Google lancia i ‘Contatti di recupero’ e nuove funzioni per non perdere mai più il tuo account

Anita Innocenti

Le regole del digitale stanno cambiando.

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Google offre un nuovo strumento per il recupero account tramite “contatti di fiducia” e accesso semplificato per utenti Android, ma solleva interrogativi sulla dipendenza dall’ecosistema Google.

Google introduce i 'Contatti di recupero', permettendo agli utenti di designare amici fidati per riprendere accesso all'account. Insieme a una scorciatoia Android, mira a semplificare il recupero e rafforzare la sicurezza. Tuttavia, ci si interroga se sia vera protezione o un ulteriore vincolo all'ecosistema Google, trasformando la comodità in una 'gabbia dorata'.

Diciamocelo, a chi non è mai capitato?

La password che svanisce dalla memoria, il telefono che finisce in mille pezzi sul marciapiede, e di colpo sei un estraneo nel tuo stesso account Google.

Un incubo digitale che ti taglia fuori da email, documenti, foto… praticamente dalla tua vita online.

Google, che questo problema lo conosce bene (e forse un po’ l’ha creato con sistemi di sicurezza sempre più complessi), ha appena tirato fuori dal cilindro una soluzione che suona quasi troppo semplice per essere vera: i “Contatti di recupero”.

L’idea di fondo è quella di affidare una “chiave di riserva” digitale a una persona di cui ti fidi ciecamente, come un familiare o un amico stretto.

Una sorta di garante che può testimoniare la tua identità quando tu non puoi più farlo.

Come funziona (davvero) questo salvagente digitale

In pratica, si tratta di designare una o più persone che, in caso di emergenza, possono aiutarti a riprendere il controllo del tuo account. Quando ti trovi bloccato fuori, Google invierà un codice di verifica a questo tuo contatto fidato. A quel punto, ti basterà farti comunicare quel codice per sbloccare la situazione e rientrare in possesso del tuo profilo.

È importante sottolineare una cosa: il tuo contatto di fiducia non avrà mai accesso ai tuoi dati, alle tue email o a qualsiasi altra informazione, come specificato sul blog ufficiale di Google; il suo ruolo è solo quello di fare da ponte, da testimone per confermare che sei proprio tu a chiedere aiuto.

Una mossa che, sulla carta, sembra risolvere un’ansia collettiva.

Ma, come spesso accade con le mosse dei giganti della tecnologia, c’è un altro pezzo del puzzle, pensato soprattutto per chi vive e respira nel mondo Android.

E per chi ha solo Android, c’è una scorciatoia in più

Insieme ai contatti di recupero, Google ha lanciato anche una funzione chiamata “Accedi con numero di cellulare”, un piccolo privilegio per chi gioca in casa, usando il suo sistema operativo. Se perdi o rompi il tuo telefono Android, questo sistema ti permette di recuperare l’accesso ai tuoi account semplicemente usando il tuo numero di telefono e il codice di sblocco che usavi sul vecchio dispositivo.

Niente password, niente panico.

Una comodità innegabile, che però rafforza ancora di più il legame tra l’utente e l’hardware specifico di Big G.

Ma al di là della praticità di queste nuove funzioni, la vera domanda è un’altra: perché Google sta spingendo così tanto su questi strumenti proprio adesso, in pieno Mese della Sicurezza Informatica?

La mossa di Google: vera sicurezza o una gabbia più comoda?

Ufficialmente, l’obiettivo è nobile: proteggerci da phishing, truffe e attacchi sempre più sofisticati. E su questo non c’è da discutere.

Questi strumenti, insieme alla spinta verso le passkey, vanno nella direzione di un mondo senza password, potenzialmente più sicuro.

Ma siamo sicuri che sia solo per il nostro bene?

Ogni nuova funzione che semplifica la gestione dell’account Google è anche un altro anello che ci lega più stretti a questo universo. Rendere il recupero più facile significa anche rendere più difficile, e quasi impensabile, l’idea di abbandonare i loro servizi.

