La guerra invisibile dell’IA: ChatGPT e Google si scontrano sul futuro della ricerca

Anita Innocenti

Le regole del digitale stanno cambiando.

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Mentre ChatGPT si apre a nuove fonti, Google restringe il campo, sollevando interrogativi sulle logiche che guidano le scelte dei due colossi.

Mentre ChatGPT e Google adottano strategie AI divergenti, il futuro della ricerca è frammentato. ChatGPT espande le fonti, Google si restringe e ribalta il ruolo di Reddit. Questa dinamica solleva interrogativi sulla trasparenza e gli interessi dei giganti, creando un campo di gioco complesso e incerto per la visibilità dei brand online.

ChatGPT apre le porte, Google le chiude (o quasi)

Da una parte abbiamo ChatGPT che, negli ultimi mesi, ha mostrato una certa vivacità, quasi un’irrequietezza.

Ha aumentato le menzioni ai brand di circa il 12%, come se stesse tastando il terreno, provando a citare nomi nuovi e diversificando le sue fonti in modo quasi frenetico, con un balzo dell’80% solo a ottobre.

Sembra quasi che stia cercando di allargare il suo giro di conoscenze.

Dall’altra parte, invece, Google con la sua AI Mode si comporta da padrone di casa che ha deciso di fare una selezione molto stretta all’ingresso.

Le menzioni ai brand sono diminuite del 4%, segno che Big G sta consolidando le sue posizioni, affidandosi a un gruppo più ristretto e, a suo dire, “verificato” di fonti.

I dati di Semrush parlano chiaro: mentre uno sperimenta, l’altro si barrica.

Ma se pensi che la differenza sia solo qui, aspetta di vedere cosa è successo con una delle piattaforme più discusse del web.

Il clamoroso ribaltone di Reddit

Sto parlando di Reddit. Qui la situazione si fa quasi comica, se non fosse così seria. Su ChatGPT, le citazioni provenienti da Reddit sono crollate dell’82%. Sembra quasi che OpenAI, dopo le critiche per essersi basata troppo su contenuti non sempre affidabili, stia facendo marcia indietro.

E Google?

Fa l’esatto opposto. Nella sua AI Mode, le menzioni a Reddit sono schizzate in alto del 75%, trasformandola nella seconda fonte più citata dopo Amazon.

Diciamocelo, viene da chiedersi perché Google, che per anni ha guardato con sospetto i contenuti generati dagli utenti, ora li elevi quasi a vangelo.

Una mossa strategica per dare l’illusione di risposte più “autentiche” e meno aziendali?

O c’è sotto qualche accordo di cui non sappiamo nulla?

Il dubbio resta, ed è pesante.

E mentre questi due giganti giocano la loro partita usando Reddit come pedina, che ne è di tutti gli altri?

Un campo di gioco frammentato dove l’autorità non è scontata

Per te che hai un’attività, tutto questo si traduce in una confusione enorme. Non esiste più una sola “verità” o una singola strategia per farsi notare.

I brand che ottengono visibilità su una piattaforma non è detto che la ottengano sull’altra. Certo, ci sono 61 marchi, i soliti noti, che riescono a comparire in entrambe le liste, ma per tutti gli altri la strada è in salita e, soprattutto, biforcuta.

Ogni settore ha le sue dinamiche: l’elettronica di consumo e il software sembrano piacere di più a ChatGPT, mentre la finanza è in calo. Su Google, invece, quasi tutto è stabile o in declino, con una timida eccezione per la moda.

Questo significa che la visibilità del tuo brand dipende sempre di più non solo da cosa fai, ma da quale cancello decidi di bussare.

La partita per farsi trovare online non si gioca più su un unico campo, ma su più tavoli contemporaneamente.

E, ammettiamolo, non è affatto detto che le regole siano le stesse per tutti.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

6 commenti su “La guerra invisibile dell’IA: ChatGPT e Google si scontrano sul futuro della ricerca”

  1. Ma certo, un gigante si allarga mentre l’altro chiude le porte. Come sempre, chi ha le leve decide chi entra e chi resta fuori dal giardino recintato del web. Roba da matti, no?

  2. Questi due giganti si scontrano per il controllo dei contenuti. Per noi, solo un altro gioco di potere. Chi paga di più vince.

  3. Veronica Napolitano

    Tutta questa aria fritta sull’IA. Google stringe, ChatGPT apre. Solito teatrino per chi ci deve vendere qualcosa. Alla fine, chi ci perde siamo noi, sommersi da contenuti taroccati. Chi ha il potere, decide. Che novità.

    1. Ma certo, i giganti del web giocano al monopolio con i nostri dati. 🤨 Chi controllerà la ricerca, controllerà il mondo.

  4. Ah, la solita storia: chi comanda decide quali porte aprire o chiudere. 🙄 Come se non bastassero già abbastanza filtri.

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