L’aggiornamento, attualmente disponibile solo per un numero limitato di account, permette di monitorare in un solo flusso la visibilità del brand su Google, YouTube, Instagram e TikTok
📌 TAKE AWAYS
Google aggiunge i canali social dentro Search Console per offrire una visione completa della presenza del brand.
In questo modo potrai orientare meglio le tue strategie digitali, migliorare l’autorevolezza e ottenere risultati più concreti.
Ti svegli, il caffè è già nella tazzina ma la tua mente è altrove.
Probabilmente stai pensando ai numeri di ieri.
Quante persone hanno visitato il sito?
Quanti hanno comprato?
E quel video su TikTok che il social media manager ti ha convinto a pubblicare, sta portando qualcosa o è solo vanità?
Fino a ieri, per rispondere a queste domande, dovevi saltare da una piattaforma all’altra come un acrobata distratto: analytics del sito da una parte, statistiche di Instagram dall’altra, pannello di YouTube in una terza scheda.
Un caos frammentato che ti faceva perdere tempo e pazienza.
Bene, siediti e bevi quel caffè con calma, perché lunedì 8 dicembre 2025 è successo qualcosa che cambia le carte in tavola. Google ha deciso di mettere un po’ di ordine (finalmente, aggiungerei io!).
Hillel Maoz, Search Ecosystem Engineering Manager di Google, ha annunciato una novità che noi addetti ai lavori aspettavamo da tempo e che, per te imprenditore, rappresenta una vera boccata d’ossigeno.
Stiamo parlando dell’introduzione dei canali social direttamente all’interno della Search Console.
Sì, hai capito bene.
Quel pannello di controllo un po’ tecnico che uso io per monitorare la salute del tuo sito web sta per diventare il centro di comando unificato della tua intera presenza online.
La fine della schizofrenia digitale
Immagina la Search Console come la cartella clinica del tuo business online.
Finora, questa cartella conteneva solo i dati relativi al tuo sito web.
Se il tuo brand esplodeva su YouTube o diventava virale su TikTok, Google Search Console rimaneva muta, cieca di fronte a quel traffico.
Era come avere un negozio con due entrate ma controllarne solo una.
Con questo nuovo esperimento, Google riconosce ufficialmente una verità che tu vivi ogni giorno: il tuo cliente non vive solo sul tuo sito.
Il tuo cliente guarda video, scorre feed, cerca ispirazione sui social e poi, forse, atterra sul tuo e-commerce. Google ha capito che per darti una visione reale del tuo mercato deve mostrarti tutto l’ecosistema, non solo un pezzo.
L’aggiornamento espande il rapporto “Insights” della Search Console.
Invece di limitarsi a dirti quali pagine del tuo sito stanno funzionando, ora integrerà i dati di performance dei tuoi canali social associati.
Parliamo di YouTube, Instagram, TikTok.
Potrai vedere, in un unico flusso logico, come il tuo brand appare nei risultati di ricerca, indipendentemente dal fatto che l’utente stia cliccando sul tuo dominio ufficiale o sul tuo ultimo video tutorial.


Cosa cambia concretamente per il tuo fatturato
Adesso ti starai chiedendo: “Bello, ma a me cosa serve sapere quanti click ho fatto su YouTube dentro la Search Console? Ho già le statistiche di YouTube per quello”.
Ottima domanda. La differenza è sottile ma potente.
Le statistiche dei social ti dicono cosa succede dentro la piattaforma social.
La Search Console ti dice cosa succede prima, quando le persone sono su Google.
Ti spiego meglio.
Questo nuovo rapporto ci mostrerà la “Copertura totale”. Vedremo cioè quanti click e quante impressioni arrivano dai risultati di ricerca di Google e portano ai tuoi canali social.
Capiremo se la gente cerca il tuo brand e finisce su Instagram invece che sul sito. E questo è un dato che nessuna piattaforma social ti può dare con questa precisione.
Ancora più interessante è l’analisi delle “Query di ricerca”.
