Google conclude il Core Update di Giugno 2025: 16 giorni sulle montagne russe (e non sembra finita qui)

Dal 30 giugno al 17 luglio, il motore di ricerca ha ridefinito i criteri con cui premia o penalizza i contenuti online, segnando uno degli aggiornamenti più turbolenti degli ultimi anni

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📌 TAKE AWAYS

  • Il Core Update di giugno 2025 è stato uno dei più turbolenti degli ultimi anni, con un’intensità paragonabile a un sisma algoritmico. Nessun settore è stato risparmiato: salute, finanza, e-commerce, ricette, giochi, media e social hanno registrato picchi e crolli improvvisi di visibilità.
  • Google, almeno nelle intenzioni, intende premiare contenuti originali, autorevoli e realmente utili per gli utenti, spingendo verso un modello sempre più meritocratico e selettivo. Il messaggio è chiaro: chi non evolve, resta indietro.
  • La visibilità di un sito non si gioca più solo sulla SERP classica: essere ignorati oggi da Google può significare essere esclusi domani dalle fonti consultate e citate da AI Overviews, LLM e assistenti conversazionali. Occorre una visione d’insieme: contenuti di qualità, velocità del sito, UX mobile, profilo autoriale, coerenza del brand e segnali che ispirino fiducia, come recensioni positive, fonti verificate e presenza online trasparente.
Il Core Update di Google di giugno 2025, terminato il 17 luglio 2025, ha rivoluzionato i risultati di ricerca, colpendo tutti i settori.
Big G intende ora premiare i contenuti autentici e autorevoli, almeno in teoria.
Chi non si adatta rischia di scomparire anche dalle risposte dell’intelligenza artificiale (AI Overviews, Gemini ecc.), non solo dalla SERP tradizionale.

Dal 30 giugno al 17 luglio, il motore di ricerca ha ridefinito i criteri con cui premia o penalizza i contenuti online, segnando uno degli aggiornamenti più turbolenti degli ultimi anni

Ce l’abbiamo fatta. O meglio, ce l’ha fatta.

Confesso, non pensavo che Google riuscisse a concludere un aggiornamento di questa portata in sole tre settimane.

Per sedici giorni, ho seguito i grafici di volatilità con la stessa tensione con cui controlli il meteo quando hai una sola settimana di ferie in estate: ogni nuvola è un presagio, ogni grado in meno un tradimento, ogni folata di vento un incubo che potrebbe rovinarti la tanto agognata vacanza al mare.

E poi, il 17 luglio 2025, è arrivato il comunicato ufficiale: il “June 2025 Core Update” è concluso. Fine della scossa. O forse, solo l’inizio delle vere repliche.

Roll out Core Update June 2025 annuncio Google 17 luglio 2025

Dal 30 giugno, il gigante di Mountain View ha rimescolato le carte del suo sterminato archivio digitale, decidendo chi merita di stare in prima fila e chi deve accomodarsi nelle retrovie.

Se gestisci un’attività online, se il tuo fatturato dipende da quel flusso vitale di visitatori che arrivano da una ricerca (o da una risposta IA, sarebbe meglio dire), queste non sono solo notizie tecniche.

Dall’e-commerce ai blog indipendenti, l’impatto è stato globale e trasversale, lasciando vincitori, sconfitti e molti interrogativi sul futuro (come ti avevo preannunciato qui).

E tu? Hai avuto il coraggio di aprire Google Analytics stamattina? Hai chiesto ai tuoi consulenti SEO qualche ragguaglio in merito? L’hai fatto con quella strana miscela di speranza e terrore, simile a quando si controlla l’estratto conto dopo un acquisto d’impulso?

Se non l’hai ancora fatto, mettiti comodo. C’è molto di cui parlare.

Le avvisaglie della tempesta: quando il buongiorno si vede dal mattino…

Facciamo un rapido flashback a cinque giorni fa, precisamente a quel weekend del 12-14 luglio, per capire meglio.

L’aggiornamento di giugno 2025 era in pieno svolgimento e la parola d’ordine tra gli esperti era una sola: “mega-turbolenza”.

I grafici dei tool di monitoraggio SEO sembravano il cardiofrequenzimetro della mia cyclette quando ci salgo dopo il pranzo di Natale, col fiato corto e il senso di colpa a mille.

Fonte Algoroo 14 luglio 2025
Algoroo
Fonte SerpStat 14 luglio 2025
SerpStat
Fonte SimilarWeb 14 luglio 2025
SimilarWeb

A fotografare la situazione con precisione chirurgica è stato l’analista Gabe, che nelle sue “Core Update Notes” del 12 luglio ha descritto un panorama di “enormi picchi e crolli di visibilità”.

