Claude ora ricorda: Anthropic lancia una memoria AI innovativa, ma la privacy è garantita?

Anita Innocenti

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Anthropic lancia la funzione di memoria per Claude, ma la riserva agli abbonati premium e con un approccio alla privacy differente rispetto alla concorrenza

Anthropic ha equipaggiato Claude con una funzione di memoria rivoluzionaria. Il chatbot ora può recuperare informazioni da chat passate, ma solo se esplicitamente richiesto dall'utente, un approccio diverso dai concorrenti. Questa novità è esclusiva per gli abbonati premium, rivelando una chiara strategia commerciale. La funzione solleva interrogativi cruciali sulla privacy degli utenti, invitando a riflettere sul controllo che abbiamo sui dati gestiti dalle intelligenze artificiali.

Claude ora ricorda, ma lo fa a modo suo (e questo cambia tutto)

Nella continua guerra per il dominio dell’intelligenza artificiale, Anthropic ha appena calato un asso che potrebbe cambiare le regole del gioco. Stiamo parlando di una funzione di memoria per Claude, il suo chatbot di punta. Pensa a tutte le volte che hai dovuto ricominciare da capo una conversazione con un’IA, rispiegando tutto daccapo perché lei, semplicemente, aveva dimenticato.

Ecco, Anthropic promette di aver risolto questo problema. Ma, a differenza del suo rivale diretto ChatGPT, lo fa in un modo diverso, quasi più furbo. Invece di una memoria persistente che impara costantemente da te in background, Claude ora può andare a “pescare” le informazioni dalle tue chat passate, ma solo quando glielo chiedi tu esplicitamente.

Come descritto da The Verge, puoi chiedergli di riassumere un progetto a cui stavi lavorando settimane fa e lui te lo presenterà senza battere ciglio.

Una mossa che a prima vista sembra solo una comoda funzione, ma che nasconde una strategia ben più calcolata. E, come spesso accade, non tutti potranno beneficiarne subito.

Una memoria per pochi: la strategia dietro il lancio

Diciamocelo, la mossa non è casuale. Questa nuova e potente funzione di memoria non è per tutti. Al momento, è un’esclusiva per chi ha già messo mano al portafogli, ovvero gli abbonati ai piani più costosi: Max, Team ed Enterprise. Una scelta che la dice lunga sulla strategia di Anthropic: attirare i professionisti e le aziende che vedono in questa continuità lavorativa un valore aggiunto tangibile, spingendoli verso gli abbonamenti premium.

La mossa arriva in un momento caldissimo, con OpenAI che ha da poco lanciato il suo GPT-5 e Anthropic che, secondo le voci, sta cercando finanziamenti per una valutazione stratosferica. È una partita a scacchi giocata a suon di miliardi, dove ogni nuova funzione è una mossa per guadagnare terreno.

Ma mentre Anthropic e OpenAI giocano la loro partita sul campo del business, la vera domanda che dovremmo porci riguarda noi, gli utenti finali.

Possiamo davvero dormire sonni tranquilli?

La memoria dell’IA e la nostra privacy: di chi possiamo fidarci?

Anthropic, tramite un suo portavoce, si affretta a rassicurarci, sottolineando che il loro sistema è più rispettoso della privacy perché la memoria viene attivata solo su richiesta dell’utente. A differenza di altri sistemi che costruiscono un profilo di te costantemente, Claude aspetterebbe il tuo via libera.

Una distinzione sottile, ma che cavalca l’onda della crescente preoccupazione pubblica sulla privacy.

La memoria nelle IA è un tema che scotta: da un lato ci promette una produttività mai vista, dall’altro apre scenari inquietanti su quanto queste macchine sapranno di noi. La soluzione di Anthropic è un tentativo di trovare un compromesso, di darci il controllo (o almeno l’illusione del controllo).

Alla fine, la decisione se attivare o meno questa funzione spetta a noi.

Ma è una scelta che facciamo con tutte le informazioni necessarie, o solo con quelle che i giganti della tecnologia, intenti a combattersi, vogliono farci vedere?

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

8 commenti su “Claude ora ricorda: Anthropic lancia una memoria AI innovativa, ma la privacy è garantita?”

    1. Carlo Ferrari

      Memoria a pagamento. 🙄 E la privacy? Chi controlla cosa? Mi sa che i nostri dati finiscono ovunque. 🕵️‍♂️ Non mi fido. 👎

  1. Filippo Villa

    Ricorda” a pagamento. La privacy è un optional quando i dati fanno il giro di un’altra lobby. Speriamo non finiscano in mani sbagliate, ma è chiedere troppo.

  2. Claude ricorda, ma a quale prezzo? La memoria AI è una lama a doppio taglio. Richiede un’attenzione maniacale alla privacy. Ricorda: ogni dato inserito è un seme piantato nel loro giardino.

    1. Memoria a pagamento, che geniale trovata. Come se i dati non fossero già un bancomat ambulante, ora ci fanno pagare per averli “ricordati”. Un vero affare, finché non ci vendono pure i sogni.

      1. Memoria a pagamento? Un bel gatto che si mangia la coda. Ricordare costa, ma a quale prezzo? I dati sono pane quotidiano, ora ci fanno pagare per il ricordo.

  3. Paola Montanari

    Solita mossa. Ricorda che paghi per un servizio. La privacy? Un optional. Occhio a cosa scrivi, i dati viaggiano.

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