Le regole del digitale stanno cambiando.
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Mentre l’importanza dei backlink diminuisce, le menzioni del brand diventano il nuovo metro di misura per la visibilità online, aprendo un dibattito su chi realmente beneficia di questo cambiamento.
Una ricerca Ahrefs rivela un cambio epocale nella SEO per l'IA di Google: i backlink perdono rilevanza, le brand mention sono il fattore chiave per la visibilità negli AI Overviews. Questo sistema, apparentemente meritocratico, rischia di favorire i colossi. Ahrefs, con Brand Radar, offre una soluzione, premiando reputazione e PR su ogni trucco algoritmico.
Il re è nudo: perché i backlink non contano (quasi) più per l’IA
Diciamocelo, per anni abbiamo vissuto con un mantra: più backlink hai, più sei importante per Google. Un dogma che ha generato un’industria intera, a volte anche un po’ opaca. Ora, però, quel castello di certezze sta venendo giù, pezzo dopo pezzo.
Una nuova ricerca di Ahrefs, basata sull’analisi di 75.000 brand, sta mettendo nero su bianco quello che alcuni di noi sospettavano da tempo: nel mondo delle risposte generate dall’intelligenza artificiale, i link contano molto meno di quanto pensi.
Il nuovo re sono le brand mention, le semplici menzioni del tuo marchio in giro per il web.
I dati, come descritto da Search Engine Journal, parlano una lingua brutale: c’è una correlazione dello 0.664 tra le menzioni di un brand e la sua visibilità negli AI Overviews di Google. Un numero che fa impallidire le vecchie metriche legate ai link.
Non è un cambiamento da poco, è un ribaltone.
I brand che si trovano nel 25% più alto per numero di menzioni ottengono una visibilità dieci volte superiore rispetto agli altri. Peggio ancora, un buon 26% delle aziende analizzate è praticamente un fantasma per l’IA, con zero menzioni.
È evidente che le regole del gioco sono cambiate.
Ma la vera domanda non è cosa sta succedendo, ma perché.
E soprattutto, a chi conviene questo nuovo ordine?
Un gioco truccato per i soliti noti?
La spiegazione tecnica è che i modelli linguistici come quello di Google non ragionano più in termini di “voti” (i link), ma di “consenso”. Se tanti siti autorevoli parlano di te in un certo contesto, l’IA capisce che sei rilevante in quel settore.
Logico, no?
Forse troppo.
Perché se scavi un po’, ti accorgi che questo sistema, apparentemente meritocratico, rischia di creare un club esclusivo dove chi è già famoso diventa sempre più visibile, e chi parte da zero fa una fatica tremenda.
Non è una mia supposizione, sono sempre i numeri a dirlo. Lo studio di Ahrefs rivela che i 50 brand più grossi si prendono quasi il 30% di tutte le citazioni negli AI Overviews. Questo significa che la visibilità si sta concentrando nelle mani di pochi, i soliti colossi che hanno già budget milionari per la stampa e le PR.
Quindi, la domanda che dobbiamo farci è scomoda: Google sta davvero premiando l’autorevolezza o ha semplicemente creato un meccanismo che blinda la posizione dominante di chi è già al vertice, lasciando le briciole a tutti gli altri?
Il sistema sembra quasi disegnato per consolidare il potere. E proprio mentre questo allarme si diffonde, la stessa Ahrefs, che ha acceso la miccia, si presenta con la soluzione in mano.
Sarà un caso?
La “cura” di Ahrefs e cosa significa davvero per il tuo business
Ovviamente, Ahrefs non si è limitata a lanciare il sasso. Ha subito presentato il suo nuovo strumento, Brand Radar (ce ne ha parlato Despina Gavoyannis su SEO Confidential), progettato proprio per monitorare le menzioni del brand all’interno delle risposte IA.
Una mossa di marketing perfetta: prima ti mostro un problema enorme e spaventoso, poi ti vendo la medicina per curarlo.
E sia chiaro, lo strumento, come riportato da alcune prime recensioni, sembra anche funzionare bene. Ma il punto non è correre a comprare l’ennesimo abbonamento.
La vera lezione qui è un’altra, ed è molto più profonda.
Questo cambiamento ci costringe a smettere di pensare in termini di “trucchi per l’algoritmo” e a concentrarci su quello che conta davvero: costruire un brand di cui la gente parli.
Non perché glielo chiedi, ma perché offri un valore tale da meritare di essere citato.
Significa che le pubbliche relazioni, i contenuti di qualità che vengono ripresi spontaneamente e la reputazione che ti costruisci offline diventano più importanti di qualsiasi strategia di link building.
Alla fine, l’intelligenza artificiale non sta facendo altro che ascoltare le conversazioni che già avvengono sul web.
Il tuo compito, oggi più che mai, non è quello di urlare più forte degli altri, ma di diventare l’argomento di quella conversazione.