Gabe ha sottolineato come l’onda d’urto fosse trasversale, colpendo indiscriminatamente tutti i settori: “ho visto grandi aumenti e cali in ambito salute e medicina, finanza, e-commerce, media, giochi, social, ricette e altro ancora”, ha scritto, confermando che nessuno poteva sentirsi al sicuro.

La sua analisi, però, rivelava un dettaglio ancora più inquietante: al 12 luglio, quasi nessuna tendenza si era invertita. In pratica, “chi perde continua a perdere, chi cresce continua a salire”, una traiettoria quasi inesorabile che lasciava presagire verdetti netti e senza appello.

Questo quadro tecnico trovava eco nelle voci disperate e confuse dei forum come WebmasterWorld.

Per ogni “Ho visto un recupero del 30% finora”, c’erano dieci “Il traffico è terribile. Ha iniziato a precipitare il 7 luglio”.

Per ogni sito che riconquistava posizioni nelle “AI Overviews” – un punto, sottolineava lo stesso Gabe, che dimostra come la qualità per la ricerca tradizionale sia la stessa che alimenta l’IA – ce n’erano altri che si vedevano sparire.

Glenn Gabe su X 13 luglio 2025
Fonte Glenn Gabe 13 luglio 2025
Fonte Glenn Gabe 13 luglio 2025
Fonte Glenn Gabe 13 luglio 2025
Fonte Glenn Gabe 13 luglio 2025
Fonte Glenn Gabe

Il tutto era aggravato dal sospetto, sollevato da molti, che parte del traffico fosse opera di bot, rendendo i dati ancora più difficili da interpretare. Era il ritratto perfetto di un sistema nel pieno del suo ricalcolo: un’altalena impazzita di fortune e sventure, prima che il professore consegnasse le pagelle finali.

Cronaca di un cataclisma annunciato: cosa è successo davvero?

Sappiamo quanto gli algoritmi di Google siano più lunatici di un professore universitario che cambia criteri di valutazione a ogni esame.

“Quelli con i capelli rossi questo semestre avranno il 30 assicurato, indipendentemente da come andranno!”

Ogni tanto, questo prof non si accontenta più del compitino svolto a memoria; ora vuole pensiero critico, originalità, fonti impeccabili. Così, si chiude nel suo studio per un paio di settimane e ricalcola tutti i voti. Tutti quanti.

Questo, in parole povere, è un “Core Update”. Non è una punizione per chi ha copiato (per quello ci sono le penalità manuali, ben più dirette e brutali). È un riallineamento generale. Una promozione per chi ha saputo interpretare meglio lo spirito dei tempi, e una retrocessione, spesso dolorosa, per chi è rimasto indietro.

L’update di giugno 2025, iniziato alle 10:37 del 30 giugno e terminato alle 4:18 del 17 luglio (orario della costa est americana, perché il mondo digitale vive secondo quel fuso), è stato uno dei più potenti degli ultimi anni.

I sismografi digitali, strumenti come Semrush, Sistrix e Mozcast, sono ancora incandescenti.

Fonte Data for SEO volatilità post Google core update june 2025 17 luglio 2025
Data for SEO
Fonte Semrush volatilità post Google core update june 2025 17 luglio 2025
Semrush
Fonte Mozcast volatilità post Google core update june 2025 17 luglio 2025
Mozcast
Fonte Sistrix volatilità post Google core update june 2025 17 luglio 2025
Sistrix

La volatilità, ovvero la rapidità e l’ampiezza con cui i siti web salgono e scendono nei risultati di ricerca, ha raggiunto picchi vertiginosi (se ricordi ti avevo preparato a quest’eventualità in questo articolo), specialmente intorno al 2 e poi di nuovo dal 10 luglio in poi.

La scossa è stata globale, ha interessato tutte le lingue e tutti i settori.

Dalle parole di Google, un aggiornamento “regolare” progettato per “far emergere contenuti pertinenti e soddisfacenti per gli utenti”.

Una frase che, nella sua disarmante semplicità burocratica, nasconde un mondo di complessità e, per molti, di sofferenza. Perché, come avrai capito, la definizione di “soddisfacente” è a totale discrezione del professore.

Johannes Beus di Sistrix su LinkedIn 17 luglio 2025
Johannes Beus di Sistrix su LinkedIn 17 luglio 2025
Johannes Beus di Sistrix su LinkedIn 17 luglio 2025
Sistrix

Le due facce della medaglia: i decimati e i miracolati

In questi giorni, forum di settore come WebmasterWorld sono diventati dei veri e propri diari di guerra.

C’è chi, con disperazione, scrive: “I miei siti sono decimati. Traffico a -70%, vendite azzerate”.

E chi rincara: “Decimato… la prima volta in tanti, tanti anni di attività”.

