Meta nel caos: Gruppi Facebook cancellati in massa

Anita Innocenti

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Gruppi Facebook chiusi a sorpresa: un errore tecnico o un problema di gestione più ampio che mette a rischio le community online?

Meta ha inaspettatamente cancellato o sospeso migliaia di gruppi Facebook, citando un "errore tecnico" che ha impedito agli amministratori di fare ricorso. L'episodio ha generato forte frustrazione e solleva seri interrogativi sull'affidabilità della moderazione automatizzata e su un possibile trattamento differenziato per gli utenti a pagamento.

Meta nel caos: gruppi Facebook cancellati in massa, e la “soluzione” fa discutere

Te lo dico subito, senza tanti giri di parole: se gestisci un gruppo Facebook, potresti aver passato un brutto quarto d’ora. Parecchi amministratori, da un giorno all’altro, si sono ritrovati con i loro gruppi, magari con migliaia o addirittura milioni di iscritti, sospesi o cancellati di punto in bianco. Parliamo di community dedicate ai temi più disparati: dal supporto per neogenitori ai forum di gaming, passando per gruppi di risparmio e nicchie di appassionati.

Le notifiche?

Vaghe, spesso assurde, con accuse di condivisione di contenuti legati al terrorismo o materiale per adulti, cose che, come puoi immaginare, gli admin hanno negato con forza, come scrive TechCrunch.

E la cosa più frustrante?

Nessuna spiegazione chiara, nessun appiglio per un appello.

Il panico, insomma.

Ma davvero possiamo credere che sia stato solo un “errore tecnico”, come lo ha liquidato Meta?

E cosa significa esattamente “stiamo sistemando le cose”?

La frustrazione monta e Meta tenta di rimediare (a modo suo)

La reazione, come era prevedibile, non si è fatta attendere.

Reddit e altre piattaforme sono state invase da admin furiosi, stanchi di questa moderazione opaca che sembra affidata più a un lancio di dadi che a un criterio logico. “Il nostro gruppo di interior design da 40.000 membri è sparito nel nulla, senza uno straccio di spiegazione o la possibilità di fare ricorso”, lamenta uno di loro. Una storia che si ripete, purtroppo, e che alimenta i dubbi su questi sistemi di intelligenza artificiale che dovrebbero vigilare sui contenuti.

Andy Stone, portavoce di Meta, è intervenuto su TechCrunch dichiarando che sono consapevoli dell'”errore tecnico” e che stanno lavorando per risolvere. Una toppa, più che una soluzione, che arriva sempre dopo che il danno è fatto. E intanto, chi ci rimette sono gli utenti, quelli che magari su quei gruppi ci lavorano o trovano supporto.

Viene da chiedersi:

Ma questa “soluzione” sarà uguale per tutti, o c’è chi, come al solito, ha una corsia preferenziale?

E questi “errori tecnici” non iniziano a essere un po’ troppi per un colosso come Meta?

Dietro il “glitch”: problemi sistemici e un futuro incerto per le community online

La verità, diciamocelo chiaramente, è che questo incidente solleva il velo su questioni ben più profonde.

Non si tratta solo di un “glitch” isolato.

Molti sospettano che dietro ci sia la mano un po’ troppo pesante di un’IA addestrata male, o forse con troppa fretta, a scovare presunte violazioni. E poi c’è quella storia, piuttosto fastidiosa, degli utenti “Meta Verified”, quelli che pagano un abbonamento, che avrebbero ricevuto assistenza prioritaria.

Una disparità di trattamento che fa storcere il naso, perché la sicurezza e l’affidabilità di una piattaforma dovrebbero essere garantite a tutti, non solo a chi mette mano al portafoglio. Questo episodio, tra l’altro, non è un caso unico nel panorama dei social: anche Pinterest e Tumblr hanno avuto i loro bei problemi con ban di massa, adducendo a errori interni o test di filtraggio contenuti finiti male.

Insomma, il quadro che emerge è quello di una gestione della moderazione che fa acqua da tutte le parti, minando la fiducia degli utenti e mettendo a rischio il lavoro e le passioni di chi anima queste community digitali. Viene da domandarsi se queste piattaforme siano davvero in grado di gestire la mole di interazioni che ospitano, o se stiamo assistendo a un progressivo scollamento tra le promesse di connessione e la realtà di un controllo algoritmico sempre più fallibile e, a tratti, ingiusto.

E tu, ti fidi ancora?

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

2 commenti su “Meta nel caos: Gruppi Facebook cancellati in massa”

  1. Antonio Pagani

    Che disastro! Gestisco un piccolo gruppo di appassionati di numismatica e per un attimo ho temuto il peggio. Per fortuna siamo ancora online, ma la paura è stata tanta. Meta deve risolvere questi problemi, non si può lavorare così.

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