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Contattaci ora →Meta introduce annunci mirati negli aggiornamenti di stato e canali a pagamento, nonostante le smentite passate e le promesse di un’esperienza senza interruzioni pubblicitarie.
Dopo anni di promesse e smentite, WhatsApp introdurrà la pubblicità. Gli annunci appariranno negli aggiornamenti di stato e tramite canali promossi, con l'obiettivo di monetizzare la vasta base utenti. Meta assicura che i messaggi privati resteranno criptati, ma i dati su posizione e interazioni guideranno la profilazione. La mossa solleva interrogativi sulla privacy in vista del lancio globale previsto per fine 2025.
WhatsApp si arrende: la pubblicità sbarca sulla tua chat preferita
E così, alla fine, anche l’ultimo baluardo sembra essere caduto. WhatsApp, l’applicazione che ha fatto della messaggistica privata e senza fronzoli la sua bandiera, sta per introdurre la pubblicità, lo comunica Meta.
Sì, hai capito bene.
Meta, la casa madre, ha deciso che è ora di far fruttare quei miliardi di utenti, e lo farà infilando annunci mirati direttamente negli aggiornamenti di stato e promuovendo canali a pagamento nella scheda “Aggiornamenti”. Una mossa che, diciamocelo, era nell’aria da un po’, nonostante le smentite passate e le promesse iniziali di un’esperienza senza interruzioni pubblicitarie fatte ai tempi dell’acquisizione per la modica cifra di 19 miliardi di dollari, come dettagliato da Marketing Dive.
Ma come funzionerà esattamente questo nuovo sistema e, soprattutto, cosa significa per la tua privacy?
Annunci su misura (dicono loro): come Meta leggerà i tuoi interessi
La pubblicità, stando a quanto riportato, apparirà nella sezione stato – quella che ormai 1.5 miliardi di persone usano quotidianamente – dopo aver visualizzato alcuni aggiornamenti dei tuoi contatti, un po’ come già succede con le Storie di Instagram.
E qui sorge la prima, grande domanda: come faranno a proporti annunci “rilevanti”?
Meta assicura che i messaggi personali, le chiamate e i gruppi rimarranno criptati end-to-end e quindi, teoricamente, al sicuro da occhi indiscreti e algoritmi pubblicitari. Il sistema, invece, si baserà su dati come la tua posizione geografica (paese e città), la lingua che usi, i canali che segui e le tue interazioni passate con altri annunci sulla piattaforma. Addirittura, se hai collegato i tuoi account Meta, le preferenze espresse su Facebook e Instagram potrebbero influenzare ciò che vedrai su WhatsApp.
Alice Newton Rex, vice presidente di WhatsApp, ha dichiarato che queste novità “aiutano le persone a scoprire business direttamente su WhatsApp”, perché, a suo dire, “quello che sentiamo dalle aziende è che vogliono essere scoperte organicamente dove le persone passano già il loro tempo”, come descritto da TechCrunch.
Una spiegazione che suona un po’ come voler indorare la pillola, non trovi?
Il confine tra “scoperta organica” e profilazione mirata sembra sempre più sottile, come puoi leggere su Il Post.
Dietro le quinte: la vera strategia di monetizzazione e le ombre del passato
Non giriamoci intorno: l’obiettivo principale di Meta è monetizzare.
Oltre agli annunci negli Stati, vedremo canali a pagamento dove i creator potranno offrire contenuti premium e la possibilità per le aziende di promuovere i propri canali per farsi trovare più facilmente. Si tratta di un’espansione delle attuali strategie di WhatsApp Business, che già permetteva una forma di pubblicità “click-to-WhatsApp”.
Questa svolta, però, contraddice nettamente i piani del 2018, poi accantonati, che già prevedevano annunci negli Stati ma che sollevarono un polverone per questioni di privacy, e arriva dopo che nel 2023 WhatsApp aveva negato l’esplorazione di opzioni pubblicitarie.
La domanda sorge spontanea: quanto peseranno queste nuove forme di guadagno sulle casse di Meta e, soprattutto, a quale prezzo per noi utenti?
La trasparenza sull’uso dei dati sarà reale o ci troveremo di fronte all’ennesima promessa da marinaio in un mare già fin troppo affollato di dubbi sulla gestione della nostra privacy, specialmente con il GDPR europeo che osserva attentamente ogni mossa?
Il rollout globale è previsto per la fine del 2025, e solo allora capiremo veramente la portata di questo cambiamento.
Che delusione! Speravo WhatsApp restasse un’oasi senza pubblicità. Pazienza, vedremo come sarà.
Era prevedibile, purtroppo. Vedremo se sarà troppo invasiva.
Eh, Antonio, temo sarà peggio del previsto. La profilazione mi preoccupa più delle pubblicità stesse.
Ormai era solo questione di tempo. Speriamo almeno non diventino troppo insistenti, altrimenti cambio app.