Il blocco delle scansioni di Google ad agosto: analisi di un “problema tecnico” in Search Console

Anita Innocenti

Le regole del digitale stanno cambiando.

O sei visibile o sei fuori. Noi ti aiutiamo a raggiungere i clienti giusti — quando ti stanno cercando.

Contattaci ora →

Un “problema tecnico” ha oscurato il web: cosa è successo veramente e perché dovremmo preoccuparci anche se le classifiche di ricerca non sono state influenzate.

Ad agosto, milioni di siti web sono diventati quasi invisibili per Google a causa di un "problema tecnico" interno. Per quasi tre settimane, i report di scansione della Search Console hanno mostrato cali drastici, in alcuni casi fino allo zero. Questo incidente ha sollevato interrogativi sulla trasparenza di Google e la dipendenza delle aziende dalla sua complessa infrastruttura.

Google ha tirato il freno a mano: cosa è successo davvero?

Dall’8 agosto circa, moltissimi siti hanno visto le loro statistiche di scansione crollare a picco. Parliamo di un calo drastico, in alcuni casi fino a toccare lo zero.

Come descritto da Search Engine Roundtable, non si trattava di un semplice errore di visualizzazione nei report, ma di un’effettiva e tangibile riduzione dell’attività del Googlebot.

Ad essere colpiti, in particolare, sono stati siti ospitati su infrastrutture moderne e performanti come Vercel, WP Engine e Fastly. Insomma, proprio quelle piattaforme che tanti scelgono per garantire velocità e affidabilità.

Un bel paradosso, non trovi?

La situazione si è protratta per giorni, lasciando migliaia di professionisti e imprenditori con il fiato sospeso.

Se Google non scansiona le tue nuove pagine o gli aggiornamenti, per lui semplicemente non esistono.

Un semplice errore tecnico?

Forse.

Ma quando un colosso come Google inciampa in questo modo, è lecito farsi qualche domanda in più.

La versione di Google e quello che non torna

Certo, la versione ufficiale è arrivata, come da copione. Il 28 agosto, John Mueller di Google ha confermato che si trattava di un “problema interno” e che era stato risolto, assicurando che tutto sarebbe tornato alla normalità.

Fine della storia? Non proprio.

Questo incidente capita in un momento molto particolare, proprio quando Google sta, di fatto, riscrivendo le regole del gioco sulla scansione. Gary Illyes, un altro pezzo grosso di Big G, ha recentemente messo in chiaro che oggi la velocità e le performance di un server contano molto più del numero di pagine per determinare quanto spesso Google ti verrà a trovare.

Mettiamo insieme i pezzi: Google spinge tutti verso performance estreme, poi un “problema tecnico” penalizza proprio chi usa piattaforme all’avanguardia.

Sarà solo una coincidenza?

O forse questi continui aggiornamenti all’infrastruttura di scansione stanno creando delle instabilità che a Mountain View faticano ad ammettere apertamente?

La trasparenza, diciamocelo, non è mai stata il loro forte.

Cosa ci insegna questo pasticcio per il nostro business?

La buona notizia, se così si può chiamare, è che questo blocco della scansione non sembra aver causato terremoti nelle classifiche di ricerca.

Un sospiro di sollievo, certo, ma la lezione da portarsi a casa è un’altra, ed è molto più profonda.

Questo episodio ci sbatte in faccia una verità scomoda: la nostra visibilità online, e spesso una fetta consistente del nostro fatturato, dipende da meccanismi complessi e, a volte, fragili, che non controlliamo direttamente.

Affidiamo le chiavi del nostro business digitale a un’entità che, con un semplice “glitch”, può decidere di non passare più a trovarci per settimane, senza preavviso né spiegazioni dettagliate.

E questo dovrebbe farci riflettere.

Quanto è sano costruire il proprio impero su un terreno che non ci appartiene e le cui regole possono cambiare da un giorno all’altro, per un errore o per scelta?