Racconti di business online che, da un giorno all’altro, hanno visto il loro flusso di clienti prosciugarsi, come se qualcuno avesse chiuso un rubinetto invisibile.

Questi non sono numeri astratti. Dietro quel “-70%” c’è un imprenditore che forse non riuscirà a pagare gli stipendi. Dietro “vendite azzerate” c’è un progetto di vita che vacilla. Questo è l’impatto umano di una manciata di righe di codice aggiornate a migliaia di chilometri di distanza.

Capisci quanto può essere rischioso non affidarsi a un consulente SEO esperto che metta il tuo sito al riparo da fluttuazioni violente e improvvise?

Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia.

La più interessante, forse.

Molti operatori hanno notato recuperi, a volte parziali, di siti che erano stati pesantemente colpiti da aggiornamenti precedenti, in particolare dal famigerato “Helpful Content Update” del settembre 2023.

È come se Google avesse detto: “Ok, forse con te ero stato un po’ troppo severo. Riesaminiamo il tuo caso”. Questo ci dice che la partita non è mai veramente finita e che la qualità, alla lunga, può riemergere dalle sabbie mobili.

E poi c’è un dettaglio quasi diabolico, osservato da molti analisti.

Spesso, nei giorni immediatamente precedenti al crollo di un sito, Big G gli concede un’inspiegabile, breve fiammata di visibilità.

Un piccolo aumento di traffico, quasi un assaggio di gloria.

Perché?

L’ipotesi più accreditata è che sia un test finale.

Google spinge il tuo sito un po’ più in alto, raccoglie dati freschi su come gli utenti interagiscono con esso e poi emette il suo verdetto finale.

È un po’ come se la banca ti aumentasse il fido per 24 ore solo per vedere se corri a comprare uno yacht, prima di decidere se sei affidabile.

Inquietante, vero?

Oltre la ricerca tradizionale: perché questo aggiornamento riguarda anche l’intelligenza artificiale

Ora, potresti pensare: “Ok, tutto molto interessante, ma io punto anche sui nuovi motori di ricerca basati su IA, sui Large Language Models (LLM) come ChatGPT e Gemini. Lì le regole sono diverse, no?”.

Sbagliato. E questo è il punto fondamentale che devi capire.

L’ossessione di Google per i “contenuti utili, affidabili e pensati per le persone” (“helpful, reliable, people-first content“) non è solo una mossa per migliorare i suoi risultati di ricerca tradizionali. È la base strategica per vincere la guerra del futuro: quella dell’intelligenza artificiale.

Un LLM, per dare una risposta coerente e affidabile, ha bisogno di attingere a fonti di altissima qualità. Deve saper distinguere un articolo scritto da un vero esperto da un collage di testi raffazzonato e pieno di parole chiave.

I segnali che Google usa per classificare il tuo sito nel suo motore di ricerca (autorevolezza, competenza, fiducia, esperienza dell’utente) sono esattamente gli stessi segnali che userà per decidere se il tuo contenuto è degno di essere citato come fonte nelle risposte della sua IA.

Essere penalizzati o ignorati da un Core Update come quello di giugno non significa solo perdere traffico oggi.

Significa rischiare di diventare invisibili domani, tagliati fuori dal nuovo ecosistema di risposte dirette fornite dall’IA, che sta rapidamente diventando il primo punto di contatto per milioni di utenti.

La visibilità del tuo brand non si gioca più solo sulla “pagina blu” di Google, ma sulla sua capacità di diventare una fonte autorevole per gli algoritmi del futuro.

Per questa ragione devi affidarti a consulenti SEO che rendano sempre più visibile il tuo brand, anche per IA e LLM!

Non basta più sopravvivere agli aggiornamenti di Google: serve un piano concreto per crescere

A questo punto, la domanda sorge spontanea: cosa fare?

La guida ufficiale di Google, se il tuo sito è stato colpito, suona più o meno così: “Non ci sono azioni specifiche da intraprendere per recuperare. Create contenuti eccellenti per le persone”.

Grazie tante, Google.

È come se un medico dicesse a un paziente con una malattia sconosciuta: “Cerchi di stare meglio”.

È un consiglio impeccabile nella sua logica, ma totalmente inutile nella sua applicazione pratica.

Ecco la verità, scomoda ma necessaria: non puoi farcela da solo.

Tentare di decifrare le mosse di Google basandosi su sensazioni o leggendo un paio di articoli online è come cercare di attraversare un oceano in tempesta con una zattera e una mappa disegnata a mano. Forse nei film è possibile, ma qui non siamo al cinema.

L’aggiornamento di giugno 2025 ha alzato l’asticella a un livello mai visto prima. Non si tratta più solo di inserire le parole chiave giuste o di ottenere qualche link.