Sapremo quali parole esatte digitano le persone su Google per arrivare ai tuoi profili social. Magari scopriamo che gli utenti cercano “recensioni prodotto X” e finiscono sul tuo video YouTube.
Questo ci dice che il video sta funzionando come strumento di vendita meglio della pagina prodotto del sito. Come puoi facilmente intuire, può essere un’informazione vitale per aggiustare la nostra strategia e spingere le vendite dove ci sono meno ostacoli.
Avremo anche dati sulla “Posizione del pubblico”, per capire da quali paesi arrivano questi click, e sulle “Fonti di traffico aggiuntive”.
Google poi non è solo testo: ci sono la ricerca Immagini, la ricerca Video, le News e Discover. Se il tuo brand appare in Discover grazie a un contenuto social, ora lo sapremo e potremo replicare quel successo.
Diventare la risposta preferita delle Intelligenze Artificiali
Qui arriviamo al punto che mi (e ti) sta più a cuore, se vuoi che la tua azienda prosperi nei prossimi cinque anni. Questa mossa di Google non serve solo a farti risparmiare tre click tra un pannello e l’altro.
Serve a consolidare la tua identità di marca agli occhi delle macchine.
Oggi i motori di ricerca si stanno trasformando in motori di risposta basati sull’Intelligenza Artificiale (come i Large Language Models, o LLM). Quando un utente chiede a un’IA “consigliami il miglior fornitore di servizi per…”, l’IA cerca fonti autorevoli.
Se Google associa ufficialmente e matematicamente il tuo sito web ai tuoi canali social all’interno della sua infrastruttura, sta creando un “Grafo della Conoscenza” solido attorno al tuo brand.
Sta dicendo: “Questo sito, questo canale YouTube e questo profilo TikTok sono la stessa entità autorevole”.
Per te imprenditore, questo significa che quando guiderò la tua strategia SEO, non lavorerò più a compartimenti stagni.
Useremo i dati dei social nella Search Console per capire quali argomenti ti rendono autorevole e useremo quella autorità per “insegnare” a Google e alle IA che tu sei la risposta giusta, sia che l’utente cerchi un testo, sia che cerchi un video.
Aumentiamo le probabilità che il tuo brand venga citato nelle risposte generate dall’IA, portandoti conversioni anche quando il traffico organico tradizionale sembra calare.
Un esperimento per pochi (per ora)
Devo però frenare un attimo il tuo entusiasmo con un bagno di realismo. Come ha specificato Hillel Maoz nel post ufficiale, questo è attualmente un “esperimento”.
Non è ancora disponibile per tutti.
Google sta rilasciando questa funzione a un numero limitato di siti web.
Tutto ciò va visto come risposta di Big G alle polemiche crescenti su Search Console e l’ambiguità dei suoi dati.
Ma dubito servirà a placare i malumori degli addetti ai lavori (specie dopo gli ultimi ritardi)…
C’è però una particolarità tecnica importante: in questa prima fase, non possiamo forzare la mano. Non posso entrare nel pannello e aggiungere manualmente il tuo TikTok. I dati saranno disponibili solo per i siti e i canali che la Search Console ha identificato e associato automaticamente.
Funziona così: se sei tra i fortunati selezionati per il test, vedrai un avviso nel rapporto Insights che ti inviterà a confermare i canali social che Google ha già “annusato” come tuoi.
È un sistema basato sulla fiducia algoritmica. Google deve essere certo che quel profilo social appartenga davvero al tuo business prima di mostrarti i dati.
Se domani mattina aprendo la Search Console non vedessi nulla, non preoccuparti.
Non è un errore, né una nostra mancanza.
Significa semplicemente che il rollout non ha ancora raggiunto la tua proprietà o che l’algoritmo sta ancora unendo i puntini.
Google sta raccogliendo feedback (tramite quei pulsanti pollice su/giù che nessuno clicca mai, ma che stavolta sono importanti) per perfezionare il sistema prima di aprirlo a tutti.

I confini tra sito e social sono sempre più labili
Questa novità ci impone di cambiare approccio mentale. Fino a ieri potevi permetterti di trattare il sito web come la tua casa di proprietà e i social come case in affitto dove dare feste.
