Core Web Vitals: WordPress domina il campo del posizionamento Google

Anita Innocenti

Le regole del digitale stanno cambiando.

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La sua sterminata disponibilità di strumenti di ottimizzazione, tra hosting gestiti e plugin di caching, le permette di affrontare ogni aspetto dei Core Web Vitals e competere nel posizionamento sui motori di ricerca

I Core Web Vitals sono ora metriche fondamentali per il posizionamento su Google, influenzando direttamente il fatturato. WordPress, sorprendentemente, dimostra grande adattabilità. Con un vasto ecosistema di strumenti di ottimizzazione, la piattaforma permette di raggiungere risultati impressionanti. Migliorando l'esperienza utente, WordPress consolida la sua posizione dominante nel panorama SEO, con un impatto positivo sul business.

I Core Web Vitals, la nuova moneta del regno di Google

Diciamocelo chiaramente: i Core Web Vitals sono ormai diventati dei veri e propri indicatori di fatturato. Come riportato da Bright Vessel, non si tratta più solo di avere un sito veloce, ma di rispettare al millisecondo le soglie imposte da Google per LCP (Largest Contentful Paint), INP (Interaction to Next Paint) e CLS (Cumulative Layout Shift).

Se il tuo sito rispetta questi parametri, Mountain View ti premia con una maggiore visibilità. Se sgarri, finisci in fondo alla classifica.

Semplice, diretto, quasi spietato.

La questione, però, è più profonda.

Siamo sicuri che questa ossessione per i millisecondi, dettata da una singola multinazionale, sia sempre e solo a vantaggio dell’utente? O non è forse un modo per stringere ancora di più la morsa sul web, costringendo tutti a seguire le sue regole per non sparire dai radar?

Una domanda che vale la pena porsi, soprattutto quando si osserva come i vari CMS stanno reagendo.

E in questa arena, come se la cava il sistema più diffuso al mondo, WordPress?

L’arsenale di WordPress: una risposta pronta (forse troppo)

Qui le cose si fanno interessanti.

WordPress, spesso accusato di essere pesante e obsoleto, sta dimostrando una vitalità inaspettata. Il suo vantaggio competitivo non risiede tanto nel suo “cuore” tecnologico, quanto nella sterminata disponibilità di strumenti di ottimizzazione.

Hosting gestiti ultra-performanti, plugin di caching come WP Rocket, temi leggeri e un’intera comunità di sviluppatori focalizzati sulla performance permettono di affrontare sistematicamente ogni singolo aspetto dei Core Web Vitals.

Il punto, come scrive SEJ, è proprio questo: WordPress fornisce una soluzione per ogni problema. Ma viene da chiedersi se questa abbondanza di “aiutini” esterni non sia, in realtà, la conseguenza di un problema di fondo.

Un sistema che, senza queste aggiunte, sarebbe intrinsecamente meno performante di alternative più moderne e costruite da zero pensando alla velocità.

Stiamo forse assistendo a una brillante operazione di maquillage o a una reale superiorità strutturale?

Al di là delle speculazioni, i dati sul campo sembrano dare ragione a WordPress.

Quando i numeri parlano: storie di successo che fanno riflettere

Le parole servono a poco se non sono supportate dai fatti. E i fatti, in questo caso, sono piuttosto eloquenti. Prendiamo il caso di The Economic Times, un colosso editoriale con 45 milioni di utenti mensili. Attraverso un’ottimizzazione mirata su WordPress, sono riusciti a migliorare il CLS del 250% e l’LCP dell’80%, ottenendo un crollo del tasso di rimbalzo del 43%, come descritto in un’analisi di NitroPack. Un risultato impressionante che si traduce in lettori più soddisfatti e, di conseguenza, maggiori introiti pubblicitari.

O ancora, il caso di Agrofy, un marketplace online che, migliorando l’LCP del 70%, ha visto l’abbandono del caricamento delle pagine crollare del 76%. Questi non sono solo numeri tecnici; sono la prova tangibile di come una performance ottimale impatti direttamente sul business. WordPress, con i suoi strumenti, permette di raggiungere questi traguardi.

