Tra nuove funzionalità per Chrome e Android, Google punta a proteggere gli utenti da notifiche e siti fraudolenti, ma restano i dubbi sull’efficacia e la privacy
Google ha annunciato l'8 maggio 2025 nuovi strumenti basati su AI, tra cui Gemini Nano, per contrastare le truffe online. La tecnologia sarà integrata in Chrome, Android e app di messaggistica, analizzando siti e notifiche in tempo reale. L'obiettivo è creare uno scudo protettivo a 360 gradi, ma sorgono interrogativi sull'efficacia a lungo termine e possibili falsi positivi.
Google sguinzaglia l’intelligenza artificiale contro le truffe online: sarà la svolta?
Allora, senti questa: Google, il colosso che ormai conosciamo bene, ha annunciato il giorno 8 maggio 2025 di aver messo in campo una nuova serie di strumenti basati sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo? Provare a darci una mano contro le truffe online, che diciamocelo, stanno diventando sempre più scaltre e difficili da sgamare.
La mossa principale è l’utilizzo di Gemini Nano, un modello linguistico che, a detta loro, lavora direttamente sui nostri dispositivi – smartphone, computer e via dicendo – per potenziare la sicurezza su Chrome, nelle ricerche Google e sul sistema Android. Stando a quanto riportato da TechCrunch, l’idea è quella di avere una sorta di guardiano digitale sempre attivo.
Ma sarà davvero così efficace o è l’ennesima promessa high-tech che poi, alla prova dei fatti, lascia un po’ il tempo che trova?
Il cuore di questa nuova strategia di difesa, a quanto pare, è proprio Gemini Nano. Immagina questo modello linguistico come un investigatore superveloce che, quando visiti un sito web potenzialmente pericoloso, ne analizza il contenuto in tempo reale. Questo avviene, ci spiegano, quando il sistema rileva certi “segnali” tipici delle truffe. Per chi ha attivato la modalità di “Protezione Avanzata” nella Navigazione Sicura di Chrome, Google promette una difesa doppia contro i tentativi di phishing rispetto alla protezione standard.
Al momento, dicono che questa intelligenza artificiale si concentra soprattutto sullo smascherare le truffe del finto supporto tecnico remoto – quelle in cui ti chiamano dicendo che il tuo PC ha un virus, per capirci – ma il piano è di estendere questa protezione anche ai dispositivi Android. Quando Chrome fiuta qualcosa di losco, Gemini Nano esamina la pagina, ne estrae i segnali di pericolo e li invia a Safe Browsing per il verdetto finale. Se la minaccia è confermata, zac, compare un bell’avviso.
Tutto molto bello sulla carta, ma la vera domanda è: quanto può essere invasiva questa analisi continua e cosa succede se l’IA prende un abbaglio, bloccando magari un sito legittimo?
E poi, siamo sicuri che i truffatori non troveranno un modo per aggirare anche questo nuovo mastino digitale?
Non solo siti web: la caccia alle truffe si fa pervasiva tra notifiche e messaggi
Ma non è che Google si ferma qui, eh. Oltre alla protezione durante la navigazione, hanno introdotto degli avvisi, sempre potenziati dall’intelligenza artificiale, per le notifiche truffaldine su Chrome per Android.
Sai quelle notifiche che sembrano arrivare da un sito legittimo ma in realtà sono spam o, peggio, esche per rubarti dati?
Ecco, questo sistema dovrebbe individuarle, dandoti la possibilità di bloccarle o, se proprio vuoi rischiare, visualizzare il contenuto.
Stando a quanto riportato da CNET, quando il modello di machine learning integrato in Chrome identifica una notifica come fraudolenta, ti arriva un alert con le opzioni per gestire le tue preferenze.
E non è finita: l’azienda ha annunciato che questa capacità di scovare le truffe arriverà anche su Google Messages e sull’app Telefono di Google. In pratica, il tuo telefono Android dovrebbe avvisarti di potenziali chiamate e messaggi truffa, anche se, specificano, potrai sempre ignorare l’avviso se pensi sia un errore.
L’intento è chiaro:
Creare una sorta di scudo protettivo a 360 gradi.
Ma viene da chiedersi: questa pioggia di avvisi non rischia di diventare un po’ troppo assillante, facendoci magari abbassare la guardia proprio quando non dovremmo?
Risultati sbandierati e prospettive future: ma possiamo davvero dormire sonni tranquilli?
Google, ovviamente, canta vittoria e snocciola numeri che, a prima vista, sembrano impressionanti. Dicono che le loro tecnologie di rilevamento truffe basate sull’IA hanno permesso di identificare un numero di pagine fraudolente venti volte superiore rispetto ai sistemi precedenti. Un successo particolare, sottolineano, è stato ottenuto contro le truffe che impersonano il servizio clienti delle compagnie aeree, riducendone la diffusione di oltre l’80%, secondo quanto riferisce ZDNet.
Nel loro annuncio ufficiale, Google afferma che “Il modello linguistico di Gemini Nano è ideale per questo compito grazie alla sua capacità di interpretare le caratteristiche diverse e intricate dei siti web, permettendoci di rispondere più rapidamente alle strategie di truffa emergenti”. Guardando avanti, l’azienda prevede di estendere queste misure protettive per affrontare altri tipi comuni di truffa, come quelle relative al tracciamento dei pacchi o ai pedaggi non pagati.
L’idea è di sfruttare le crescenti capacità di Gemini per estrarre ancora più segnali dai contenuti web e migliorare ulteriormente il rilevamento. Tutto questo fa parte di uno sforzo continuo per contrastare un panorama di truffe online in continua evoluzione, dove i malintenzionati, si sa, sono sempre un passo avanti nell’adattare le loro tattiche.
Implementando l’elaborazione IA direttamente sul dispositivo, Google mira a preservare prestazioni e privacy, offrendo al contempo una protezione potenziata.
Ma la domanda che sorge spontanea è: questa corsa agli armamenti tecnologici sarà mai vinta o è destinata a essere una battaglia senza fine, con i truffatori che troveranno sempre nuove falle da sfruttare, magari proprio nelle pieghe di queste nuove, sofisticate intelligenze artificiali?
Staremo a vedere.