Oggi Google ti sta dicendo che tutto fa parte dello stesso patrimonio immobiliare.
Dobbiamo smettere di guardare al traffico web e al traffico social come due fiumi separati.
Sono vasi comunicanti.
Se un video su YouTube porta traffico qualificato da Google Search, quel video ha lo stesso valore commerciale di una pagina del blog ben posizionata.
Il mio compito, come consulente SEO, tuo partner in questa evoluzione, sarà quello di analizzare questi nuovi flussi di dati appena saranno disponibili per il tuo account.
Cercherò le correlazioni che oggi ci sfuggono.
Capirò se il tuo pubblico preferisce consumare i tuoi contenuti in formato visivo su Google e adatteremo il sito per accogliere queste persone nel modo giusto, magari portandoli alla vendita con un percorso più breve.
L’obiettivo finale resta sempre lo stesso: vendere, convertire, fatturare.
Ma gli strumenti per arrivarci stanno diventando più sofisticati.
Google ci sta fornendo una lente d’ingrandimento più potente.
Sta a noi usarla per bruciare la concorrenza che è ancora ferma a guardare solo le visite al sito web.
Preparati. Il confine tra sito e social è appena crollato, e per il tuo business questa è la migliore notizia dell’anno.
Resta sintonizzato, perché appena vedrò quella notifica nel tuo account, sapremo esattamente dove andare a prendere i tuoi prossimi clienti.
Per saperne di più, rivolgiti qui alla mia agenzia.
Google introduce i social in Search Console: domande frequenti
Che cosa introduce Google nella Search Console?
Google introduce l’integrazione dei canali social come YouTube, Instagram e TikTok direttamente all’interno della Search Console, permettendo di monitorare la visibilità del brand in un unico flusso.
Quali vantaggi offre l’analisi dei dati social nella Search Console?
Permette di valutare click, impression e query che portano ai profili social attraverso la ricerca Google, mostrando quando i contenuti social hanno un impatto commerciale superiore alle pagine del sito.
Perché l’integrazione con i social è rilevante per l’Intelligenza Artificiale?
Collegando sito e profili social, Google costruisce un’identità digitale più solida del brand, aumentando la sua autorevolezza agli occhi delle Intelligenze Artificiali e la possibilità di essere citato nelle risposte generate dai modelli.

Ma basta lamentarsi. I dati sono lì, unificati. Meno sbatti per chi lavora. Volete ancora esportare i dati a mano, sul serio?
@Melissa Benedetti Apprezzo la semplificazione. I numeri diventano più chiari, ma la proprietà dei dati non cambia. Mi domando quale sia il vero prezzo di questa comodità.
@Melissa Benedetti Meno sbatti perché ci danno le chiavi di una sola, grande gabbia dorata.
Ci vendono la comodità di un pannello unico per renderci ancora più dipendenti, scoraggiando la costruzione di asset proprietari. Una mossa astuta che traveste la centralizzazione da semplificazione, mentre il vero prodotto restiamo sempre e solo noi con i nostri dati.
Ci vendono come un servizio l’aggregazione di tutti i dati con cui ci profilano, così da rendere più semplice il loro lavoro di analisi. Almeno ora posso constatare il mio fallimento professionale da un unico pannello, senza dover aprire troppe schede.
@Paolo Pugliese La profilazione è il prezzo della visibilità. Un pannello unico non misura il fallimento, ma solo la pigrizia nel costruire il proprio impero.
@Patrizia Bellucci Chiamala pigrizia. Io lo chiamo non voler costruire il proprio “impero” su un terreno in affitto. Questa plancia unificata è una gabbia dorata, comodissima finché il padrone di casa non decide di cambiare la serratura.
@Paolo Pugliese, ci costruiscono una gabbia dorata e la chiamano suite di monitoraggio. Concentrare la nostra presenza digitale in un unico punto serve a loro. A noi, invece, crea un’unica, grande vulnerabilità.