Si tratta di un’analisi olistica del tuo brand online: la struttura tecnica del sito, la velocità, l’esperienza utente su mobile, la profondità e l’autorevolezza dei contenuti, il profilo dei tuoi autori, la coerenza del tuo brand su diverse piattaforme.

Occorre, in parole povere, lavorare per la tua brand authority, come ci ha detto Pete Meyers di Moz nel corso della nostra intervista.).

È un lavoro complesso, che richiede competenze multidisciplinari e, soprattutto, esperienza sul campo.

Richiede qualcuno che non solo legga i comunicati di Google, ma che sappia interpretarli, che sappia “sentire” i cambiamenti prima che diventino cataclismi e che sappia costruire una strategia digitale robusta, pensata non per sopravvivere al prossimo aggiornamento, ma per prosperare grazie ad esso.

Rivolgersi a un’agenzia SEO specializzata non è più un costo, ma l’investimento più strategico che puoi fare per la sopravvivenza e la crescita del tuo business. È come assumere un pilota esperto che conosce le correnti e le perturbazioni, permettendo a te di concentrarti su ciò che sai fare meglio: gestire la tua azienda.

Se vuoi affrontare ogni update di Google senza andare nel panico, contatta qui la mia agenzia.


Google conclude il Core Update di Giugno 2025: Domande Frequenti

Cosa è successo durante il Google Core Update di giugno 2025?

Il Core Update di giugno 2025 è stato uno degli aggiornamenti più intensi degli ultimi anni, durato dal 30 giugno al 17 luglio. Ha interessato tutti i settori e tutte le lingue, rimescolando le posizioni nei risultati di ricerca. Google ha ridefinito i criteri di qualità premiando contenuti originali, affidabili e pensati per le persone.

Perché questo aggiornamento è rilevante anche per l’intelligenza artificiale?

I criteri con cui Google valuta i contenuti nei risultati di ricerca sono gli stessi che usa per decidere se un sito merita di essere citato nei risultati delle sue IA, come la Search Generative Experience. Essere penalizzati oggi può significare essere invisibili domani anche nelle risposte generate dai modelli linguistici.

Cosa può fare chi è stato colpito negativamente dall’aggiornamento?

Google suggerisce genericamente di creare contenuti eccellenti per le persone, ma la realtà è più complessa. Serve un approccio strategico e multidisciplinare: migliorare struttura tecnica, UX, autorevolezza degli autori, coerenza del brand e qualità dei contenuti. Collaborare con agenzie SEO esperte è ormai una necessità per restare competitivi.

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

18 commenti su “Google conclude il Core Update di Giugno 2025: 16 giorni sulle montagne russe (e non sembra finita qui)”

  1. Benedetta Lombardi

    Ah, il solito show pirotecnico di Google, che ci lascia a contare i danni e a ricostruire le fondamenta digitali. Pensare che l’intelligenza artificiale ci salverà… forse dovremmo solo ricordarci di scrivere per le persone, che sembra sia un’idea così rivoluzionaria.

  2. Simone De Rosa

    Ah, l’eterno balletto con il Grande Fratello di Mountain View. Sembra che il loro amore per il “merito” sia così grande da far tremare i server con cadenza regolare. Chi non salta, finisce nell’archivio. Prendiamone atto.

  3. Un vero sisma algoritmico! Purtroppo il palcoscenico digitale è fragile. Chi non costruisce solide fondamenta, finisce sotto macerie.

    1. Ma guarda te, un vero sisma, eh? L’importante è non farsi trovare impreparati, perché se Google cambia le regole, noi dobbiamo saperci adattare, altrimenti finiamo come i dinosauri. Chi è stabile, resiste.

  4. Andrea Ruggiero

    Google sposta il bersaglio. Punti guadagnati ieri, persi oggi. L’AI chiede pane fresco, non briciole. Chi dorme non piglia pesci, o visibilità.

  5. Sabrina Coppola

    Un vero terremoto algoritmico, questo update! La vetta è per pochi eletti, gli altri finiscono nell’oblio digitale. Google ci mette alla prova, speriamo di non finire schiacciati sotto il peso della sua selezione.

  6. Sisma algoritmico, questo aggiornamento. Chi non cavalca l’onda, finisce sommerso. Google detta legge, come sempre.

    1. Chi non si adatta, muore. Google è spietato. Solo contenuti di valore restano. Chi dorme, perde. Adesso tocca ai fatti.

  7. Ragazzi, che botta! Ma è pure stimolante, no? Ora si punta sul vero valore, roba che parla da sola. Dobbiamo essere sul pezzo, sempre! #GoogleUpdate #SEO

  8. Un sisma algoritmico che ridisegna la mappa della visibilità, lasciando dietro di sé un panorama di detriti digitali. Chi non cavalca l’onda della qualità e dell’originalità, si ritrova inesorabilmente sommerso dal passato.

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