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

21 commenti su “Il blocco delle scansioni di Google ad agosto: analisi di un “problema tecnico” in Search Console”

  1. Ma va, un “problema tecnico”? Ci prendono in giro? Se il loro bot non funziona, come possiamo fidarci dei loro dati? Mi chiedo quanto ancora durerà questa farsa.

    1. Mi sento un po’ spaesato. Se nemmeno Google sa cosa sta succedendo, come possiamo noi piccoli siti avere un minimo di controllo? Fa paura pensare a quanto dipendiamo da loro.

  2. Un lapsus del genere da parte di Google? Patetico. Dimostra quanto siano fragili le fondamenta su cui si regge il nostro lavoro. Se il motore di ricerca non è in grado di garantire neanche un minimo di stabilità, che fiducia possiamo riporre in loro?

    1. Capisco la frustrazione di Simone, ma mi fa pensare a come siamo tutti un po’ alla mercé di queste piattaforme. È un promemoria che il controllo effettivo è limitato.

    2. Giovanni Battaglia

      Simone, “fragili fondamenta” mi pare un’iperbole. Piuttosto, mi preoccupa la mancanza di comunicazione chiara da parte di Mountain View su questi “problemi”. La dipendenza è tanta, ma le alternative concrete scarseggiano. Come possiamo realmente mitigare questo rischio?

  3. Sembra che anche i giganti abbiano le loro giornatine no. Se Google non scansiona, come fa a sapere chi siamo? Mica ci si può fidare solo della buona volontà.

    1. Ovviamente, se nemmeno il bot principale fa il suo lavoro, è chiaro che i dati di scansione sono un mero dettaglio. La vera questione è la trasparenza degli algoritmi che muovono le classifiche.

      1. Ah, il Googlebot che si prende una vacanza non programmata! Capisco. Quindi, se non ci scansionano, praticamente non esistiamo per loro? Certo che ci preoccupiamo se il sistema che ci valuta fa un pisolino di tre settimane. Ma poi, chi ci dice che non sia un modo per farci pensare che vada tutto bene?

    2. Un blocco così esteso solleva dubbi sulla stabilità dei sistemi su cui basiamo il nostro lavoro. Spero che migliorino la comunicazione.

  4. Ma se Google ha avuto questo problema per settimane, non è che ci stiamo un po’ troppo affidando a loro per la visibilità? Mi sembra che la cosa dia da pensare.

  5. Alessandro Lombardi

    A questo punto, la fiducia in questi giganti tecnologici vacilla. Se un “problema tecnico” rende invisibili milioni di siti per settimane, cosa ci dice sulla solidità della loro piattaforma e sulla nostra autonomia digitale?

    1. L’affidabilità di chi gestisce il traffico è tutto. Se Google inciampa così, il futuro delle aziende digitali è precario.

  6. Una falla nel sistema di Google solleva dubbi sulla stabilità dei nostri progetti online. Come possiamo assicurarci una visibilità costante?

  7. Chiara Barbieri

    Capisco la preoccupazione, ma se Google rallenta la scansione, forse è un monito: puntate meno sulla piattaforma e più sulla vostra base clienti. Chi ne uscirà più forte?

  8. Solita trasparenza da Mountain View. Se il loro “motore” si inceppa, chi ci garantisce che il nostro lavoro non venga spazzato via da un bug non comunicato?

    1. Nicola Caprioli

      Mi sento un po’ smarrito. Vedere che anche colossi come Google inciampano in questi “problemi tecnici” mi fa pensare a quanto fragile sia tutto, anche ciò che sembra solido.

  9. Ma quindi Google ha avuto un problema serio? Mi lascia perplessa questa cosa, perché se anche loro sbagliano, noi come facciamo a capire cosa sta succedendo davvero?

  10. Ma che succede? Se Google stesso ha questi “problemi tecnici”, come possiamo fidarci della nostra visibilità online? Un po’ preoccupante, no?

  11. Se Google ha avuto problemi con le scansioni, non è un buon segno per la nostra visibilità. Mi chiedo quanto spesso succedono queste cose senza che ce ne accorgiamo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi i migliori aggiornamenti di settore