Le regole del digitale stanno cambiando.
O sei visibile o sei fuori. Noi ti aiutiamo a raggiungere i clienti giusti — quando ti stanno cercando.
Contattaci ora →Tra ripensamenti strategici, cause legali milionarie e una community in fermento, la piattaforma che alimenta una vasta porzione del web è di fronte a un futuro incerto
Automattic, l'azienda madre di WordPress, ha prima annunciato una pausa nello sviluppo per il 2025, citando costose dispute legali. Poco dopo, ha fatto marcia indietro riprendendo gli investimenti su Core, Gutenberg e AI. La decisione arriva tra tensioni e malumori nella community, sollevando dubbi sul futuro della piattaforma.
Il dietrofront di Automattic: cosa bolle davvero in pentola per WordPress?
Ti starai chiedendo cosa ci sia dietro questa giravolta improvvisa.
Beh, pare che Matt Mullenweg, il gran capo di Automattic, abbia prima tirato il freno a mano con un memo interno ad aprile 2025, parlando di limitare le uscite a WordPress 6.8.
Il motivo?
Una bella gatta da pelare legale con WP Engine, una roba che, stando a quanto dice Mullenweg stesso, sta costando a entrambe le aziende la bellezza di 15 milioni di dollari all’anno. Soldi che, parole sue, potevano finire dritti dritti a migliorare la piattaforma. Poi, a giugno, il colpo di scena: un post sul blog annuncia che si torna a spingere sull’acceleratore, con impegno su WordPress Core, sul tanto discusso editor Gutenberg (che o lo ami o lo odi, poche storie) e pure su progetti legati all’Intelligenza Artificiale.
E non è finita qui: si mormora di un WordPress 6.9 in arrivo per fine 2025, con tanto di restyling del pannello di amministrazione – che, diciamocelo, una rinfrescata se la merita tutta – e nuovi strumenti basati sull’AI, grazie a un team messo su apposta. Però, attenzione: prima si parlava di una sola major release all’anno invece delle solite due, e non è ben chiaro se questa nuova fiammata cambi le carte in tavola sulla velocità di crociera dello sviluppo.
Insomma, un bel pasticcio, non trovi?
E ti assicuro che il bello deve ancora venire, perché la community non è rimasta a guardare…
Tra cause milionarie e malumori della community: un futuro tutto in salita?
Esatto, perché mentre i piani alti giocano a rimpiattino con le strategie, la base, quella che WordPress lo usa e lo fa vivere ogni giorno, ha iniziato a farsi sentire, eccome. E non sono solo voci di corridoio. Pensa che Michele Rosen di IDC, una che di queste cose se ne intende, ha messo nero su bianco la sua preoccupazione, come descritto da Btw.media: se continua così, con questa instabilità, chi amministra siti potrebbe iniziare a guardarsi intorno e cercare alternative più solide.
E stiamo parlando di una piattaforma che, non dimentichiamocelo, muove il 43% di tutto il web.
Mica noccioline!
Ma non è solo l’opinione degli analisti, come puoi leggere su TechCrunch.
Anche figure di spicco della community, come Joost de Valk, il papà di Yoast (sì, quel plugin SEO che probabilmente hai installato anche tu), non le ha mandate a dire. In un intervento che ha fatto parecchio discutere, visionabile su YouTube, ha criticato apertamente la leadership del progetto e ha lanciato l’idea di una governance più decentralizzata, appoggiando l’iniziativa AspirePress.
E come se non bastasse, tra gli sviluppatori serpeggia il malcontento, con discussioni accese su GitHub e Slack dove c’è chi addirittura propone di creare dei ‘fork’, delle versioni alternative di WordPress, per sganciarsi dalle logiche aziendali.
Capisci bene che quando la ciurma inizia ad ammutinarsi, la nave rischia di andare a fondo.
Ma è davvero una situazione senza precedenti o c’è qualcosa che possiamo imparare dal passato?
WordPress al bivio: sopravvivenza o lento declino?
La storia dell’open source è piena di progetti che si sono trovati a un bivio simile.
Pensa a Docker nel 2022 o ai cambi di licenza di Elasticsearch: sono tutti esempi di come le tensioni tra chi mette i soldi (le aziende) e chi ci mette il cuore e il codice (la community) possano stravolgere equilibri consolidati.
E WordPress, con tutta la sua storia, non è immune.
Ricordi lo State of the Word del 2024?
Si parlava di record di attività sui plugin, nuove API in arrivo… sembrava che il motore girasse a mille, come riportato anche sul blog per sviluppatori di WordPress.org.
Tutto questo per dire che è sempre stato l’impegno della base a fare la differenza.
Ora, però, la musica sembra cambiata.
Nonostante la ripresa degli sviluppi da parte di Automattic – che, diciamocelo, è una bella boccata d’ossigeno – i problemi strutturali restano lì, belli pesanti.
C’è la questione delle risorse: quei famosi 15 milioni all’anno in avvocati sono soldi che non vanno in innovazione, è matematica.
Poi c’è il nodo della governance: da una parte Automattic che vuole tenere il timone, dall’altra la community che spinge per modelli più aperti come AspirePress.
E nel frattempo, non è che i concorrenti stiano a guardare, eh.
Piattaforme come Webflow e Shopify continuano a rosicchiare quote di mercato, specialmente tra le piccole e medie imprese e nel settore enterprise, come evidenziato anche da analisi di mercato tipo quelle di Blue Atlas Marketing.
Quindi, che futuro si prospetta?
Gli analisti dicono che la sopravvivenza di WordPress dipenderà dalla sua capacità di rimettere insieme i cocci, di trovare un equilibrio tra gli interessi economici delle grandi aziende e la fiducia della sua immensa community.
È un gioco difficile, che in passato ha fregato anche nomi grossi come Joomla.
Mullenweg ha rilanciato, dicendo di voler continuare a “democratizzare la pubblicazione”.
Belle parole, per carità.
Ma la vera domanda è: basteranno a evitare che il gigante WordPress, che ha fatto la storia del web, finisca per diventare solo un altro ricordo sbiadito?
Staremo a vedere, ma una cosa è certa: i prossimi mesi saranno cruciali.
Mi sembra che ci siano parecchie incertezze sul futuro di WordPress. Speriamo che questa situazione si risolva per il meglio della piattaforma.
Articolo interessante! Sarà interessante vedere come si evolverà la situazione e come reagirà la community. Grazie per l’aggiornamento!