WordPress e Intelligenza Artificiale: le cose stanno cambiando sul serio?

Anita Innocenti

Le regole del digitale stanno cambiando.

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Tra grandi promesse e l’ombra di Google, WordPress punta sull’AI per restare il re del web, ma la community si interroga sul futuro dell’originalità e del lavoro.

WordPress, che alimenta oltre il 40% del web, ha formato un team dedicato all'Intelligenza Artificiale. Guidato da James LePage e con membri da Google, l'obiettivo è rendere la piattaforma "completamente accessibile all'AI", iniziando con plugin. Sorgono però dubbi su quanto l'evoluzione sarà aperta e sull'impatto per la community e i creatori.

WordPress e intelligenza artificiale: rivoluzione in vista o solita minestra riscaldata?

WordPress, il gigante che alimenta una fetta enorme del web (parliamo di oltre il 40% dei siti, mica bruscolini), ha deciso che è ora di giocare pesante con l’intelligenza artificiale. James LePage, che in Automattic (l’azienda dietro WordPress.com, per capirci) guida la divisione AI e ora co-dirige il nuovo WordPress AI Team, ha vuotato il sacco in una recente intervista con Search Engine Journal.

La sua visione?

Trasformare WordPress in una piattaforma «completamente accessibile all’AI», dove queste intelligenze artificiali potranno non solo leggere i nostri contenuti, ma interagire con essi in modi che, a detta sua, manterranno vivo lo spirito del web aperto. Ora, quando sento «grandi promesse» e «spirito del web aperto» nella stessa frase pronunciata da chi lavora per colossi, un campanello d’allarme mi suona sempre.

Ma andiamo con ordine.

La notizia bomba è la creazione di un team dedicato all’AI, e non parliamo di novellini. Oltre a LePage, troviamo figure come Felix Arntz e Pascal Birchler, entrambi pezzi da novanta di Google, e Jeff Paul di 10up, gente che con WordPress ci lavora da una vita, come riportato su The Repository.

L’idea, come descritto sul blog ufficiale di WordPress.org, è quella di iniziare testando le funzionalità AI attraverso plugin specifici, un po’ come hanno già fatto con successo per le performance, per poi, eventualmente, integrarle nel cuore del sistema. Una strategia che sulla carta sembra prudente, ma viene da chiedersi: con Google così presente nel team, quanto sarà «aperta» e «comunitaria» questa evoluzione e quanto invece orientata a logiche che conosciamo fin troppo bene?

La visione di LePage: un web “potenziato” o un altro giardino recintato?

LePage, nell’intervista a Search engine journal, dipinge un futuro in cui WordPress diventa il fulcro per l’espressione digitale nell’era dell’AI, un luogo dove anche chi non mastica codice può dare vita a idee complesse. Immagina agenti AI che “consumano” e interagiscono con i contenuti dei nostri siti in maniera nativa.

Bello, vero?

Forse.

Ma il confine tra “potenziamento” e “controllo” può diventare sottile. Se da un lato si promette di non creare un’altra piattaforma chiusa, dall’altro l’introduzione di API REST specifiche per l’interazione con agenti AI fa sorgere qualche domanda su chi detterà le regole di questo nuovo gioco e con quali standard. L’obiettivo dichiarato è nobile: mantenere WordPress come baluardo del web aperto. Ma quando si parla di tecnologie così pervasive e di attori così ingombranti, il rischio che le promesse restino solo sulla carta è sempre dietro l’angolo.

E mentre WordPress si prepara a questa “rivoluzione”, cosa succede nel resto del mercato?

Beh, non stanno certo a guardare.

WordPress all’inseguimento: tra concorrenza feroce e dubbi della community

La mossa di WordPress non arriva dal nulla. Piattaforme come Wix e Squarespace, come evidenziato da TechCrunch, hanno già sfoderato i loro costruttori di siti potenziati dall’AI, e pare che quasi la metà dei nuovi siti su WordPress.com stia già usando strumenti AI-assistiti.

Quindi, più che un’innovazione pionieristica, sembra quasi una rincorsa per non perdere terreno.

Mary Hubbard, Direttrice Esecutiva di WordPress, citata anche da Delicious Brains, rassicura tutti dicendo che l’integrazione dell’AI avverrà “alla maniera di WordPress”: aperta, inclusiva e con i valori della community al centro.

Parole sante, speriamo.

Intanto, però, nella community qualche perplessità serpeggia. C’è chi si interroga sull’autenticità dei contenuti generati dall’AI – un tema già caldo con plugin esistenti come Jetpack AI Assistant, come discusso su Bluehost – e chi, come riporta un sondaggio di WP Engine, teme per il futuro dei lavori più basilari nel mondo WordPress.

La domanda che sorge spontanea è: questa spinta verso l’AI porterà davvero un valore aggiunto tangibile per chi crea contenuti e gestisce siti web, o è solo l’ennesima corsa all’ultima tecnologia, con il rischio di appiattire ulteriormente l’originalità e la voce umana sul web?

Staremo a vedere se queste nuove implementazioni sapranno davvero fare la differenza o se ci ritroveremo con strumenti che promettono mari e monti ma, alla fine della fiera, complicano solo le cose.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

8 commenti su “WordPress e Intelligenza Artificiale: le cose stanno cambiando sul serio?”

  1. Christian Serra

    AI in WordPress? Vedremo. Spero non diventi solo un’altra moda passeggera per fare cassa. La creatività prima di tutto.

  2. Antonio Vitale

    Team AI da Google? Ottimo, così il mio sito sembrerà ancora più generico e spersonalizzato. Grazie WordPress, sempre avanti!

    1. Federico Ferri

      Antonio, capisco il tuo timore! Forse però l’AI può aiutarci a velocizzare compiti noiosi e liberare tempo per la creatività VERA. Diamole una chance, no? 😉

  3. Se funziona bene, magari mi fa risparmiare tempo. Altrimenti, un’altra complicazione da gestire. Staremo a vedere i risultati concreti.

    1. Vittoria Lombardi

      Tommaso Lodi, speriamo non diventi l’ennesimo strumento che uniforma tutto. Voglio distinguermi, non fondermi nella massa!

    1. Giorgio Colombo

      Federica Parisi, è un rischio concreto. Servirà un controllo umano sui risultati, altrimenti addio originalità. Speriamo si possa disattivare facilmente.

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