La piattaforma, quindi, si conferma una scelta vincente per chi punta alla massima visibilità.

La vera domanda, però, rimane: stiamo costruendo un web migliore e più veloce per gli utenti, o stiamo semplicemente diventando tutti incredibilmente bravi a giocare secondo le regole imposte da Google?

La risposta, probabilmente, sta nel mezzo, ma è una riflessione che ogni imprenditore digitale dovrebbe fare.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

16 commenti su “Core Web Vitals: WordPress domina il campo del posizionamento Google”

  1. Diciamo che WordPress ha un buon background, ma la metrica fine a sé stessa non fa il fatturato. La vera sfida è far funzionare bene il tutto, non solo il piazzamento. Mi chiedo se gli utenti capiscano realmente cosa stanno misurando.

  2. Emanuele Barbieri

    La facilità d’uso di WordPress è innegabile, ma l’efficacia sui Core Web Vitals dipende dall’abilità tecnica di chi gestisce il sito.

    1. Certo, WordPress offre molto, ma non dimentichiamo che dietro quelle metriche c’è sempre del lavoro tecnico. La facilità apparente nasconde la necessità di una mano esperta per far davvero la differenza. Che dite, è solo questione di tempo prima che anche i meno esperti riescano a sfruttarlo al meglio?

  3. Giovanni Graziani

    La vittoria di WordPress sui Core Web Vitals non è poi così sorprendente. La vera questione è se gli utenti capiscono davvero cosa si cela dietro a quelle metriche. Il fumo negli occhi del posizionamento facile nasconde la necessità di competenza reale.

  4. Solita tiritera sui Core Web Vitals. WordPress ha gli strumenti, ma la vera battaglia è nell’implementazione. E se poi il codice è bacato?

  5. WordPress che “domina” i Core Web Vitals? Un’illusione per molti. La vera sfida è l’implementazione, non solo gli strumenti. Se non c’è un approccio solido dietro, tutto resta fumo. Non è la piattaforma a fare la differenza, ma chi la sa piegare ai propri scopi.

    1. È vero, la piattaforma è un punto di partenza, ma la velocità di caricamento e l’interattività sono ciò che conta per l’utente. Spero che questo diventi più chiaro per tutti.

  6. WordPress che domina? Certo, gli strumenti ci sono, ma poi la magia la fa chi sa usarli. Io aspetto ancora il plugin che mi faccia il caffè.

  7. Melissa Benedetti

    Ma quando finiremo di leggere che WordPress “domina”? Certo, offre tanti plugin, ma poi la qualità del sito la fa chi c’è dietro, no? Non è che basta installare qualcosa per fare soldi!

    1. Giovanni Graziani

      Sempre la stessa storia: “WordPress domina”. Ma è il marketing che domina, non la piattaforma in sé. Gli strumenti sono lì per chi sa usarli. Altrimenti, sono solo belle parole. Qualità del sito, fatturato… è la competenza che fa la differenza, non un CMS.

    2. Chiara De Angelis

      Basta con questo tran tran su WordPress. Il fatto è che la maggior parte non sa nemmeno cosa siano i Core Web Vitals.

  8. Ah, WordPress domina. Ma è la competenza di chi lo usa che fa la differenza, non solo gli strumenti.

    1. Certo, WordPress è una piattaforma con tanti agganci, ma che sia “sorprendente” la sua adattabilità mi pare un po’ eccessivo. Non è che il merito sia solo della macchina, no?

  9. Riccardo De Luca

    Ma dai, un altro articolo che esalta WordPress? Certo, ci sono tanti strumenti, ma poi se l’utente non sa usarli, il sito resta lento. Che poi, ma chi ci crede che bastano pochi click per dominare Google?

  10. Certo, WordPress ha i suoi meriti nel gestire questi parametri. Le opzioni ci sono. Alla fine, sono solo metriche imposte da Google, nient’altro. Ci si adatta e si tira avanti.

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