, puff, il link che avevi condiviso smette di funzionare all’istante.
Poi, come ti accennavo prima, quelle belle panoramiche audio che sembrano tanto comode sono, per ora, limitate alla lingua inglese e, a quanto pare, ogni tanto tendono a prendere qualche cantonata. E, come spesso accade in questi casi, c’è la solita distinzione tra utenti paganti e utenti “normali”: chi non sborsa un centesimo ha accesso alla condivisione base, mentre chi apre il portafoglio può beneficiare di analytics più avanzate.
È la solita vecchia storia, insomma: le funzionalità davvero sfiziose sono quasi sempre nascoste dietro un abbonamento.
Google ci racconta che NotebookLM, ora potenziato con la sua intelligenza artificiale Gemini 2.5 Flash, si candida a diventare una valida alternativa ai tradizionali strumenti per documenti collaborativi, specialmente per chi lavora nel mondo accademico o in team tecnici. E, come da copione, promette futuri aggiornamenti mirabolanti, tipo un supporto multilingua più esteso e la possibilità di modificare i documenti in tempo reale insieme ad altri utenti.
Staremo a vedere, come si suol dire.
Perché, se da un lato l’idea di uno strumento più strutturato e focalizzato sulla collaborazione basata su fonti specifiche ha il suo perché, dall’altro il rischio è che si tratti dell’ennesima piattaforma che cerca di accaparrarsi un pezzetto del nostro tempo e, non dimentichiamolo, dei nostri dati, promettendo una rivoluzione che, alla fine della fiera, potrebbe rivelarsi solo un piccolo, marginale aggiustamento.
Tu che ne pensi?
Sarà davvero la svolta che cambierà il nostro modo di lavorare o solo un altro fuoco di paglia nell’ormai affollatissimo e un po’ caotico mondo dell’intelligenza artificiale?
Wow, figo! Condividere i quaderni è un’idea geniale, vediamo se funziona! Speriamo!