Ci stanno offrendo una rete di sicurezza sempre più fitta e confortevole, ma il rischio è che questa rete si trasformi lentamente in una gabbia dorata.

Una gabbia da cui diventa non solo difficile, ma anche terribilmente scomodo, provare a uscire.

Insomma, ci stanno dando una corda per non cadere nel vuoto digitale, ma a guardarla bene, quella corda assomiglia sempre di più a un guinzaglio.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

17 commenti su “Google lancia i ‘Contatti di recupero’ e nuove funzioni per non perdere mai più il tuo account”

  1. Ma che bella idea! 🥰 Contatti di recupero, fantastico. Mi sento più sicura così. Anche se un po’ mi chiedo chi controlla davvero questi contatti? 🤔 La tecnologia è meravigliosa, ma bisogna stare attenti! ✨

  2. Massimo Martino

    L’introduzione dei contatti di recupero può effettivamente facilitare il ripristino dell’account. Resta da capire quanto questa comodità si traduca in una maggiore autonomia digitale o in un ulteriore legame con un unico provider.

    1. Solita storia: un’apparente facilitazione che consolida il controllo. Ci danno una chiave per la gabbia che loro stessi hanno costruito.

    2. Danilo Graziani

      Massimo, “facilitare” è la parola chiave, vero? Mentre ci danno una mano a rientrare, ci legano un po’ di più le mani. Chissà se poi saremo ancora padroni di noi stessi…

  3. Altro trucchetto di Google per legarci ancora di più. Comodità, certo, ma poi ci ritroviamo intrappolati nella loro rete. Spero solo di non dover mai usarlo.

  4. Nicola Caprioli

    Ok, ma questa dipendenza da Google è sempre più soffocante. Non è che ci offrono una soluzione, ci incatenano ancora di più. E se poi perdono il telefono pure loro?

  5. Ma che bello, un’altra dipendenza creata ad arte! Prima ci bloccano nel loro mondo con servizi a profusione, ora ci offrono una “scappatoia” che ci lega ancora di più. La sicurezza vera non si basa su chi ti presta il cellulare, ma su sistemi che ti rendono padrone dei tuoi dati. Non è un regalo, è un altro passo verso la chiusura del cerchio.

  6. Greta Silvestri

    E così Google ci regala una nuova scappatoia per non perdere le nostre vite digitali, eh? Contatti di fiducia? Certo, come se gli amici non fossero già oberati di nostre richieste. Io dico che è solo un altro modo per legarci ancora di più al loro impero. Alla fine, siamo solo cavie nel loro laboratorio.

    1. Angela Ferrari

      Greta, ma non è che ci costringono, ci offrono un’alternativa. A me sembra un modo per recuperare l’accesso, poi il resto è un’altra storia.

    2. Finalmente! Ero stufa di dover fare mille procedure per recuperare la password persa. Certo, crea un po’ di dipendenza da Google, ma almeno ora non sarò più bloccata fuori dal mio account per giorni. Speriamo funzioni davvero.

  7. Giovanni Battaglia

    Ciao a tutti! Mi ritrovo molto in questa discussione. La possibilità di avere contatti di fiducia per recuperare l’account rende sicuramente le cose più semplici in caso di smarrimento. Resta però la domanda: questa comodità non ci lega ancora di più all’universo Google?

  8. Ah, i “contatti di recupero”. Finalmente Google ci offre un altro modo per dipendere ancora di più da loro. Perdere l’accesso è un dramma, certo, ma affidare le chiavi del proprio regno digitale a un amico fidato? Non è che stiamo solo creando un altro punto di vulnerabilità per la nostra “vita online”? E se poi quel fidato amico si dimentica la password del recupero?

    1. Sebastiano Caputo

      Ottima iniziativa di Google, anche se fa riflettere. Rendere il recupero account più agevole è un passo che apprezzo molto, vista la quantità di dati sensibili che affidiamo a questi servizi. Resta da vedere se questa comodità non si tradurrà in un maggiore controllo da parte loro.

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